Esaurito il calendario benefico ideato dagli operai della cartiera di Castelnuovo

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Tutto era iniziato come un gioco tra amici e colleghi: Bruno Casotti e Graziano Franchini, operai della cartiera di Castelnuovo, lo scorso novembre hanno lanciato l’idea di fare un calendario con le foto degli stessi operai dello stabilimento cartario garfagnino. L’idea ha preso campo e ben presto è divenuta una bella iniziativa a scopo benefico, per aiutare un collega colpito da un delicato problema familiare. Pochi giorni gli operai dal cuore d’oro hanno terminato la vendita di tutti e 700 calendari stampati ed hanno consegnato al proprio collega l’assegno con il ricavato: sono stati attimi toccanti che hanno ripagato il grande sforzo impiegato nell’iniziativa.

“E’ stata un’iniziativa – ci raccontano Casotti e Franchini – che è andata ben oltre le aspettative. Tutti, ma proprio tutti, hanno capito lo spirito di questo calendario e hanno contribuito, sia vendendo calendari sia acquistandone. E’ stata una corsa di solidarietà da parte di tutti gli operai della cartiera, della direzione, e hanno contribuito diversi sponsor locali, tra cui la Cooperativa Terra Uomini e Ambiente e le stesse amministrazioni comunali di Castelnuovo, Pieve Fosciana e Piazza al Serchio che ci hanno concesso il suolo pubblico per la vendita dei calendari. Sono tanti le persone da ringraziare, a partire dagli abitanti di Torrite che ci hanno devoluto il ricavato della tradizionale befanata e dalla direzione di Eurospin che ci ha concesso uno spazio”.

Prosegue Casotti: “Al di là del successo, questa iniziativa ha fatto riscoprire un grande senso di amicizia e solidarietà tra tutti noi e la vedere la grande commozione del nostro collega al momento della consegna dell’assegno, ci ha ripagato di tutto e ci ha arricchito come persone. Ci siamo promessi di organizzare una grande festa quando questo problema sarà risolto”.

I ringraziamenti non si fermano… “Non vogliamo dimenticarci della Tipografia Lotti che ha stampato i calendari a qualsiasi ora della notte, della direzione della Lucart che ha peraltro inserito la notizia sul proprio sito internet, e nemmeno del giornalista e amico Simone Pierotti che ci ha concesso, da subito, grande spazio e cassa di risonanza per l’iniziativa”.

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