A Viareggio il coordinamento nazionale dei sindacati per affrontare la vertenza KME

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Si è svolta stamani Viareggio l’incontro del coordinamento Nazionale KME di FIM-FIOM-UILM, per discutere la situazione alla luce delle lettere di mobilità inviate dall’azienda, ma anche della prima vera disponibilità di KME a discutere il piano industriale annunciata nei giorni scorsi a Firenze,.

Come fa sapere il segretario provinciale FIOM, Massimo Braccini, è stato dato mandato  alla coordinamento di esplorare meglio questa disponibilità al confronto. Insomma, in che cosa si produce in sostanza l’apertura di KME. Se ne parlerà nel prossimo incontro ristretto tra KME ed  il coordinamento previsto per il 13 febbraio a Firenze. Una tappa intermedia prima di un nuovo confronto allargato alle varie componenti sindacali degli stabilimenti che avverrà più avanti.

[dw-post-more level=”1″] Nel frattempo per lo stabilimento di Fornaci FIM FIOM e UILM andranno avanti con la mobilitazione. “Non possiamo che continuare con una decisa pressione sindacale, sapendo che stavolta ci giochiamo una partita enorme, che non ci possiamo permettere di perdere. In gioco il futuro dello stabilimento, dei suoi lavoratori ed in generale dell’occupazione della Valle”.

Sulla pesantezza della situazione concorda anche Narcisa Pellegrini, Segretaria della FIM: “KME – afferma la Pellegrini – ha inviato la comunicazione formale dell’apertura di procedura di ‘licenziamento collettivo per riduzione di personale’  – afferma la Segretaria FIM – e quando trovi scritto nero su bianco gli esuberi di Fornaci di Barga, confermati genericamente in 142 lavoratori su un totale annunciato complessivamente in 275 lavoratori di altri siti produttivi, diventa chiarissimo che la situazione non è più interlocutoria ma diventa di sostanza”.

Secondo Narcisa Pellegrini bisogna continuare ad insistere sulle ripercussioni negative che una tale ‘riorganizzazione’ comporterebbe sul territorio quale quello di Fornaci di Barga e dell’intera Valle.

” Leggere che l’ ‘ottimizzazione delle risorse impiegate passa attraverso la riduzione del personale’ – afferma – ci appare quanto meno un’espressione infelice”.

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