“Alla ricerca del nostro passato”

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Quest’anno abbiamo studiato i Liguri-Apuani perché sono i nostri antenati. Il ventisette febbraio siamo andati a visitare i musei archeologici di Barga e di Castelnuovo Garfagnana. Al museo di Barga, abbiamo visto l’aspetto funerario, due tombe: una femminile e una maschile. In ogni tomba c’erano tre cose uguali: un’urna cineraria, un vasetto accessorio e una coppa però questa non era fatta dai Liguri ma dagli Etruschi perché i
Liguri non erano in grado di fabbricarla in quel modo. Nelle tombe venivano messi gli oggetti che appartenevano al defunto. In quella maschile c’erano le punte delle lance piegate, borchie ed altro. In quella femminile c’erano: la fusaiola, una collana fatta di ambra e pasta vitrea, una fibula, un ferma capelli a spirale e un bracciale. Questi reperti erano stati ritrovati nelle tombe rinvenute nella zona di Val di Vaiata, nelle montagne di Barga. Al museo di Castelnuovo c’era in mostra l’aspetto della vita quotidiana cioè del villaggio. Abbiamo visto ciotole per la cottura dei cibi ma erano tutte piene di buchi, il macinello per macinare i semi che raccoglievano tra cui il farro e delle anfore dove mettevano il vino e Folio. Ciò ci ha fatto scoprire che i Liguri avevano avuto contatti con gli Etruschi perché i Liguri non avevano il clima adatto per coltivare la vite e l’ulivo. Le anfore avevano il fondo a punta perché le scorie del vino e dell’olio rimanessero lì e perché potessero essere sistemate nelle stive delle navi. L’archeologa Martina Morioni, esperta del Progetto, ci ha svelato le prime domande che si pone un archeologo quando trova un reperto:
1. dove l’hai trovato
2. come l’hai trovato
3. di che materiale è fatto
4. che cos’è
Quando abbiamo risposto a queste domande possiamo individuare di che periodo è. L’archeologa è venuta anche a scuola per due lezioni e ci ha fatto vedere delle proiezioni, ci ha detto che d’estate i Liguri salivano sulle Alpi Apuane per far pascolare i loro animali e ci stavano tutta l’estate, questa abitudine si chiamava transumanza. Col computer ci ha proiettato un bosco senza alberi e ci ha detto che quello era il metodo ” taglia e brucia”. Ci ha parlato anche dei Romani che volevano conquistare il mondo e che avevano un esercito grandissimo. Gli Etruschi appena li hanno visti hanno stabilito un patto cioè di farli passare. Quando sono arrivati alla montagna hanno seguito il fiume. I Liguri che li avevano visti scapparono da un villaggio all’altro, questa cosa durò per tredici anni ma alla fine vinsero i Romani.

Commenti

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  1. Re: Un progetto per la video sorveglianza degli accessi stradali del comune: “Per rendere il territorio più sicuro”
    per quanto riguarda l’istituzione della ronde credo Byegeorge che tu sia un po’ indietro con la normativa. in seguito alla sospetta incostituzionalità della legge 38/09, la sentenza 226/2010 della Corte Costituzionale ha ribadito la legittimità delle ronde, ma ha sancito l’illegittimità del loro uso nelle situazioni di “disagio sociale”. il fatto che la ronda non possa girare armata inoltre è un disincentivo ai Rambo fai da te, di conseguenza la ronda è più un pericolo per chi le fa che non per chi dovrebbe essere “colto in flagrante”. dimentichiamoci quindi la poesia data dal meraviglioso quadro di Rembrandt “La Ronda di Notte”, visto che la legge 38/09 è tutto fuorchè questo. al 2010 che io sappia dagli ultimi dati le ronde attive erano solo 4. di conseguenza caro Byegeorge non puoi dormire sogni tranquilli, nè pensare che tutto sia risolto, visto che le ronde non solo sono state un grande bluff, ma anche un gran fallimento alla prova pratica.

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