Ecco la mostra “Scottish diaspora tapestry”; il contributo di Barga grazie alle nostre donne

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Si è aperta ieri, con l’inaugurazione alla presenza del Barone di Prestoungrange, e si concluderà il prossimo 26 agosto nelle sale del Conservatorio Santa Elisabetta; ed è assolutamente da non perdere la bella mostra dei ricami dello Scottish Diaspora Tapestry che dopo l’Olanda, nel suo giro in diversi paesi del mondo, ha fatto tappa anche a Barga.
Gli arazzi che raccontano la storia della diaspora scozzese, ma anche dei suoi rapporti proficui con il mondo attraverso cittadini ed esponenti di altre nazionalità, sono in mostra da ieri. Ce ne sono circa 300 e formano il più grande arazzo che mai sia stato realizzato da ricamatrici che hanno contribuito a questo progetto da diversi angoli del pianeta, tra cui anche a Barga.
Una delle cose che ieri, nella bella cerimonia inaugurale, è infatti nuovamente emersa, è che anche Barga ha dato il suo piccolo, grande contributo all’ambizioso progetto dello Scottish Diaspora Tapestry avviato nella cittadina di Prestonpans nel 2011.
A Barga una squadra di “stichers” (ricamatrici), di buona lena in questi anni hanno lavorato per mesi alla realizzazione di quattro pannelli di circa 50cm di lato, in tela grezza e lana sottile coperti da fittissimi punti fantasia.
Le “valorose” ricamatrici a cui dobbiamo l’onore di poter rappresentare i legami di Barga (e d’Italia) con la Scozia sono Anna Biondi, Antonella Martinelli (e l’associazione ricreativa Sommocolonia), Elena Biagiotti, Federica Caproni, Lucia Pieroni, Maria Elena Caproni, Marta Lanciani, Ornella Bianciardi, Roberta Carradini e Stefania Gugliesi.

Erano quasi tutte presenti all’inaugurazione e volentieri a loro dedichiamo la foto di copertina.
Anche il loro contributo è giustamente emerso nelle parole di chi ha introdotto e bene la mostra, così come quello di chi a Barga ha stabilito i contatti con il progetto, Keane di Barganews, al quale sono andati da parte dei nostri ospiti scozzesi, tutti i meriti.
Peccato che ci si sia dimenticati di dire che tutto il “lavoro vero”, quello di tenere i contatti, di trovare le ricamatrici, di confrontarsi continuamente con loro, di tenere i rapporti con il comune e di spingere a portare avanti la cosa, siano stati anche e soprattutto di Maria Elena Caproni, la spalla destra di questo giornale. Per lei nemmeno una parola. Peccato perché un cenno se lo sarebbe meritato.
Detto questo onore e merito al progetto sbarcato a Barga che rappresenta una delle esposizioni di maggiore interesse tra quelle da visitare in questa estate in Valle del Serchio e che forse avrebbe meritato un appoggio anche più alto da parte di altre istituzioni provinciali e regionali oltre al Comune di Barga che invece ha sostenuto l’operazione insieme a ArteImmagine, barganews, Il Giornale di Barga.
Lo scopo della realizzazione di questa opera d’arte popolare e corale – sviluppato dal Prestoungrange Arts Festival patrocinato dal Governo scozzese – è quello di narrare, come ha ricordato il Barone di Prestoungrange principale fautore dell’operazione, tramite arazzi ricamati, la storia del popolo scozzese e le sue molteplici connessioni con i popoli del mondo. Un progetto in cui, come detto più volte, Barga è entrata di diritto in rappresentanza dell’Italia.

In tutto sono venticinque le nazioni che hanno partecipato, ed ognuna ha prodotto pannelli ricamati su bozzetto del direttore artistico Andrew Cummy, arrivando a un totale di oltre 300 ricami che narrano i legami della Scozia con il mondo. Ne è risultato un capolavoro lungo 143 metri che, presentato per la prima volta nel 2014 in occasione dell’Home Coming Scotland, adesso sta girando il mondo.
La storia scozzese è tutta nei ricami presenti nelle sale del Conservatorio, ma quel che spicca per noi, sono proprio quei pannelli che ricordano il perché Barga sia chiamata “la città più scozzese d’Italia”. Le principali famiglie bargo-scozzesi, che hanno lasciato il segno nello sviluppo di quella nazione, la storia dei primi emigranti partiti per la Scozia, come figurinai, nel 1860, la storia de “They took the low road” raccontata dal fondatore del giornale di Barga Bruno Sereni del quale viene reso omaggio anche ai suoi trascorsi antifascisti durante la guerra di Spagna; la storia dei bargo-scozesi celebri come Paolo Nutini o Johnny Moscardini, e tanto altro ancora.

Quei pannelli raccontano la Scozia e raccontano Barga e quei pannelli sono stati realizzati proprio qui da noi. E’ stato belle vedere con quanto orgoglio le nostre ricamatrici hanno osservato i loro arazzi all’interno della mostra. Come hanno ricordato quasi ogni passaggio di colore e di metodo nel realizzare, un pezzo per volta, un pezzo per ognuna, questi arazzi che fanno parte del progetto.

E’ stato bello constatare quanto impegno barghigiano, tutto al femminile, ci sia stato nella presenza di Barga in questo eccezionale evento.
Tra i pannelli dedicati alla Barga-Scots connection non poteva mancare anche un omaggio a John Bellany che a Barga scelse di vivere gli ultimi anni della sua vita e di trovare, anche lui come Pascoli, il suo personalissimo Eden.
Lo ha realizzato la sorella Margareth ed è stato posto dagli organizzatori della mostra accanto ai pannelli barghigiani. Un altro onore per la nostra terra.
Ad inaugurare la mostra ieri il vice sindaco Caterina Campani, il Barone di Prestoungrange con tutto l’entourage organizzativo della mostra itinerante assieme alla prof.sa Petra Wend dell’Università di East Lothian, alcuni esponenti degli organizzatori della tappa olandese di questa esposizione., la consigliera regionale Ilaria Giovannetti. A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione Conservatorio Santa Elisabetta, Alberto Giovannetti.
A sottolineare ancor di più i legami Barga-Scozia, anche i colori biancoverdi delle maglie di alcuni esponenti dei Celtic supporter italiani a Barga in questo week-end per il tradizionale raduno dei club italiani che sostengono la squadra cattolica di Glasgow.
Dopo Barga, dove la mostra rimarrà come detto sino al 26 agosto, la prossima tappa sarà quella di Picinisco, cittadina del frusinate; altro comune fondamentale, come Barga, nella storia dell’emigrazione italiana in Scozia.

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