Incidente mortale in una cava di Socciglia

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E’ stato ucciso da un fulmine, mentre stava lavorando in una cava di inerti a Socciglia, nel comune di Borgo a Mozzano. E’ successo ieri.
Romeo Togneri, 54 anni, di Coreglia, stava effettuando dei lavori di manutenzione –  insieme ad un collega – ad un dumper, un grande mezzo meccanico di quelli che vengono utilizzati in cava.
Mentre i due operai stavano lavorando sul mezzo, con il cassone sollevato, il tempo è cambiato e si è scatenato un violento temporale. Togneri era appoggiato al cassone, che è stato colpito in pieno dal fulmine e la scarica elettrica ha causato la morte dell’uomo.
Per lui non c’è stato niente da fare, nonostante i soccorsi della Misericordia di Borgo a Mozzano e dei carabinieri della stazione di Borgo a Mozzano.
L’altro lavoratore –  M.G. 56 anni di Borgo a Mozzano – è rimasto invece ferito alle gambe ed è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lucca, dove è stato sottoposto alle cure del caso: è in evidente stato di shock ed è tenuto sotto osservazione per il “rischio elettrico” ma non risulta essere in pericolo di vita.
L’incidente mortale sul lavoro si è verificato questo pomeriggio intorno alle 14.30 all’interno della cava Tonarelli.
I tecnici della sicurezza sul lavoro si sono recati sul posto per la verifica delle modalità di accadimento dell’episodio e delle misure di sicurezza presenti.
“Siamo sgomenti e addolorati  – evidenzia il direttore generale dell’Azienda USL 2 Oreste Tavanti – e siamo vicini ai familiari dell’operaio scomparso in circostanze così drammatiche”.
I decessi legati alla fulminazione non sono pochi: circa 1.000 all’anno in tutto il mondo (in media 10-15 sul territorio italiano). Ed è la montagna una delle zone a rischio per quanto riguarda i fulmini, insieme a spiagge, mare, campi aperti, alberi isolati.
I tipi di fulminazioni sono due: diretta, ossia quando il fulmine si scarica direttamente sul soggetto, oppure indiretta, vale a dire tramite la corrente che si disperde nel terreno circostante al punto d’impatto del fulmine o che rimbalza dal bersaglio. Quest’ultima è meno pericolosa.
La maggior parte degli incidenti mortali è il risultato di un arresto cardio-respiratorio immediato che si può verificare per paralisi del centro respiratorio con arresto cardiaco secondario all’asfissia, per un arresto cardiaco seguito da un danno secondario del sistema nervoso centrale o per effetto contemporaneo della scarica elettrica su entrambi gli organi.

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