Insegnanti transitati in Inps: la questione approda in consiglio regionale

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E’ approdata anche sui banchi del consiglio regionale durante la seduta pomeridiana dello scorso 15 maggio, la vicenda che sta mettendo a rischio l’indennità di anzianità percepita dal 1998 ad oggi da circa ottocento insegnanti di scuola media inferiore e superiore – 114 in Toscana, 25 a Lucca – transitati, a seguito di un accordo di mobilità intercompartimentale fra Ministero dell’istruzione ed Inps, in quest’ultimo ente. Il dispositivo adottato al tempo avrebbe dovuto consentire il mantenimento di tutti i diritti acquisiti da parte dei lavoratori, ivi compresa l’anzianità di servizio. Così in realtà non è avvenuto, anzi, in talune situazioni, come recentemente lamentato dalle organizzazioni sindacali coinvolte in questa vicenda a tutela dei lavoratori, ad alcuni soggetti è stata richiesta la restituzione dell’indennità di anzianità nel frattempo corrisposta, in certi casi ammontante anche a decine di migliaia di euro. A suscitare una discussione e la successiva presa di posizione da parte del consiglio regionale, il lucchese Marco Remaschi, promotore di una mozione sulla quale, sia il presidente della Commissione speciale sull’emergenza occupazionale Paolo Marini, che tutti i gruppi consiliari si sono ritrovati per un unanime voto favorevole.
La mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo affinché provveda all’apertura di un tavolo di confronto tra le amministrazioni coinvolte e le parti interessate, al fine di mettere allo studio eventuali soluzioni. Viene inoltre sollecitata la definizione in tempi brevi di un accordo tra Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Ministero dell’economia e delle finanze e l’Area monitoraggio del costo del lavoro della sede centrale dell’INPS tale da garantire il riconoscimento agli insegnanti coinvolti in questa vicenda della reale anzianità di servizio maturata.  “Su questa vicenda il consiglio regionale – commenta il consigliere Remaschi – si è trovato unito nel far propria una mozione mirata a ricercare una soluzione definitiva per una vicenda che si sta trascinando ormai da troppi anni”.
La questione infatti non ha fino ad oggi ancora trovato risposte se non in contraddittorie sentenze del tribunale.

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