Emergenza neve (e non solo). Ci vuole lo stato di calamità

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Valutare quanto prima la possibilità di richiedere lo stato di calamità naturale per tutte le zone settentrionali della Toscana, duramente colpite dall’emergenza neve in queste settimane, ma anche da altre emergenze come quella del terremoto e della preallerta sismica che ne è derivata in Valle del Serchio. Un provvedimento atteso ed auspicato da tanti sindaci in seguito alle ingenti spese affrontate dai comuni montani per risolvere le problematiche legate alle nevicate dello scorso fine settimana e dello scorso 11 febbraio; ma anche alle enormi spese che ha causato la preallerta sismica con l’attivazione in molti comuni della Valle del Serchio di tutta una serie di misure i cui costi devono ancora essere del tutto quantificati.

E’ stato questo un po’ il sunto della videoconferenza organizzata stamattina da UNCEM Toscana, in collegamento con tutte le Unioni dei comuni montani toscani, alla quale ha partecipato anche Antonino Melara, responsabile della Protezione civile della Regione Toscana.

[dw-post-more level=”1″] Le emergenze continue stanno mettendo in seria difficoltà economica tanti comuni ed unioni dei comuni delle zone montane della regione e lo stato di calamità naturale potrebbe permettere di sbloccare (questa è almeno la speranza) alcune strade da percorrere per ottenere soldi spesi per le emergenze

Solo per quanto riguarda il comune di Barga, a puro titolo di esempio e secondo i dati forniti dall’assessore alla protezione Civile, Pietro Onesti, le spese affrontate per le emergenze verificatesi dal 25 gennaio scorso, prima con il terremoto e poi per le due nevicate dei giorni e delle settimane scorse, si è superato  50 mila euro ed ancora non sono state quantificate meglio le spese relative all’allerta sismica. Soldi che andranno trovati tirando una coperta che se copre una parte, lascia scoperta l’altra.

Questa è la situazione di tanti comuni: decine di migliaia di euro che i comuni spesso non hanno a disposizione e che hanno reso difficile rispondere come si doveva a molte situazioni. La situazione dei giorni scorsi ha ulteriormente complica to la situazione. Una nuova pesante emergenza che va avanti da due giorni ed il cui bilancio parla di strade impraticabili, frazioni isolate, piccole frane, alberi spezzati dal peso della neve che complicano la viabilità già difficile, grosse difficoltà a recarsi ai seggi da parte dei cittadini.

Il quadro difficile è stato confermato anche nella video conferenza di stamani: “Questa è la terza emergenza neve che affrontiamo. Siamo di fronte ad una situazione di enorme difficoltà anche sotto il profilo economico – ha detto Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana -. Ho chiesto alle province toscane coinvolte di prendere in considerazione la richiesta al governo dello stato di calamità. Verificheremo insieme a loro e alla Regione le modalità e condizioni per questa richiesta”.

Dunque presto potrebbe essere richiesto lo stato di calamità che in valle del Serchio tanti comuni auspicano comprenda anche la vicenda terremoto. Ma dalla Regione, dallo stesso Melara, non arrivano dati confortanti. Vada per la richiesta dello stato di calamità che è necessaria, ma poi con quali soldi il Governo dovrebbe far fronte alle emergenze ed ai danni? Insomma, di fondi da mettere a disposizione dei comuni comunque, non ce ne sarebbero.

Intanto, sull’ultima emergenza, ci arriva anche l’ultimo report della provincia di Lucca che comunica che è  sotto controllo sul reticolo viario di competenza provinciale a seguito delle nevicate. Dalle ore 5,00 di stamani (25 Febbraio) i fiocchi sono ricominciati a cadere sopra i 500 metri in Media Valle del Serchio, Garfagnana ed Alta Versilia, mentre nella Piana di Lucca e nelle pianure della Versilia si sono registrate piogge sparse.

Uomini e mezzi della Provincia sono stati impegnati tutta la notte per liberare le strade dalla neve anche in considerazione dell’appuntamento elettorale, con interventi specifici per consentire il raggiungimento dei seggi da parte dei cittadini anche nella mattinata odierna.

Risolte quasi del tutto le criticità emerse ieri sulle strade provinciali di Valdarni (n. 13) e di Arni (n.10) che sono state riaperte al transito anche se la carreggiata è ristretta a causa dell’accumulo di neve ai lati della strada.

In tutte le zone della Valle del Serchio, Garfagnana e in Alta Versilia proseguono le operazioni di spalatura neve sulle viabilità comunali ed alcuni comuni hanno attivato il volontariato e richiesto supporto per la spalatura all’interno dei centri abitati.

Il personale dell’amministrazione provinciale – che ha aperto dalle 7,30 per alcune ore la sala di Protezione civile di Palazzo Ducale – prosegue le operazioni di spalatura neve e spargitura sale sulle viabilità provinciali e regionali in Mediavalle, Garfagnana e Alta Versilia, dove le strade sono tutte percorribili anche se sopra i 1000 metri di altitudine il transito è garantito solo con catene montate o gomme termiche.

Le condizioni meteo sono in graduale miglioramento anche se le temperature minime si manterranno rigide.

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