Grave la situazione dei lavoratori CO.I.MET. di San Pietro in Campo

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La CO.I.MET. s.r.l., azienda con 31 dipendenti, nel comune di Barga (Lucca), che lavorava nel campo del metano per autotrazione,  producendo compressori, erogatori e stoccaggi per distributori a metano, con la messa cassa integrazione straordinaria di 22 lavoratori  e la cessione del ramo d’azienda che comprende il passaggio di solo 9 operai qualificati alla ditta G.C.S. s.r.l. di Modena  destinati all’assistenza di impianti a metano,  ha cessato la propria attività.

Lo rende noto con un proprio comunicato, Giacomo Saisi, Segretario provinciale UILM UIL Lucca e la RSU della CO.I.MET.

L’annosa vicenda si protraeva già dal settembre del 2010, cioè da quando la ditta SAFE di Bologna azienda appaltatrice,  ha tolto la produzione dei compressori, lasciando alla CO.I.MET. s.r.l. solo il montaggio di erogatori e stoccaggi. Dopo poco tempo,  anche questa residua produzione è venuta a mancare ed è quindi  iniziato un periodo di forte crisi, gestito con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, fino a novembre 2011.

Da  Dicembre 2011 la situazione si è ulteriormente aggravata, è iniziato un periodo di ritardi nei pagamenti degli stipendi  e l’azienda non avendo liquidità non ha  più garantito il pagamento anticipato  della Cassa Integrazione Ordinaria.

“Questa preoccupante situazione – scrivono i sindacati –  venutasi  a creare per una mal gestione dei vertici aziendali e dei loro consulenti del lavoro ha creato gravi disagi ai lavoratori e alle lavoratrici, che  in breve tempo si sono ritrovati senza lavoro, senza  retribuzione e senza ammortizzatori sociali.

A Gennaio 2012 azienda e Sindacati hanno firmato un accordo per un anno di cassa integrazione straordinaria e mobilità volontaria, che ahimè, visto i tempi lunghi della burocrazia italiana, ad oggi non è ancora stata approvata dal Ministero del Lavoro; quindi permane una situazione avvilente  e di forte disagio dei dipendenti.

Il 10 maggio 2012 è stato depositato in tribunale il concordato, che vede i lavoratori e le lavoratrici tra i creditori privilegiati; quindi dopo tante amarezze, finalmente,  possono ricevere  importanti rassicurazioni riguardo al pagamento degli stipendi arretrati e  del  Trattamento di fine rapporto.

Purtroppo, la forte crisi che si è abbattuta sull’economia  italiana, ha messo in ginocchio molte aziende della Valle del Serchio e dopo lo scatolificio Corsonna, ha colpito  un altra importante azienda del comune di Barga, mettendo in serie difficoltà numerose famiglie, ci auguriamo – concludono Saisi e la RSU –  che anche le istituzioni locali prendano atto di questa  vicenda e si prendano carico  questa incresciosa situazione”.

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