Sanità: presentata la riorganizzazione del sistema toscano

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Conferenza generale dei sindaci ieri a Monte San Quirico; sul tavolo la questione viabilità per il nuovo ospedale di Lucca e, soprattutto, la riorganizzazione del sistema sanitario toscano annunciato a fine 2012.

Presenti non solo i sindaci ma anche il presidente della Provincia Stefano Baccelli e l’assessore regionale per il diritto alla salute Luigi Marroni, il quale ha illustrato i primi step previsti per la razionalizzazione che dovrebbe portare a un’ottimizzazione dei servizi sia territoriali sia ospedalieri con conseguente risparmio di risorse.

In quest’ottica un ruolo fondamentale lo avrà l’assistenza sul territorio, con la quale si vogliono evitare ricoveri impropri e soprattutto assistere più da vicino e con risposte migliori i cittadini. A questo proposito l’assistenza territoriale sarà potenziata con la realizzazione delle AFT, (Aggregazioni Funzionali Territoriali) gruppi di professionisti, tutti della stessa professionalità, riuniti in un territorio omogeneo e coordinati da uno di loro (eletto dagli altri) che si interfaccia tra loro e l’azienda sanitaria per il governo delle cure primarie sul territorio e i rapporti con l’ospedale.

A loro verrà affidata la tutela della salute della popolazione di riferimento.

Un’altra colonna del nuovo sistema sarà rappresentato dalle UCCP (Unità Complessa di Cure Primarie), che in Toscana si identificano con il sistema delle Case della Salute, destinate a passare dalle 20 attuali a 45-50 nel corso del 2014.

Inoltre, è prevista un’intensificazione dell’opera di prevenzione ed educazione secondo i principi del Chronic Care Model, con interventi di “sanità di iniziativa” atta ad intervenire prima che le patologie insorgano o si aggravino, in opposizione alla “sanità di attesa”, che aspetta invece i cittadini negli ospedali. Nel 2013, per mezzo della Sanità d’iniziativa, si prevede la copertura del 60% della popolazione, nel 2014 dell’80%, nel 2015 il 100% della popolazione toscana.

Una riorganizzazione a costo zero che parte da un accordo firmato lo scorso 1° febbraio  con tutte le sigle sindacali dei medici di medicina generale.

Cambiamenti sono previsti anche per quanto riguarda il servizio di guardia medica, i cui medici di continuità assistenziale, come illustrato dall’assessore Marroni, potranno effettuare attività nelle ore diurne mentre tra la mezzanotte e le 8 del mattino (ore in cui la richiesta è minore) le vere urgenze verranno affidate al 118.

Importanti novità ci saranno anche nella gestione della rete ospedaliera al fine di eliminare sprechi e inefficienze: tutte le strutture saranno chiamate a fornire assistenza al bacino naturale di pertinenza ed il numero di posti letto presente in ciascuna realtà dovrà essere commisurato all’effettivo tasso di occupazione: la media regionale è di appena il 66% e dovrà salire almeno all’85%. Nelle situazioni virtuose, con un tasso di occupazione già molto alto, non ci sarà alcuna riduzione di posti letto. L’Ospedale di Lucca, ad esempio,  rientra in questo caso.

Per quanto riguarda il nuovo presidio lucchese, inoltre, è stato annunciato che sarà realizzata una seconda strada d’accesso alla struttura: 2,5 milioni di euro sono in arrivo per completare le opere viarie per il collegamento del monoblocco.

Il secondo accesso sarà pronto al massimo pochi mesi dopo il 1 febbraio 2014, data prevista per l’inaugurazione del San Luca; le atre opere saranno invece completate entro quella data. Tra queste rientrano, come annunciato dal presidente della Provincia Stefano Baccelli, la sistemazione delle criticità idrogeologiche per le quali sono in programma due interventi, uno da 850.000 euro e l’altro da 150.000.

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