Italian tester  (terza puntata)

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Nicola, emozionato, fa il suo terzo provino.

L’effeminato responsabile del casting lo sta a sentire sino alle fine e poi, rimanendo colpito più dai suoi muscoli che dalla sua interpretazione, gli chiede cosa sappia fare oltre a recitare: “le pizze e l’amore!”, risponde Nicola entusiasta, facendo una faccia alla Totò.

Scende dal palco e va verso di lui. Da vicino, capisce subito le sue intenzioni. Scuote la testa e dice: “non sono andato bene vero?”.

“Forse andresti bene per qualcos’altro…”, risponde il responsabile del casting.

“Lasciamo perdere!”, risponde Nicola, che prende il suo zainetto ed esce dal teatro con le pive nel sacco.

Tra una delusione e l’altra, una consolazione l’altra, un’uscita serale e un’altra, nasce una bella intesa fra Nicola e Lina, sino a che si mettono insieme. Nicola è un tipo romantico e le regala dei fiori, poi la porta nella casa vuota di un cliente dove troneggia un enorme letto con sopra un altrettanto enorme materasso, che deve collaudare per il giorno dopo.

Carlo invece non ha tempo per l’amore, continua a cercare il lavoro che ha sempre sognato e vuole dimostrare a se stesso e alla sua famiglia di farcela. Quando si reca al colloquio, gli va bene, lo assumono subito: deve sostituire Paolo, un italiano che deve rientrare di corsa a Roma per problemi di famiglia. Finalmente la sorte gioca a suo favore. Il suo ufficio è al ventesimo piano e, questa volta, è il caso di dirlo, Carlo è al settimo cielo. Accanto al suo c’è l’ufficio di Alan, un simpatico ragazzo di Baltimora, con cui stringe subito un buon rapporto.

La sera Carlo brinda con Nicola, Lina e i suoi amici sulla terrazza di Eataly NY in Fifth Avenue difronte al panorama di Midtown.

Ma ancora una volta le cose sono destinate a peggiorare.

Negli uffici del ventunesimo piano arrivano nuovi economisti, tra cui Frank, un olandese con pochi scrupoli, determinato a guadagnare molti soldi in poco tempo.

Carlo e Frank si occupano dello stesso pacchetto di clienti.

Frank è ambizioso e cerca sempre di mettersi in mostra con il capo. Lavora sino a tardi, non ci sono sabati né domeniche. Anche Carlo ci prova, ma dopo un mese è distrutto e rende sempre meno. Frank lo capisce ed inizia a rallentare, ormai lo stacco tra i due è evidente: il capo lo premia. Carlo è furioso. Di nuovo perde nella lotta competitiva. Non trova il limite: “Dove ci si deve fermare? Dov’è il limite?”, sbotta arrabbiato confidandosi con Nicola e Lina.

Giorni dopo, uscendo stanco morto dal lavoro, Carlo passa davanti alla vetrina di un locale dove Frank e Kat, una ragazza evidentemente annoiata, sorseggiano un drink. Alan da dentro lo vede e gli fa segno di entrare, insiste. Malvolentieri Carlo accetta ed entra. Ha modo di notare come Kat continui ad annoiarsi mentre Frank parla con lei tutto convinto. Viene a sapere da Alan che Kat è la nuova ragazza di Frank, una giocatrice di pallavolo professionista.

A Carlo viene un’idea. Ci sono molti modi di giocare scorretto, non necessariamente negli affari. Sa a chi chiedere aiuto per costruire la sua vendetta.

Carlo deve convincere Nicola a corteggiare Kat.

Nicola è titubante: con Lina non è una cosa seria, ma gli dispiace farle un torto. D’altra parte non ha mai visto Carlo così afflitto e non riesce a negargli il suo aiuto.  Sceglie l’amicizia, convinto di poter gestire la situazione. Forse questa sarà la sua migliore interpretazione, o la peggiore, di sicuro la più impegnativa.

All’uscita degli spogliatoi femminili della squadra di pallavolo, Nicola è appoggiato al muro, vestito in modo inequivocabile, pieno di fascino da sfoderare smodatamente. Si presenta a Kat come un ammiratore e le chiede l’autografo. Kat è stupita e divertita ma, soprattutto, è da subito attratta da lui.

Kat finisce per accettare il perfetto corteggiamento che Nicola mette in atto nei giorni successivi, sfoderando le sue tecniche vincenti.

Kat cede, in un magazzino di lusso, dove Nicola deve collaudare tre materassi.

Non passa molto tempo che Kat lascia Frank senza troppe spiegazioni: lui ci resta male e, ancora di più, si sente ferito nell’orgoglio quando realizza di venire messo da parte per un italiano privo di ambizioni. Ma, sul piano personale, tra lui e Nicola non c’è competizione: romantico e sensuale il primo, tedioso e arrogante il secondo.

Carlo ha raggiunto il suo obiettivo e ne gode pienamente. Frank in ufficio è distratto e Carlo ne approfitta per concludere buoni affari con i clienti.

Nicola inventa scuse con Lina e i suoi amici, cercando di portare avanti entrambe le relazioni. Con Lina fa l’affaticato, quello che la sera deve recuperare le energie sdraiato sul divano. Con Kat è tutto sesso e meraviglie, vuole cancellare dalla sua mente quell’odioso Frank. Lo fa per Carlo.

Quando Frank, un sabato mattina facendo jogging a Central Park incontra Carlo, Kat e Nicola intenti a sgranocchiare arachidi in atteggiamenti amichevoli, capisce cos’è successo e finisce a scazzottate.

La verità viene a galla. Kat scopre di essere stata usata e lascia Nicola insultandolo a dovere. Dopo di che corre via con fare atletico. Frank tira un ultimo pugno a Carlo e si mette all’inseguimento di Kat.

Carlo, nonostante il dolore fisico, è contento matto; fare in modo che Kat tradisse Frank era già una vittoria, che lo lasciasse poi era un vero successo, ma vedere Karl infuriato per essersi reso conto del raggiro, conferisce alla sua vendetta un sapore universale, che lo induce ad esporre il suo occhio nero con grande vanto.

Nicola è contento per lui ma capisce che la buona azione fatta nei confronti dell’amico è nello stesso tempo una gran brutta azione nei confronti di Lina. Perde il suo solito buon umore e i sensi di colpa iniziano ad assalirlo.

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