“Mia madre è morta”: il caso approda in consiglio regionale

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La lettera di denuncia inviata da Leonardo Guidi a proposito della scomparsa della madre, Liliana Mallegni, apre il dibattito anche a livello regionale, con la presentazione di un’interrogazione urgente al presidente della Giunta Enrico Rossi da parte dei consiglieri della Lega Nord Toscana Gian Luca Lazzeri e Antonio Gambetta Vianna. Lo apprendiamo attraverso un comunicato stampa, che vi proponiamo integralmente:

Il caso del decesso della signora Liliana Mallegni accaduto lo scorso 22 gennaio nel reparto chirurgico dell’Ospedale di Lucca, e che è stato denunciato dal figlio Leonardo Daniele Guidi per mezzo di una lettera inviata a stampa, politici, dirigenti sanitari e amministratori, arriva direttamente sui banchi del Consiglio Regionale. I due consiglieri della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri e Antonio Gambetta Vianna, infatti, hanno presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta, Enrico Rossi, e all’assessore al Diritto alla Salute, Daniela Scaramuccia, «per conoscere l’esatta dinamica dei fatti».

Secondo Lazzeri, che è membro della IV° commissione “Sanità”, «questo è uno di quei casi da segnalare alla commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario. E questa non è la prima segnalazione che facciamo. La sanità toscana inizia a dare segni di cedimento sia sul piano finanziario, sia su quello della efficacia e della efficienza delle prestazioni sanitarie. E fatti del genere confermano le nostre preoccupazioni».

L’esponente del Carroccio segnala anche un commento a firma Sirio Del Grande, responsabile della U. O. Comunicazione e Marketing dell’Azienda USL 2 di Lucca, sul “giornale di Barga News” per il quale “l’azienda USL 2 di Lucca comunica che […] il direttore sanitario aziendale dottor Lisandro Fava già […] in data 30 gennaio ha incontrato il signor Leonardo Guidi e parallelamente, come avviene sempre in casi come questo, ha avviato un’indagine interna per una verifica sulla vicenda”.

«Spero – conclude Lazzeri – che sulla disgrazia che ha colpito la signora Mallegni e i suoi familiari venga fatta piena luce e che, se risulteranno esserci dei colpevoli, questi vengano puniti come meritano».

RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO – Secondo la missiva del signor Guidi, alle 21 di sabato 21 gennaio la signora Mallegni arriva in ambulanza all’ospedale di Castelnuovo di Garfagnana “per accertamenti a seguito di forti dolori addominali associati a vomito, dissenteria e bassa pressione sistemica.
La signora risultava essere affetta già da tempo di un’insufficienza respiratoria cronica e pertanto in ossigeno terapia”.
La diagnosi, sempre secondo la lettera, parla di “supposto infarto intestinale”, per il quale “è necessario intervenire chirurgicamente e con urgenza”.
Non essendoci un reparto di rianimazione a Castelnuovo, vista la pericolosità dell’intervento si decide per il trasferimento a Cisanello (Pisa), ma non qui vi sono posti disponibili.
A questo punto, si opta per l’ospedale di Lucca, dove la paziente arriva a mezzanotte “direttamente presso il Reparto di Chirurgia Uomini saltando l’accesso dal Pronto Soccorso”.
Questo fatto, però, “urta l’infermiera di turno nel reparto” e “la porta ad avviare una lunga telefonata con il Pronto Soccorso perché doveva essere rispettato il protocollo interno. In questa lunga attesa di pratica burocratica, la paziente è abbandonata a se stessa senza ossigeno”.
Ciò che accade dopo, secondo la ricostruzione del signor Guidi, vede il medico di reparto in disaccordo con la diagnosi formulata a Castelnuovo e “preferisce attendere l’indomani, monitorando il paziente”.
Ma, “la paziente non viene sottoposta a nessun monitoraggio, per nessuno dei parametri di temperatura, ossigenazione, pressione, ma semplicemente parcheggiata nel letto di Ospedale senza alcun tipo di assistenza, proporzionata alle sue critiche condizioni cliniche”.
Durante la notte, “viene chiesta assistenza per due volte al personale infermieristico, che con fare seccato interviene per una sommaria valutazione persistendo nell’assenza di alcun monitoraggio, riferisce che ansie e preoccupazioni sono infondate” essendo la paziente “stabile”.
Alle 4:30 di domenica 22 gennaio è giunto, invece, il decesso.

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