Giornata del Ricordo: Barga ricorda gli esuli istriani, dalmati e friulani

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Venerdì 8 febbraio alle ore 11 nell’aula magna dell’Isi di Barga si terrà un incontro per la Giornata del Ricordo, organizzato dall’amministrazione comunale.
Sul palco le autorità locali e Andrea Giannasi che intervisterà Armando Spinelli dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia e Bruno Giannoni, scrittore. Nell’aula magna della scuola, gli ospiti parleranno dell’esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate avvenuto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Furono più di 1200, tra il 1947 e il 1956 a finire a Lucca dopo mille peripezie. Dopo aver perso ogni cosa, cacciati dalle proprie case e dalla propria terra. Sono gli esuli dalmati, giuliani, istriani vittime di scelte politiche, ma soprattutto vittime etniche, razziali.
A Lucca furono ospitati nel Real Collegio, dietro la chiesa di San Frediano, e nella chiesa di Santa Caterina, vicino alla Manifattura Tabacchi, che ne impiegò molti.
Avevano visto passare la seconda guerra mondiale e il trionfo di Tito che li vedeva non solo come fascisti, ma anche come nemici in quanto italiani.
E la storia del “si ammazza troppo poco” (triste comando del generale Robotti) pesò in questa storia taciuta, nascosta per molti anni.
Le colpe su quasi 350.000 italiani furono molte. La prima quella di essere italiani in una terra che li costringeva alla scelta di diventare Jugoslavi; la seconda di essere stati sudditi di un regno che aveva fascistizzato e militarizzato la Slovenia, la Croazia e le altre regioni della penisola balcanica; la terza quella di non essere comunisti.
In mezzo le foibe usate nei secoli per distruggere il nemico. Vi caddero prima gli slavi, poi i fascisti, poi i preti, poi i comunisti italiani e infine semplicemente italiani. Ma furono tomba anche per gli sloveni o i croati oppositori del comunismo titino.
La Giornata del Ricordo è stata istituita per non dimenticare proprio queste storie di pulizia etnica, politica, culturale.

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