Il libro sul Duomo verrà tradotto in inglese

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Continua il successo del libro “Il Duomo di Barga tra arte, storia e spiritualità” realizzato dalla Polisportiva Valdilago di Barga dopo la conferenza che si tenne nella passata estate a Villa Mooring e edito nel 2010 dalla Bandecchi e Vivaldi di Pontedera. Infatti è sulla via d’arrivo la pubblicazione del testo in inglese, che in collaborazione con il Comune di Barga, sarà presentato al pubblico nel mese di maggio.
La traduzione del libro, effettuata da Linda Ferrari, è un altro bel regalo a Barga della Polisportiva Valdilago, che nel gesto intende offrire ai tanti turisti di lingua inglese la possibilità di poter maggiormente apprezzare il monumento, orgoglio nostro e di tutta la Valle.
Come tutti sanno il libro ha suscitato vasta eco in Barga come a livello provinciale, ma ha smosso interesse anche negli ambienti culturali di un certo livello. Tra cui esimi studiosi di cose Templari, come il prof. Luigi Battistini, che ha voluto acquistare il libro e nel mese di marzo di quest’anno ha pubblicato su Fenix “La pianta di Mais e i Templari”, in cui si parla del Duomo di Barga in relazione ad una formella che rappresenta quella pianta. Come il prof. Osvaldo Carigi, altro studioso e ricercatore, il quale anche lui ha voluto leggere il libro in oggetto ed ha comunicato alla Valdilago di voler venire a Barga per visitare “questo straordinario Duomo” per poi farne oggetto di una sua pubblicazione, in collaborazione con Stefania Tavanti, sempre su Fenix: una rivista di enigmi e misteri della storia e del sacro.
Comunque anche Barga ha fatto la sua parte nel nome di Frank Viviano, il quale all’indomani della conferenza sul Duomo scrisse un’interessante articolo (qui in inglese) che pubblichiamo dopo averlo tradotto:

LA DECODIFICA DEL DUOMO A VILLA MOORINGS
In una serata estiva a bordo piscina, Villa Moorings ha ospitato lunedì 6 luglio un incontro tra studiosi della storia della Garfagnana davanti a un folto pubblico. Il tema è stato l’imponente Duomo di Barga, un monumento che ha pochi eguali nella sua particolare architettura e che è molto intrigante nella varietà di misteri che circondano le sue origini e il suo santo patrono, come i collegamenti che associano il Duomo con antichi culti spirituali dei regni della fertile Mezzaluna d’Egitto, Siria e Mesopotamia; la culla della civiltà.
Tra gli oratori Antonio Nardini, il prolifico decano degli storici locali; poi Stefano Borsi dell’Università degli Studi di Napoli; Pier Giuliano Cecchi, la cui minuziosa ricerca d’archivio è regolarmente presente su Barganews e i due eruditi fratelli Marroni: Pier Carlo e Giancarlo. Tutti insieme hanno pubblicato decine di libri, monografie, articoli accademici che fanno la cronaca della complessa vita della Città.
Come il prof. Borsi sottolinea nel suo autorevole “Le origini di Barga e il culto di San Cristoforo”, Libria 2009, non molti documenti sopravvivono dalla fondazione e il primo sviluppo del Duomo, e questo obbliga gli studiosi a ricostruire la sua cronologia attraverso l’interpretazione speculativa delle particolarità architettoniche e dei motivi decorativi. I loro studi si concentrano sui dettagli: le croci, l’iconografia scultorea di serpenti, la strana scritta scolpita nello stipite all’ingresso occidentale, le cui lettere sembrano essere state attinte da diversi alfabeti pre-medievali.
Secondo Cecchi e Pier Carlo Marroni, soffermandosi sulle croci e altri simboli, molti dei quali vanno saputi leggere sui muri esterni, il Duomo era una volta un bastione dei Cavalieri Templari. Un Ordine militante di sacerdoti e di soldati che costruirono chiese e fortezze in tutta la Terra Santa e nell’Anatolia orientale, accumulando all’epoca delle Crociate un enorme potere politico e ricchezze. Alla fine ruppero con il Vaticano e furono sciolti nel sec. XIV, con molti dei loro capi accusati di eresia e per questo bruciati sul rogo.
Le accuse, oltre a continuare l’odierno fascino nei Templari – le cui imprese e gli arcani rituali hanno favorito un ampio genere di “fiction”- portano inevitabilmente alle coste del levante, dove si generò il misticismo dell’eresia e il pre-cristianesimo e dove l’Ordine ebbe il suo Regno.
Il Duomo presenta suggestivi collegamenti con il vicino Oriente, ma sono da considerarsi molto più antichi rispetto ai Templari. Così come il racconto del suo principale santo patrono, San Cristoforo, la cui storia è avvolta nella leggenda e spesso spiegata come un adattamento cristiano alla mitologia della foresta teutonica, ma più probabilmente le sue radici sono diverse, così come denuncia il simbolo di un particolare serpente scolpito su di una formella del Duomo che si ritrova nei culti esoterici d’Egitto e Anatolia incontrati dalle Legioni Romane (e spesso abbracciati) durante le campagne militari in tutto il Mediterraneo: tra i Berberi, i Curdi e gli Armeni di quasi 2000 anni fa. Infatti ci sono prove che un vero e proprio San Cristoforo fu arrestato durante il terzo secolo in questa regione per la predicazione della nuova religione del cristianesimo e fu decapitato sulla costa anatolica circa il 250 d.c..
In definitiva, Pier Carlo Marroni ha osservato che i simboli della chiesa di Barga affondano le loro radici in epoche lontanissime, come denuncia quel serpente, il quale somiglia a quello che fu scolpito dagli Ittiti nell’Anatolia nel 1700 a.c., “che parrebbe una fotocopia di quello che si trova sul Duomo”.
Per quanto riguarda la strana iscrizione all’ingresso occidentale del Duomo, che con certezza la si vuol leggere “+Mihili +Mihili +Mihili+”, Pier Giuliano Cecchi ritiene possa essere una invocazione a S. Michele, protettore della Chiesa cattolica universale. Ma Stefano Borsi ha una sua visione decisamente meno romantica circa quel non identificabile e curioso miscuglio di lettere greche e latine. La spiegazione, dice, non è probabilmente un altro mistero, ma semplicemente l’arte di un prete poco istruito nel leggere e nello scrivere, che fingendosi sapiente dettò la scritta.

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