“E’ sorprendente leggere sulla stampa cittadina di questi giorni dichiarazioni sensazionalistiche che non entrano nel merito del perché siamo arrivati a dover “spaccare il fronte” sindacale.
Esordisce così Narcisa Pellegrini segretario della FIM CISL Toscana Nord in merito alla vicenda KME ed alla “spaccatura” che si è palesata dopo le assemblee della settimana scorsa, tra le tre sigle sindacali in merito agli accordi con KME per la gestione degli esuberi. E che alla fine dichiara:
“La costruzione di un clima di maggiore condivisione degli obiettivi dovrebbe essere l’obiettivo da condividere tutti, con rinnovata cultura sindacale e con ogni parte seduta al tavolo, senza nostri pregiudizi né imposizioni di diktat aziendali e tutto ciò si ottiene concludendo accordi condivisi e negoziati, impegnandosi a farli funzionare bene nell’ottica di un modello di relazioni sindacali condiviso. I lavoratori di KME meritano il rispetto di quanto hanno votato”.
“Siamo partiti da una discussione iniziata lo scorso anno – aveva esordito la Pellegrini – e che è durata mesi per arrivare poi ad un accordo sottoscritto il 22 Giugno a Firenze, condiviso e portato all’attenzione di tutti i lavoratori del gruppo Italia, spiegato nelle varie assemblee di sito e votato dai lavoratori che hanno risposto “si” a maggioranza, consapevoli di votare ogni parte dell’accordo stesso.
Oggi, in KME, il vero problema che si è venuto a creare, è nato da tre posizioni ben distinte: chi, come Fiom pregiudizialmente ha detto no, chi come Fim era disponibile a entrare e discutere il merito dell’accordo e chi, come Uilm non è riuscito a prendere posizione determinando una “maggioranza”, e dopo 4 incontri non si è riusciti ad avviare una trattativa che desse tutela ai lavoratori che dovranno andare in formazione.
Oggi, le diverse visioni sindacali sulla gestione dell’accordo hanno portato al confronto in un assemblea infuocata che ha chiesto, a chi è contro e a chi è indeciso, di andare avanti ricordando che l’accordo lo hanno votato i lavoratori ed è dei lavoratori”.
“Siamo fiduciosi – conclude – che la ripresa della trattativa possa essere l’occasione di un accordo condiviso, ciò in una situazione di forte crisi. Guardare positivamente al futuro significa dar gambe all’intero accordo del 22 Giugno, significa quindi riportare lavoro a Fornaci di Barga.
Vogliamo cogliere positivamente la disponibilità a negoziare un accordo che veda accolte le nostre richieste, vogliamo rispettare la volontà dei lavoratori”.
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