I nidi della Valle. Una importante risorsa per il territorio e le famiglie

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Nel mese di dicembre Barga è stata la prima ad ospitare (presso la hall dell’ospedale di Barga) la mostra itinerante sui nidi della Valle del Serchio. I nostri nidi sono indubbiamente un importante servizio che mette insieme asili nidi pubblici e privati e che, attraverso la gestione associata dei comuni di Barga, Coreglia Antelminelli , Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, e grazie ai finanziamenti europei, è riuscita ad uniformare le rette tra nidi privati accreditati e nidi pubblici a 280 euro mensili.

Dopo Barga la mostra (da oggi, lunedì 23 gennaio), si trova presso il Centro Medico Ippocrate a Castelnuovo di Garfagnana.

A parlarci della mostra e dei nidi in generale, in questa occasione è la consigliera comunale Sabrina Giannotti, con delega proprio per il comune di Barga, agli asili nido e facente parte del Coordinamento Pedagogico zonale che opera in Valle del Serchio dal 2013 in base alla legge regionale sui Piani Educativi Zonali che finanzia interventi a favore della fascia di età 0-18 anni.

Il Coordinamento pedagogico zonale – spiega la Giannotti – si occupa più in particolare della fascia 0/3 anni ovvero dei bambini più piccoli e delle strutture educative che ci sono per loro in Valle del Serchio, controllando che siano autorizzate secondo i parametri di legge, che vi lavorino persone con i titoli di studio specifici ed in numero congruo e secondo le normative regionali, che i nidi abbiano un piano educativo-pedagogico per i piccoli ospiti; perché è un dato ormai assodato a livello europeo che il nido d’infanzia è il primo passo del processo educativo individuale.

Nella nostra zona scontiamo due elementi che giocano contro un pieno utilizzo delle strutture esistenti, ovvero da una parte una crisi economica lunghissima che ha tolto risorse alle famiglie dei lavoratori riportando molte donne nel lavoro domestico, ma anche una mentalità che vede con occhio sospettoso la struttura nido d’infanzia, forse anche perché fino a poco tempo fa le famiglie avevano nella figura dei nonni pensionati ancora relativamente giovani un’alternativa sostanziale al nido d’infanzia pubblico o privato che fosse.

In qualche modo questo equilibrio si è rotto e, se è vero che molte ragazze che non trovano lavoro o non lavorano più sono tornate a fare le mamme a tempo pieno, è anche vero che molte nonne sono ancora a lavoro e vi resteranno per molto per cui quando non c’è questa alternativa si torna a guardare al nido d’infanzia con interesse e curiosità.

Partendo da questa panoramica un po’ strabica ma vera, ho fortemente voluto che il Coordinamento pedagogico zonale facesse uscire queste sei strutture educative dal limbo per addetti ai lavori in cui vivono normalmente; portarle, attraverso la mostra aperta a dicembre a Barga e che girerà nelle principali manifestazioni in programma nei prossimi mesi in Valle del Serchio; perché la popolazione le conosca, le apprezzi e impari ancora di più ad usarle.

La mostra si raccoglie in cinque pannelli: presentazione delle strutture; il nido e la famiglia; il bambino e il nido; le educatrici consapevoli e i diritti dei bambini.

Vogliono presentare alla popolazione il servizio che i Nidi svolgono; un servizio di utilità sociale ma anche di qualità. Ogni nido periodicamente organizza degli open day per mostrarsi ed aprirsi alla comunità, i rapporti con le famiglie dei piccoli ospiti sono giornalieri, la formazione delle educatrici è una delle cose più permanenti che abbia mai visto e lo dico da insegnante; insomma siamo orgogliosi di queste nostre sei strutture.

Noi speriamo che questa diffusione di conoscenza su cosa sono i nostri nidi d’infanzia serva anche a aumentare l’utenza rafforzandoli una volta per tutte e facendoli uscire da quel senso di precarietà che talvolta si è avvertito in passato”.

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