Ospedale unico, tra certezze, incognite e “sconfitte” ancora da subire

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Dopo, lo potremo anche definire storico, voto di oggi a Castelnuovo, questo giornale sta seguendo quanto è successo con diversi post. Il primo è la cronaca di quanto è accaduto; poi c’è il commento a caldo del sindaco di Barga, Marco Bonini; infine il corsivo del collega Andrea Giannasi del Giornale di Castelnuovo che dice molte cose giuste. E adesso vi tocca anche l’editoriale del direttore di questo giornale.

A questo punto cosa certa è che i sindaci della Garfagnana l’hanno spuntata e che se così rimangono le cose, se la Regione troverà i soldi per realizzarlo, se si venderanno i due ospedali di Barga e di Castelnuovo per coprire quanto spenderà la Regione, se la Regione poi considerasse giusto portare avanti il progetto in tempi di ulteriori ed imprevedibili ristrettezze economiche l’ospedale si farà nel territorio di Pieve Fosciana.

Di certo c’è anche la vittoria e l’unità di intenti di quasi tutti i sindaci garfagnini, che nonostante le astensioni di Molazzana, Gallicano e Vergemoli per quanto riguarda i comuni della Garfagnana, l’hanno spuntata di un voto.

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E di certo c’è anche il fatto che da oggi la Media Valle del Serchio, che almeno nel gioco delle carte politiche, era giudicata più forte (se si guarda il peso che i suoi esponenti esprimono ai livelli nazionali, con un senatore, e regionali, con due consiglieri), non può essere definita così forte come sembrava.

Una volta il “peso politico” sarebbe anche riuscito a fare la differenza, stavolta non è andata così e questo potremmo anche giudicarlo, a seconda da dove la guardiamo, un bene. Un segno di indipendenza dei sindaci che non è mai cosa sbagliata; e che a breve potrebbe far cambiare qualche equilibrio anche in fase di elezioni politiche, stando così le cose.

Comunque sia, quanto è successo rappresenta a livello politico un interessante spunto di riflessione.

Di certo c’è anche che la Valle del Serchio non è mai stata divisa come oggi, almeno a livello di politiche portate avanti dai sindaci e che i più confusi ed i meno capaci di seguire una linea comune, almeno con una certa convinzione, son apparsi proprio i sindaci della Media Valle.

Passiamo ora alle incognite.

Domani a Lucca è previsto l’incontro dei sindaci con l’assessore regionale alla sanità Marroni. Che dovrà rispondere a diversi interrogativi nati anche in queste settimane: i soldi per realizzare il nuovo ospedale, ma soprattutto che peso intende dare la Regione alle relazioni espresse dalla commissione tecnico-scientifica e che sono state rese note lo scorso 27 dicembre. I sindaci della Garfagnana hanno votato convinti che i pareri della commissione, almeno quello di carattere sanitario, non contasse nulla; che le due tipologie di ospedale paventate a seconda di dove si andava a realizzare siano da non considerare e che faccia fede solo il progetto di fattibilità approvato un anno fa. Ci sta anche che abbiano ragione loro, ma rimango dell’idea che almeno sulla carta oggi si sia persa una grande occasione e che anche i sindaci garfagnini avrebbero fatto bene a prendere un po’ più in considerazione le relazioni sanitarie della commissione prima di procedere al voto. E che ancor meglio avrebbero fatto ad attendere che almeno su questi interrogativi, domani, (anzi tra poche ore) desse risposta l’assessore regionale alla sanità Marroni.

Potrebbe anche non andare così, ma se l’assessore Marroni dicesse (e secondo me la Regione ha tutti gli interessi a portare avanti questo intendimento), che proprio di quei parametri medici e dei bacini di utenza indicati dalla commissione andrà tenuto conto nel realizzare l’ospedale a Pieve Fosciana? E che quindi i sindaci hanno votato per realizzare un ospedale con servizi ridotti all’osso e massimo 60/70 posti letto?

Poche ore ci separano da sciogliere questo interrogativo e quindi non ci resta che attendere.

L’altro interrogativo rappresenta un passaggio di cui poco fino ad ora si è parlato. Il voto definitivo sulla localizzazione del nuovo ospedale unico della Valle dovrà passare anche in seno alla conferenza generale dei sindaci, di tutta l’area a cui fa riferimento l’ASL 2; dove le quote di voto sono diverse. Il voto potrebbe insomma essere stravolto a difesa di altre ipotesi sul dove fare il nuovo ospedale? Per rispondere a questa domanda ci vorrà forse un po’ più di tempo, ma tanto dipenderà, sempre, da cosa dirà domani Marroni.

Altro interrogativo. Che mi pongo come comune cittadino. Ma se veramente la Regione si avvalesse dei pareri della commissione e decidesse per un ospedale più piccolo…. ha veramente senso realizzarlo? O la prenderemo di nuovo in quel posto? I due ospedali attuali contano qualcosa come 150 posti letto; il nuovo ospedale, stando sempre all’ipotesi espressa dagli esperti, ne avrebbe massimo 70. Che guadagno avremo in questa operazione?

Può darsi, lo ripeto, che queste siano ipotesi campate in aria e che vada tutto bene così. Che la Regione ci dica che i sindaci della Garfagnana hanno ragione in tutto, compreso il fatto, che di bacini di utenza non si terrà conto e che l’ospedale sarà come quello promesso un anno fa.

Staremo a vedere.

Come staremo a vedere del resto se questo ospedale mai si farà.

Dicevamo prima dei soldi necessari, che non sono pochi da trovare e che rappresentano una bella incognita, ma nel frattempo? che succederà?

Perché è anche vero, come detto, che i nostri due ospedali contano circa 150 posti letto, ma è anche vero che è in atto una riorganizzazione di tutti i servizi sanitari dell’ASL. E che già a breve potremo (almeno noi che abitiamo nella bassa Valle) RI-.prenderla nel fiocco. Si dice infatti che l’idea sia , in questa fase di transizione, di riorganizzare e unificare alcuni servizi, laddove sono più economici e funzionali. Da noi si rischia tanto per ginecoogia e ostretricia che bene che vada sarà spostata a Castelnuovo per risparmiare sulle sale operatorie e poi (visto che lassù non si raggiungeranno nemmeno i 500 parti all’anno) quasi sicuramente in futuro verrà tolta anche dal “Santa Croce”.

Si parla di spostamenti possibili anche per la riabilitazione e presto andrà in pensione anche il primario di Medicina…. Di due ospedali presto si dice che se ne farà uno, insomma ed i suoi numeri e le sue prestazioni saranno sempre più ridotte all’osso.

Quasi sicuramente prima si chiuderà Barga, visto come stanno andando le cose e le capacità di manovra istituzionali che abbiamo, non proprio esaltanti, e poi vedremo se anche Castelnuovo avrà le ore , forse gli anni, contati. Se avrà i numeri necessari (secondo i parametri ministeriali) a garantirne la sopravvivenza in questa fase di continua “spending review”. In attesa di quel nuovo ospedfale che forse, ha proprio ragione Andrea Giannasi, non arriverà mai.

Insomma, quasi, quasi la Regione non dovrà nemmeno tirare fuori un soldo e si arriverà a costruire quella bella infermeria di cui parliamo in queste settimane senza colpo ferire. Non si dovrà nemmeno arrivare a Pieve Fosciana perché a quel punto basterà quello che c’è a Castelnuovo. Poi, naturalmente, col tempo si chiuderà anche quello. Basta solo avere un po’ di pazienza.

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