Paolo Fantoni sindaco di Piazza al Serchio fa un bilancio della sua amministrazione

-

I prossimità dei rinnovi alle amministrative di metà maggio abbiamo incontrato Paolo Fantoni Sindaco uscente del Comune di Piazza al Serchio.

Sindaco ci può fare un bilancio di questi 5 anni come primo cittadino di Piazza al Serchio?

Prima di tutto è stato un onore per  tutti i 1825 giorni del mio mandato, ho sentito intensamente di rappresentare ognuno dei miei cittadini con un profondo senso dell’istituzione che rappresento.
Se poi guardo indietro mi rendo conto che 5 anni fa feci una grande scommessa, che si basava su presupposti propri di quegli anni, il 2006 appunto. Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà economiche e sociali che hanno travolto la nostra realtà nazionale e territoriale e che inevitabilmente hanno travolto l’operato della mia amministrazione.
I margini operativi per chi amministra si sono ridotti notevolmente come ridotte sono state le entrate proprie dei comuni, le possibilità di accedere ai finanziamenti, le possibilità di reintegrare il personale che è andato in pensione.
Di fatto i nostri comuni si trovano ad operare in un contesto storico veramente difficile, ma ho ancora la voglia e la forza di continuare e a dare il meglio di me per Piazza al Serchio.
Detto questo credo che molto di quello che avevamo programmato di fare abbiamo realizzato. L’impegno profuso ha permesso di aprire la Variante di San Donnino già nel gennaio del 2008, facendo rifinanziare l’opera che sembrava essere ad un punto morto. Di risolvere problemi “storici” della nostra comunità come la nuova mensa scolastica e con essa investendo nelle strutture scolastiche per adeguarle dal punto di vista della sicurezza e del confort. Per la prima volta nella storia del comune di Piazza al Serchio abbiamo fatto un investimento “produttivo” la centrale a biomasse con l’annessa rete di teleriscaldamento, che permetterà di risparmiare notevolmente sul costo di riscaldamento dei pubblici edifici, ma anche di incamerare risorse provenienti dalla gestione dell’impianto. Abbiamo lavorato per dare a Piazza al Serchio dignità e centralità territoriale, in particolare sulla sanità: nel 2009 la Regione Toscana ha riconosciuto al nostro comune la realizzazione della “Casa della Salute” con solo altre 20 realtà del genere in tutta la regione ed unico esempio in montagna. Abbiamo aumentato i servizi all’infanzia con la gestione associata del nido di San Romano in Garfagnana, fino ad arrivare a molti altri interventi  ordinari che per motivi ovvi non elenco.

Quali sono i punti cardine del suo progetto per i prossimi cinque anni? E cosa farà nei primi 100 giorni di governo qualora venisse riconfermato?

Posso riassumerli in 4:
1. Portare a compimento il programma ambizioso messo sul tavolo 5 anni fa,  che per motivi di tempo e congiunture economiche non è stato possibile completare ma sul quale abbiamo le idee particolarmente chiare sapendo fin da subito come e dove intervenire.
2. Turismo: ne sono prova una serie di protocolli siglati dall’amministrazione comunale con i comuni del versante emiliano e quello massese/spezzino, che prevedono inoltre azioni complementari già avviate, come la sistemazione degli impianti sportivi del capoluogo. Tutto ha un senso: la copertura delle piscine comunali aveva necessariamente bisogno della realizzazione dell’impianto di teleriscaldamento per fare in modo che i costi di gestione fossero sostenibili, per la quale abbiamo già un progetto di massima; il Museo dell’Immaginario folcklorico che permetterà la redistribuzione degli spazi dei plessi scolastici e la valorizzazione dei centri storici attraversati dalla “Via del Volto Santo”; la definitiva messa in sicurezza della Fortezza di Castelvecchio.
3. Ambiente:  aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, estendere la rete di teleriscaldamento nel capoluogo. Continuare nel promuovere pratiche per la riduzione dei rifiuti come il compostaggio domestico la realizzazione di una raccolta porta a porta sul capoluogo, creare un isola ecologica comunale; terminare la messa in sicurezza del capoluogo a rischio franosità, come altre aree delle frazioni, anche su questi interventi sono già partite richieste di finanziamento e progetti.
4. Servizi: garantendo una vivibilità del nostro territorio, i nostri cittadini di montagna devono avere le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini (servizi all’infanzia, scuola, mobilità ecc.)
Al di là dell’ordinaria amministrazione questa sarà la sfida di ogni amministratore del nostro territorio frenare l’abbandono delle nostre piccole realtà e per questo è necessario avere una collaborazione ampia che va al di là della ristretta cerchia del palazzo comunale, ma deve coinvolgere tutta la comunità, cosa che sinceramente è stato difficile realizzare negli anni passati.
100 giorni? Oltre ai lavori già in cantiere, posso solo garantire una vera e propria riorganizzazione della macchina amministrativa, facendo attente riflessioni basate sull’esperienza di 5 anni. Alcune cose non hanno funzionato, molti sono stati gli ostacoli, ne sono consapevole e sono determinato a lasciare un segno deciso in tal senso; daremo certamente il via alla redazione del Piano Strutturale e del Regolamento urbanistico.

Infine una nota sulle attuali polemiche: le chiedo qual è la sua posizione in materia di salute e in merito all’ospedale unico?

Cosa devo dire la mia posizione è chiara, sono stato uno dei 5 sindaci che appena eletto ha rotto gli schemi sul silenzio dei problemi della sanità in Valle del Serchio attaccando apertamente le inefficienze del servizio e rilanciando la proposta dell’Ospedale Unico. Sono stato uno che ha preso le “bacchettate” sulle mani per difendere il diritto di tutti ad avere una sanità migliore, focalizzando l’attenzione sul territorio, ma non perdendo mai di vista i problemi dell’Ospedale. Insieme alla collaborazione di molti, ASL compresa, siamo riusciti a fare del CSS di Piazza al Serchio la “Casa della Salute” di Piazza al Serchio, siamo riusciti negli anni a mantenere un CUP attivo, i prelievi su 5 giorni alla settimana, il ritorno di alcuni specialisti come il pediatra e il cardiologo, il tutto con enormi difficoltà create giornalmente ad arte per far naufragare ogni minimo risultato; la sanità, devo essere onesto, ha impegnato molto del tempo che ho dedicato all’attività amministrativa e chi mi conosce sa quanto è stato questo tempo.
Per venire infine alla questione dell’Ospedale, a costo di essere fin troppo realista e onesto, ritengo che fino al momento in cui la nuova struttura non sarà inserita nel Piano Sanitario Regionale, non saranno stanziati i fondi e non sapremo che tipo di servizi daremo ai nostri cittadini è inutile stare a “scannarci” sull’argomento. Mi sembra invece di capire che tutta la confusione che sto leggendo e vivendo sull’argomento allontani la speranza di avere in Garfagnana una struttura nuova, efficiente e al passo coi tempi. Spero di sbagliarmi quando penso che non se ne farà di niente e vedremo man mano allontanare la nostra sanità verso Lucca. Sinceramente non voglio essere corresponsabile della rovina della sanità nella nostra Valle!
Onde evitare poi strumentalizzazioni future è bene chiarire che se riusciremo a raggiungere i traguardi anzidetti, più vicino sarà a Piazza al Serchio meglio sarà.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.