IL MIO IMPEGNO PER LA VALLE

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Nostra intervista al neo senatore Andrea Marcucci –

L’imprenditore barghigiano Andrea Marcucci, dopo essere stato sottosegretario ai Beni Culturali nel Governo Prodi, è stato eletto sdopo le elezioni politiche del 13 e 14 aprile, nelle file del PD che rappresenterà al Senato. Prima di lui di Barga aveva seduto a Palazzo Madama solamente il sen. Antonio Mordini che rimase senatore a vita fino alla sua morte nel 1902. L’elezione di Marcucci rappresenta, a parte le riflessioni storiche, un momento importante. Un barghigiano torna a rappresentare la sua gente e la Valle del Serchio a livello parlamentare e questo, al di la delle convinzioni politiche di ognuno di noi, è un elemento sicuramente positivo.
Abbiamo incontrato nei giorni scorsi il neo senatore Marcucci, che ci ha rilasciato qusta intervista.

Dopo più di un secolo un barghigiano torna in Senato. Che effetto le fa questo in considerazione anche del fatto che il suo predecessore era il sen. Antonio Mordini?

Come è facilmente immaginabile, sono particolarmente orgoglioso, anche per legami familiari, di succedere al Senato, oltre cento anni dopo, al patriota Antonio Mordini.
Nel mio precedente mandato da sottosegretario, sono stato presidente del comitato nazionale per il bicentenario di Giuseppe Garibaldi, un motivo in più per essere fiero di tornare a Palazzo Madama dopo un così illustre predecessore. Mordini fu uno dei più stretti collaboratori dell’eroe dei due mondi, da lui fu nominato pro dittatore della Sicilia. Nella nostra provincia, e in modo particolare proprio nella valle del Serchio, è ancora particolarmente sentita l’influenza risorgimentale di Mordini e l’importanza che ha avuto al seguito di Garibaldi, nel processo unitario dell’Italia.

Quali saranno i suoi ruoli all’interno del Senato e del PD?

Ho partecipato come costituente nazionale alla nascita del PD. Oggi sono ancora più convinto che il nostro partito si debba fare carico di una missione fondamentale per il paese. Dobbiamo rafforzare la vocazione maggioritaria che l’Italia ha comunque apprezzato con il voto alle liste di Walter Veltroni, radicare il partito nel territorio e assicurare un’opposizione responsabile in nome degli interessi degli italiani. Ho scelto di mettere a frutto l’esperienza che ho fatto come sottosegretario ai beni culturali, chiedendo al mio gruppo di fare parte della commissione cultura.
Il mio obiettivo è quello di assicurare un dialogo costruttivo e di stimolare il nuovo esecutivo sul fronte del completamento della riforma che noi abbiamo avviato.

Per due anni è stato sottosegretario ai Beni Culturali con il governo Prodi. Che cosa rimane del suo lavoro e che cosa oggi può fare ancora in questo campo?
In un periodo di tempo purtroppo così limitato, abbiamo comunque rimesso in moto la macchina, un lavoro che comincia a dare i suoi frutti e che soprattutto li darà nei prossimi mesi. Innanzitutto con la riforma del ministero, ispirata al controllo dei meccanismi di spesa e alla gestione manageriale delle grandi istituzioni culturali. Dopo anni di polemiche, a Lucca abbiamo garantito e finanziato il restauro del transetto del Duomo e costruito un programma di celebrazioni che avrà un ritorno significativo per tutta la provincia: penso a Puccini ma anche a Batoni e a Tobino. Ma sopra ogni cosa conta il metodo: la lucchesia e la garfagnana sono piene di beni da valorizzare, bisogna fare sistema ed eliminare i campanilismi

Barga, dopo la sua elezione come onorevole ormai diversi anni fa, torna ad avere un suo autorevole rappresentante. Quali saranno i suoi impegni per Barga e per l’intera Valle del Serchio? Quali soprattutto i problemi da ritenere prioritari?

Il mio ruolo avrà proprio la funzione di rappresentare concretamente le esigenze della comunità. Il primo esempio concreto riguarda la situazione di difficoltà di alcune imprese come la Kartogroup e la Luvata. Insieme agli enti locali, i parlamentari partecipano a tavoli istituzionali che hanno il compito di contribuire fattivamente al superamento della crisi. E’ così che vedo il mio impegno per la valle del Serchio e per tutta la provincia: un apporto concreto, fuori e oltre gli schemi residuali degli schieramenti e degli ideologismi. Poi vorrei spendere qualche parola su un importante progetto che mi auguro prenda il via nei prossimi mesi. Si tratta del recupero e della valorizzazione del nostro sistema di rocche, fortezze e castelli. Il progetto, presentato dalle Comunità montane, è all’esame di una nuova commissione composta dai tecnici del ministero dei Beni culturali, della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della Arcus spa, la società ministeriale (Arte, cultura, spettacolo) per la promozione e il sostegno di iniziative di grande rilievo. Anche gli investimenti proposti danno la misura dell’importanza dell’intervento: oltre 9 milioni di euro in tre anni, con il coinvolgimento delle banche e delle fondazioni del territorio. Sono sicuro che il progetto potrà proseguire anche con il nuovo governo.
C’è poi la questione vitale della mobilità, bisogna assicurare i finanziamenti per migliorare i collegamenti della Garfagnana con Aulla e Modena.

Alla luce anche dei recenti risultati elettorali come giudica la situazione politica della nostra Valle?

Il risultato elettorale è stato da noi davvero straordinario. Al Senato, il Pd raggiunge il 36,48%, ovvero quasi il dieci per cento in più rispetto al 2006. Succede nella Valle quello che sembra molto difficile nel resto del paese. Ovvero la proposta politica innovativa e riformatrice del PD arriva anche nei piccoli paesi, nelle zone più profonde della nostra realtà. Questo è un fatto che ci fa ben sperare, perché significa che abbiamo lavorato concretamente, che spesso abbiamo preso decisioni essenziali per l’economia, che il nostro messaggio è stato compreso ed accolto, che abbiamo dimostrato attenzione ai problemi delle comunità

Tra un anno a Barga si voterà per eleggere il sindaco. Secondo lei quale sarà lo scenario del “dopo Sereni?
Umberto Sereni, per profilo intellettuale, per impegno fattivo e per risultati raggiunti, è certamente un primo cittadino difficilmente sostituibile. Ma in questi anni di governo, al suo fianco, è cresciuta una generazione di amministratori validi, che potranno prendere il suo posto tra un anno.

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