Barga sotterranea: i misteri di Palazzo Giannetti e via Marconi

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[…] Comunque i misteri di Barga non finiscono qui e per altro esempio citiamo Palazzo Giannetti, sede della Biblioteca Comunale Fratelli Rosselli, inserito al margine occidentale del Castello di Barga. Qui, nella parte che affaccia verso nord, a terra in vicolo Pierotti, esiste un piano che non è tale. Infatti, la parte abitativa, con fondi, inizia solo al primo piano (vedi foto), e sotto, appunto, si può vedere il piano terra che è senza ingressi, come un basamento a forma di zeppa su cui si erge lo stabile, utile a suo tempo per ovviare al dislivello del terreno e così basare il palazzo su di un piano livellato, nel particolare descritto che va da nord a sud.

In pratica la zeppa muraria corre per tutta la lunghezza di vicolo Pierotti, circa venti metri, in cui c’è il sembiante di una bassa porta murata chissà quando. Cosa c’è lì dentro e perché fu chiusa la porta senza un’altra evidente soluzione per entrarvi?

I fondi di Palazzo Giannetti, superiori a questa misteriosa struttura, in parte erano stati concessi alla mia famiglia, quindi furono da me molto frequentati e posso dire che nel nostro c’era una botola, simile a un tombino, che immetteva in una buia cisterna. Da ragazzo ci infilai la testa dentro ma vidi ben poco. C’è anche un pozzo a due camere di grande capacità e sotto un tombino una vasca scalpellinata in pietra.

La curiosità fu dettata dall’avere sentito dire che da questi fondi si poteva scendere sotto, nella parte del piano a terra, ma non ho mai capito da dove e senz’altro l’accesso non poteva essere da quella sorta di cisterna.

il bastione dell’orto Bertacchi, vestigia delle antiche mura nei pressi di via Marconi

Comunque, ammesso ci fosse stato un ingresso, una volta lì sotto, dato che siamo a circa 10 metri dalle antiche mura che passavano nel mezzo dell’attuale via Marconi che sale al Fosso, poteva esserci una sorta di galleria che le raggiungesse?

In questa idea mi ci mise il signor Tonacci, il quale vive in America, ma a Barga possiede una casa poco distante da Palazzo Giannetti, quella che ha il terrazzo che prospetta su via Marconi, sopra la bottega del Pieri.

Tonacci aveva letto l’anno passato un mio articolo pubblicato sul giornaledibarganews, in cui, tra l’altro, parlavo delle antiche porticciole esistenti nelle mura di Barga a sussidio delle più grandi. Ebbene, avendo in questa sua casa barghigiana delle cantine sotto il piano stradale con un particolare accesso diretto verso le mura di via Marconi lì a un passo, per e-mail, mi disse che alla sua solita venuta a Barga avrebbe voluto incontrarmi per parlarne. Questa sua attenzione mi portò immediatamente a riconsiderare quanto sapevo di Palazzo Giannetti e di là da quanto concludemmo, consistito nel consegnargli un’antica mappa di Barga,  l’interessamento di Tonacci ci fa capire che non è solo mia l’idea di antiche vie sotterranee che dal Castello conducessero fuori, ma patrimonio più ampio e percepito dall’evidenza di certi particolari costruttivi.

Poco sopra Palazzo Giannetti, in via Marconi, troviamo Palazzo Salvi, ieri Niccoli e Carlini, nel cui ingresso sulla via ricordata, subito a destra, presenta una piccola porta (nella foto) che conduce a una sorta di galleria. Si vorrebbe che questa arrivi sino a Porta Reale, però la storia non parrebbe questa e, forse, è risalente al sec. XIX, quando il palazzo era dei Carlini, una delle più notevoli famiglie di Barga, i cui antenati, nel corso del sec. XVI, avevano ricevuto la cittadinanza fiorentina.

Entrando nei fatti, quando circa l’anno 1830 si dette inizio alla strada che dal Fosso andava al Giardino, si dovette intervenire anche su un possedimento dei Carlini esterno al loro palazzo, oggi Salvi. In questo bene avevano il possesso di un pozzo, anticamente appartenuto al popolo del quartiere di Borgo, poi divenuto dei Carlini e dei Manfredini, quest’ultimi abitavano un poco più sotto, nella casa che oggi è di Paola Turri.

Uscendo dal palazzo i Carlini avevano l’accesso diretto al pozzo (nella foto), che il passaggio della nuova strada andava a interrompere. Fecero dei giusti reclami e dal Comune fu loro accordato il permesso di costruire una galleria che passava sotto la strada. Il pozzo è ancora visibile salendo via Marconi precisamente sotto la seconda curva, di fronte al palazzo Salvi. Sporgendosi dalla ringhiera vediamo lì sotto una sorta di tombino che lo chiude, con accanto delle scalette che vi consentono la salita.

Come nota terminale si dice che in vari piani interrati del Castello di Barga ancora oggi si possono vedere, o si sono osservate nel passato, strane strutture, come scale che scendono ancora più in basso. Segni di un passato poco, anzi, quasi per niente indagato. Di ciò sono rimasti ricordi che, almeno qualcuno, abbiamo cercato di documentare con quest’articolo, scritto con l’intento di stimolare un’eventuale indagine.

(…continua)

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