La cartografia storica in valle del Serchio. Una giornata di studi alla Fondazione Ricci

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Sabato 8 ottobre alle ore 17.00 presso la sede della Fondazione Ricci Onlus (via Roma 20, Barga) si terrà una Giornata di studi dedicata al tema “La cartografia storica in valle del Serchio: il singolare contributo di Domenico Cecchi”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Ricci Onlus e dalla sezione barghigiana dell’Istituto Storico Lucchese; hanno dato il loro patrocinio i Comuni di Barga e Castiglione di Garfagnana, e la Pro Loco Castiglione di Garfagnana. L’iniziativa è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Il pomeriggio è dedicato alla rappresentazione cartografica del territorio della Valle del Serchio nelle varie epoche storiche. La complessa situazione di quella che per molti secoli fu terra di confine, dove si fronteggiavano ben tre potenze (Lucca, Firenze e lo Stato Estense), ebbe dirette conseguenze sulla rappresentazione del territorio, dove la produzione cartografica storica assume aspetti di grande e multiforme interesse. Questo contesto ebbe diretto impatto anche sulle esistenze di coloro che di cartografia si occupavano direttamente: ne sono esempio le vicende di Domenico Cecchi (1678-1745), originario di Castiglione di Garfagnana.

Cecchi, nato in vicaria lucchese circondata dallo Stato estense, fu cartografo e agrimensore per la sua comunità: come autore realizzò una quarantina di terrilogi per chiese, opere laicali e comunità di quasi tutta la Valle e in terre modenesi di là dagli Appennini; inoltre, carte militari, le prime carte corografiche della Garfagnana (1718 e 1733) e diverse mappe di confini.

Consigliere e poi Camerlingo Generale del Comune di Castiglione, da strenuo difensore degli interessi della sua comunità contro le autorità che la Repubblica di Lucca mandava a governare la Vicaria, con l’accusa di aver tradito la stessa Repubblica per l’aver fornito informazioni e mappe alla confinante Modena, anticipò la condanna riparando prima nella estense Castelnuovo di Garfagnana, poi nella fiorentina Barga. Per motivi contingenti, costretto a lasciare la Garfagnana, accettò un impiego a Modena. Ritenendosi ingiustamente accusato da Lucca, per anni tessé inutilmente una rete di contatti con la Repubblica per ricevere la grazia, che mai arrivò, di poter far ritorno in Castiglione, ricevendo unicamente dei temporanei salvacondotti.

L’esperienza del Cecchi influì senza dubbio la concezione che egli maturò del proprio lavoro: attraverso i suoi scritti, come rilevano le studiose Roberta Martinelli e Margherita Azzari, pose l’attenzione su un aspetto fortemente innovativo del suo intendere la professione, consistente nell’idea “che il perito deve essere indifferente rispetto ai committenti”. Cecchi affermava la volontà di affrancarsi da uno stato di pedissequo servizio al potere per approdare ad una sorta di affermazione della libera professione.

A trattare l’argomento saranno, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione a cura di Cristiana Ricci e Sara Moscardini, la prof.ssa MARGHERITA AZZARI (Università di Firenze) che parlerà de La cartografia storica della Garfagnana, il prof. PIETRO PAOLO ANGELINI con un intervento su La Valle del Serchio, terra di confine, ePIER GIULIANO CECCHI che approfondirà l’argomento Il cartografo Domenico Cecchi e i terrilogi barghigiani.

In occasione della giornata di studio sarà inoltre riproposta presso le Stanze della Memoria (via di Mezzo, Barga) una mostra realizzata alcuni anni fa da Luigi Lucchesi e Mariano Verdigi: Domenico Cecchi (1678 – 1745), cartografo agrimensore del secolo XVIII. La mostra rimarrà aperta dal 9 al 16 ottobre in orario 10-18.

INFO: Fondazione Ricci Onlus: 0583724357/fondricci@iol.it/www.fondazionericcionlus.it

Istituto Storico Lucchese sez. Barga – 3490837492/istitutostoricobarga@gmail.com

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