KME di Fornaci: la questione coinvolge tutti i cittadini

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La questione KME è centrale per il futuro della valle. Nessuno può e deve rimanere indifferente di fronte al fatto che perdere questa azienda significherà perdere Fornaci con tutti i suoi negozi e a caduta buona parte dell’economia creata dal lavoro dipendente e dall’indotto della ex SMI in tutta la Garfagnana. Il problema è il “vuoto istituzionale”. La problematica deve essere portata a Roma e in queste settimane pre-elettorali farla diventare centrale nella campagna. Non ci deve essera agenda che non affronti la questione e si devono aprire subito tavoli ai ministeri (Sviluppo, Esteri per fare un esempio).
Gli operai NON hanno bisogno di solidarietà ma di impegno politico e di certezze. NON di pacche sulle spalle e visi lunghi ma di servizio.
Del resto gli amministratori del territorio sono i rappresentanti dei cittadini che proprio nelle mani di quegli amministratori affidano il proprio futuro e quello dei loro figli.
Sorpassando le questioni anche perniciose di chi deve fare cosa, è importante in questa fase fare chiarezza su cosa realmente sta accadendo in KME senza mai dimenticare l’effetto domino sulla valle.
KME è centrale perché vitale; questo l’assioma dal quale non possiamo e non dobbiamo prescindere. Ora la politica deve dare risposte.
Ci stiamo giocando il futuro che nell’immediato rappresenta la perdita di KME e nel futuro il ritorno all’emigrazione.
Per questo tutti i cittadini dai dipendenti, ai pensionati, dai portalettere agli imbianchini, dai commercianti agli studenti, sono coinvolti in questa vicenda che sarà spartiacque per la nostra storia, proprio come lo fu la scelta di costruire l’azienda a Fornaci 99 anni fa.

Andrea Giannasi

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