La Comunità Montana sale in cattedra alla Sant’Anna di Pisa

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L’esperienza sul campo della Comunità Montana della Media Valle fa scuola e diventa parte integrante delle materie di un corso per gli studenti universitari della Scuola Superiore di Sant’Anna a Pisa.

L’esperienza è quella relativa al lavoro potato avanti nell’ambito delle attività del Comprensorio di Bonifica n. 4 “Valle del Serchio”, con un’estensione di oltre 115.000 ettari abbracciando le Province di Lucca e Pistoia e ben 35 Comuni.

Dopo un innovativo progetto di partecipazione che si è svolto a fine 2009 inizio 2010, su cui i cittadini si erano espressi anche sul Progetto “Custodia del Territorio” si dato avvio alla seconda fase di questo progetto semplice quanto funzionale e caratterizzante.

Questo progetto consiste nel monitorare i territori e soprattutto tenere sotto controllo gli alvei dei fiumi e le opere idrauliche con l’aiuto delle aziende agricole presenti soprattutto nelle aree più marginali ed alla loro preziosa conoscenza del territorio.

Così la Comunità Montana è stata chiamata ad insegnare i metodi di questo progetto e salirà in cattedra con la sua titolare del Progetto “Custodia del territorio”, l’agronoma Pamela Giani (nella foto), affiancata dal Professore Massimo Rovai dell’Università di Pisa che terrà una lezione presso la Scuola Superiore Sant’Anna, all’interno del corso di Alta Formazione “Progettazione partecipata per lo sviluppo sostenibile dei territori rurali”. Il corso è gratuito e finanziato dalla Regione Toscana e l’occasione è ghiotta per chiunque voglia approfondire queste tematiche, il bando ed il programma sono visionabili sul sito della comunità montana media valle del Serchio ma anche e soprattutto ai seguenti indirizzi della Scuola superiore Sant’Anna: (SitoBandoProgramma)

L’intervento verterà proprio sul progetto “imprenditore agricolo come custode del territorio”, iniziativa che prosegue da ben 6 anni con interesse crescente da parte e degli agricoltori e delle istituzioni.

“La forza del progetto – come ci spiega la stessa Pamela Giani – sta nell’affidare alle aziende agricole presenti sul territorio oltre ai lavori, il monitoraggio del Territorio.

Integrando le conoscenze tecniche dei dipendenti della Comunità Montana a quelle meno scientifiche ma altrettanto preziose degli agricoltori che su quel territorio ci sono nati e cresciuti e che sanno leggerne a chiare lettere gli indizi e le avvisaglie di problematiche e criticità”.

Soddisfazione è stata espressa per questa importante occasione dal presidente della Comunità Montana, Nicola Boggi: “E’ con grande onore – afferma – che la nostra esperienza sbarchi in un corso prestigioso di Alta Formazione Universitaria; questo è un motivo d’orgoglio per tecnici, amministratori e agricoltori ma deve anche essere occasione di miglioramento di un processo che pur avendo potenzialità enormi è pur sempre migliorabile e perfettibile nell’interesse principe della tutela e gestione dei nostri territori montani”.

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