L’impegno per una moneta di proprietà pubblica

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Sabato 23 novembre, presso il Cinema “Puccini” di Fornaci di Barga, organizzato dal Gruppo di Acquisto Solidale di Barga, in collaborazione con il movimento di pensiero Sete di Giustizia e la Scuola di studi giuridici e monetari Giacinto Auriti, si è tenuto un interessante convegno sul tema: “La Sovranità Perduta ed i sacrifici economici per il debito pubblico inestinguibile”.
Il tema è stato trattato dal Presidente della Scuola Auritiana, Mauro Di Sabatino e dal Segretario Nazionale di Arcipelago SCEC Paolo Tintori.
Ha aperto il convegno il Dott. Mauro di Sabatino, introducendo l’origine dell’attuale sistema di debito pubblico, che è stato generato da un finanziamento dell’iper-espansione economica avvenuta a partire dagli anni ’70 per mezzo di una MONETA A DEBITO.
Questa moneta viene emessa dalla BANCA CENTRALE EUROPEA (privata) che ne acquisisce la proprietà all’atto dell’emissione e, attraverso le Banche Centrali dei vari Paesi (anch’esse private) , la presta agli Stati , i quali devono pagarla emettendo titoli di Stato, quindi indebitandosi e riscuotendo tasse dai suoi cittadini per poterla ripagare.
La moneta cartacea, e ancor meno quella elettronica, non ha più valore intrinseco, ma ha un valore esclusivamente fiduciario dato delle persone che accettano di prenderla in prestito, perché prevedono di poterla spendere creando la vera ricchezza; ecco perché dovrebbe essere di proprietà dei cittadini e non delle banche ed ecco perché dovrebbe essere stampata dallo Stato e accreditata ai Cittadini.
Questa fu la conclusione dei lunghi studi di ricerca giuridica condotti dal Prof. Giacinto Auriti nel corso della sua carriera accademica e cioè che la moneta è solamente una misura della ricchezza prodotta e strumento di diritto sociale, che quindi deve essere considerata come un titolo al portatore e privo di riserva e non anche come una merce essa stessa.
Il risultato di una MONETA DI PROPRIETA’ PUBBLICA sarebbe: tasse quasi eliminate, denaro a costo zero per lo stato e la Pubblica Amministrazione , economia fiorente; potere politico democratico anziché in mano alle banche.
Si sono poi arrivati a dare letteralmente i numeri per spiegare l’attuale situazione economica e sociale del Paese, che è costretto a fare i conti con l’austerity imposta in ambito europeo, dove nonostante tasse e tagli alla spesa pubblica, il debito pubblico ha stabilito il nuovo record di 2074 MILIARDI DI EURO, tutti soldi succhiati destinati ad essere trasferiti dall’erario alle grandi oligarchie finanziarie internazionali a titolo di interessi sui titoli di stato, cioè sul debito pubblico.
Purtroppo la situazione è destinata solo a peggiorare, anche perché il gettito sta diminuendo a causa dei numerosi fallimenti di imprese (oltre 50.000 nel solo 2013) o delle delocalizzazioni.
A partire dal 2014 inoltre entrerà in vigore il “FISCAL COMPACT”, con cui l’Italia si è impegnata a rientrare, nel giro di 20 anni, sotto il tetto del 60% di rapporto debito/PIL, attraverso uno sborso attualmente calcolato intorno ai 50 MLD annui, da rastrellare attraverso ulteriori tagli pubblici (scuola, sanità, sicurezza), aumento ulteriore della pressione fiscale (già ben oltre i livelli di sostenibilità, visto che supera il 45%), svendita della nostra riserva aurea e di beni pubblici anche strategici per un paese (ad iniziare dalle migliori aziende come ENI, ENEL, Finmeccanica, Poste Italiane, etc…). Di questo passo assisteremo ad un sempre maggiore trasferimento del potere politico dalle istituzioni democratiche alle mani dei banchieri sovranazionali, in un sicuro scenario di PERDITA ASSOLUTA DELLA PROPRIA SOVRANITA’.
Il Trattato di Maastricht, l’Euro, la Banca Centrale Europea, sono strumenti di completamento di questo trasferimento. Il Trattato di Lisbona, rappresenterà una Costituzione che formerà la struttura per la nascita di un super Stato d’Europa, come gli Stati Uniti d’America, con una Presidenza, con un Governo centrale, un Parlamento, un Sistema Giudiziario (per la realizzazione di un Nuovo Ordine Mondiale).
Per dar respiro in questa situazione di crisi di liquidità, di eccessive dilazioni di pagamento e di insolvenze, Paolo Tintori ha spiegato come storicamente si sono sviluppate e consolidate numerose realtà di monete complementari locali (buoni sconti come lo SCEC) o virtuali (stanze di compensazione fra debiti e crediti come l’EuroBexB o il Sardex in Italia).
Scopo principale di tali monete è quello di aumentare il potere di acquisto di chi consuma e le vendite delle imprese, generando un circolo virtuoso capace di crescere e valorizzare produzione, lavoro e scambi.
Le risorse devono tornare al centro dell’economia e la moneta deve riassumere il suo ruolo di strumento di scambio: questo deve essere l’imperativo da condividere per tornare all’economia reale.
Il convegno è stato oggetto di partecipazione e si pone lo scopo di creare una rete di cittadini uniti verso un fronte comune che è quello di ritornare ad un sistema di SOVRANITA’ MONETARIA, da attuarsi prima localmente, con lo sviluppo di una rete a moneta complementare e successivamente a livello nazionale, con l’adesione a movimenti politici che pongano al primo punto del loro programma tale obiettivo.

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