Tag: fantasma d’oriente

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (ventunesima puntata)

DI RITORNO A BUCAREST – al CASTELLO DI ELISABETTA DI ROMANIA La notte di Pierre è tormentato dagli incubi: rivede Azyadè, poi Aslan che fugge via, il volto di Elisabetta che lo conforta. Si sveglia agitato e di cattivo umore. Il viaggio da Istanbul sembra non finire mai. Ad ogni piccolo risveglio di Pierre, la luna che sbuca dalle nuvole, gli infligge pene ancora più grandi. Lei da lassù, così impassibile alle vicende umane, sembra dire “dovevi aspettartelo, se provochi sofferenza, sarà naturale poi riceverla nella stessa misura”. A un’ora dall’arrivo passa il fattorino a svegliare i viaggiatori, invitandoli a fare la colazione nella carrozza ristorante. Pierre ha lo stomaco chiuso in una morsa, non può neanche pensare di bere e masticare qualcosa. Si alza e si lava la faccia, guardandosi allo specchio. Per terra c’è ancora il frammento delle roselline cadute la notte prima. Lo guarda e gli occhi diventano lucidi. Nel frattempo Aslan si siede al tavolo imbandito…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (ventesima puntata)

SCENA N. 36 –  UN INCONTRO INASPETTATO L’ORIENT EXPRESS sta partendo dalla Stazione di Sirkeci, ad Istambul. Si sentono il fischio del capotreno e la sirena della locomotiva. Il treno si muove. Pierre è appoggiato con i gomiti al finestrino aperto della sua cabina letto, intento a guardare lo scorrere di quella stessa folla multietnica che gli era apparsa sul ponte di Galata pochi giorni prima, all’inizio della sua ricerca, e della sua speranza. Istanbul, un crocevia tra Oriente e Occidente, per questo così affascinante e così malinconica allo stesso tempo. Chiude il finestrino e apre la porta della cabina. Esce nel corridoio. Fa pochi passi ed entra nella carrozza ristorante, dove sono seduti i viaggiatori europei. Si sposta per far passare una dama dal grande cappello e, quando alza lo sguardo, non crede ai suoi occhi: seduto al tavolo in fondo alla carrozza c’è Aslan Baratar, l’ambiguo cavaliere Circasso che aveva conosciuto al Castello di Elisabetta di Romania. Pierre,…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (qiattordicesima puntata)

30. GRECO – TURCO: DUE FACCE DUE RAZZE Pierre, riprendendo il controllo dopo la visione di Azyadè, entra in un cortiletto con al centro una fontana maiolicata. Si siede ai bordi ed estrae un fazzoletto dalla tasca. Lo bagna e se lo passa sulla fronte, poi sul collo, fissando lo zampillo d’acqua. E’ assorto nei suoi pensieri, quando un uomo gli si avvicina. ACHMED (con fare entusiasta) Loti! Tu sei Pierre Loti! Pierre si sente toccare la spalla. Confuso, alza lo sguardo e mette a fuoco: un ragazzo alto e moro, leggermente stempiato, sta in piedi di fronte a lui. ACHMED Sono il tuo amico Achmed, ti ricordi di me? PIERRE Achmed! O mio Dio, sei proprio tu. Pierre lo riconosce e si alza d’impeto. I due si abbracciano calorosamente. PIERRE Ti sei fatto un uomo, eri solo un ragazzino quando mi portavi in giro per Istanbul! Ma dimmi, hai notizie di Azyadè? ACHMED Azyadè, la donna d’harem? PIERRE Sì,…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (dodicesima puntata)

28. UN INCONTRO INASPETTATO Pierre è diviso tra la disperazione e la speranza, ogni filo che conduce ad Aziadè si è spezzato e lui deve rimettere insieme gli indizi e ogni più piccolo dettaglio per ricucire quel filo. PIERRE (Rivolto al Greco) Traducete per me: Vi prego, aiutatemi a trovarla! Devo molto a quella donna, ho un debito di riconoscenza, un fardello troppo grande da portare. Il Greco traduce, con enfasi. ARMENA (incuriosita) Non l’ho mai conosciuta questa donna di nome Azyadè, vi ho detto. Ma forse…la sua vecchia ancella, Kadya, potrebbe sapere di lei. Anche se Kadya è malata ed abita lontana da qui. Forse a Fanan. Forse è anche morta. Non so dirvi di più. PIERRE (rincuorato chiede al Greco di tradurre) Venite con noi a cercarla, ogni traccia per me è importante, vitale direi! Non offendetevi, ma posso ricompensare il vostro tempo. L’Armena si fa pensierosa e guarda il Greco. IL GRECO (accondiscendente) Pagheremo il vostro tempo.…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (undicesima puntata)

27 – APPARTAMENTO DI EYUB dove Pierre e Azyadè trascorsero giorni felici Salomone accompagna il Greco e Pierre al suo vecchio appartamento. Entrati nel palazzo, chiudono il pesante portone di legno intarsiato, ed iniziano a salire una ripida e stretta scala, che presenta, sulla destra, una nicchia illuminata da un raggio di sole che filtra dal lucernaio. Al suo interno sono riposte un paio di babbucce gialle da donna. Pierre si sofferma a guardarle: le ricordano quelle che Azyadè indossava durante i loro incontri clandestini. In cima al pianerottolo, Salomone infila la chiave nella serratura e la porta si apre. Pierre ricorda, con commozione, i bei giorni felici: si vede dieci anni più giovane, con la sua amata. Poi va verso la finestra ed apre le tende consunte. La stanza è in disordine. I mobili sono miseri. Si volta. Vede due poltrone impolverate e logore. La realtà è diversa dalla fantasia: esce dalla stanza a passo deciso e dà una…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (decima puntata)

26 – NARGHILE’ AL CAFFE’ KASSIM La stretta via che dal molo sale al quartiere di Eyub, porta al caffè Kassim. Sotto l’insegna alcuni tavolini rotondi in ferro sono ingombri di tazze vuote di caffè e bicchieri di te. Intorno ad altri, su sgabelli in legno, sono seduti uomini baffuti vestiti in caffettano che fumano il narghilè. All’interno, dietro al bancone, sta un uomo corpulento dal viso sudato, vestito di bianco, intento ad asciugare un bicchiere di vetro. Pierre e il Greco entrano. IL GRECO (rivolto a Pierre) Cosa devo chiedere? Pierre non gli risponde e si muove lentamente nel locale, scrutando ogni cosa. L’ambiente è spazioso e arredato con cura: panche di legno lungo le pareti sono imbottite di stoffe colorate ed ospitano cuscini rosso cupo, sui tavoli rotondi in legno, di fronte alle panche, sono sistemati dei colorati narghilè, alle pareti sono appesi dipinti che ritraggono angoli di Istambul, odalische, strumenti musicali, fotografie della Mecca. Infine, lampade di…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (nona puntata)

225 – DAL PALAZZO DELL’HAREM AI CIMITERI ISRAELITI Pierre e il Greco si avviano lungo le stradine di Istanbul, raggiungendo il palazzo in cui dimorava Azyadè. Si fermano e restano in piedi difronte al vecchio portone di manifattura Ottomana, che sembra non aprirsi da molto tempo. Un giovane calzolaio, all’angolo della strada, seduto su uno sgabello davanti alla propria bottega, batte un piccolo martello su una suola di cuoio. Il Greco si avvicina e parla con lui in turco. Poi torna da Pierre. IL GRECO Monsieur Pierre, l’harem è chiuso da anni. Non vive nessuno in questo palazzo. Monsieur, cosa volte fare? Mi avete sentito? PIERRE (assorto) Si, ho sentito. Come facciamo a raggiungere i cimiteri israeliti? Lo scrivano aveva detto che l’Armena vive lì e solo lei ci può dare le informazioni che cerchiamo. IL GRECO Noleggiamo due cavalli. Buoni cavalli. Va bene? I cimiteri si trovano dall’altra parte della città. PIERRE (sconfortato) Se non c’è altro modo… I…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (settima puntata)

19. INCONTRO CLANDESTINO (flash back) – BAGNO TURCO FEMMINILE Pierre ricorda il loro primo incontro clandestino. Nel retro di un vecchio palazzo, una donna velata tiene per il braccio Azyadè, mentre il giovane Pierre, in divisa marinaresca, si avvicina alla ragazza. Le prende le mani e le stringe a sé. I due si avviano in un vicolo e scompaiono. La donna velata entra nell’hammam, in cui rigoli d’acqua scorrono tra i vapori, illuminati dalla luce fioca che penetra dalla cupola in vetro colorato decorata con motivi geometrici. 20. FOLLA MULTIETNICA SUL PONTE DI GALATA Tornato alla realtà, Pierre fa pochi passi in direzione di un landau luccicante, alzando la mano verso un giovane cocchiere turco dai lunghi baffi scuri. PIERRE (con tono deciso) Al Pera Palace Hotel! Durante il tragitto, Pierre scosta le tende del finestrino. Di fronte al ponte di Galata il suo sguardo si perde sulla folla multietnica in movimento. Spicca un gruppo di cinque Circassi, dalla faccia…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (sesta puntata)

17. COMMIATO DA ELISABETTA Pierre entra nella biblioteca del castello in cerca di Elisabetta. PIERRE Elisabetta? Attraversa la stanza notando, su un tavolino da fumo, una coroncina di roselline essiccate ed incerate inanellate tra di loro. Le prende in mano e le guarda accuratamente, come se da esse provenisse un gratificante senso di pace. Quindi le ripone e prosegue in cerca dell’amica. Elisabetta? Nessuno risponde. Non trovandola, esce dal castello e si dirige verso la carrozza che lo sta aspettando. Il cocchiere in livrea gli apre lo sportello. COCCHIERE IN LINVREA Monsieur, dobbiamo sbrigarci, il treno non aspetta! Pierre fa cenno di sì con la testa e si volta, come se avvertisse su di sé lo sguardo di qualcuno. Elisabetta, dietro i vetri di una finestra del primo piano, lo saluta con la mano e con un sorriso enigmatico. Pierre ricambia il saluto sventolando il cappello. PIERRE (pensa) Mi chiedo perché non abbia voluto salutarmi come si deve… La carrozza…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’Oriente (quarta puntata)

14. INCONTRO CON LA PRINCIPESSA ELISABETTA In cima ad un ampio scalone, la Principessa Elisabetta sta aspettando Pierre, vestita con un elegante abito color testa di moro da cui fuoriescono pizzi bianchi. L’incarnato chiaro e gli occhi scuri, risaltano sotto i capelli neri raccolti a chignon. Dallo sguardo acuto ed ammaliante, porta magnificamente i suoi quarant’anni. ELISABETTA Mio caro Pierre, non ci vediamo da un secolo! Venite qui da me. Pierre sale le scale quasi correndo, togliendosi il cappello. PIERRE Elisabetta, come sono felice di vedervi! Pierre le fa il baciamano, esprimendogli tutto il suo affetto. (sottovoce) Grazie per avermi ricevuto. Come vedete, infine mi sono deciso. ELISABETTA Sono piuttosto io a ringraziare voi di questa visita. Per prima cosa, non capitano molti ospiti in questo periodo dell’anno e le lunghe e noiose serate autunnali mi stanno diventando intollerabili. In secondo luogo mi commuovono sempre le sofferenze d’amore degli uomini. Offritemi il braccio. Pierre offre il braccio ad Elisabetta e…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (terza puntata)

11. ANNUNCI MATRIMONIALI – CARROZZA RISTORANTE DELL’ORIENT EXPRESS La carrozza ristorante è affollata e Pierre si trova a pranzare con altri viaggiatori. Al suo tavolo sono accomodati una giovane donna vestita alla moda, bionda e procace, e un uomo tarchiato di mezza età, pelato e con i baffi marroni all’ingiù. Quest’ultimo sembra apprezzare la presenza della sconosciuta e gli lancia sguardi fugaci. Dal finestrino scorrono i paesaggi della pianura francese, mentre Pierre, in attesa del cameriere, apre il giornale ed inizia a leggere. GIOVANE DONNA (rivolta a Pierre) Vi chiedo scusa Monsieur, mi darete il giornale quando avrete finito di leggerlo? PIERRE Anche subito Madame, se lo desiderate. GIOVANE DONNA No grazie, ora siamo appena partiti. Dopo pranzo mi andrà di leggere. Sapete, c’è una pagina speciale su quel giornale… PIERRE Speciale? A quale pagina vi riferite? GIOVANE DONNA Forse arrossirò, ma non intendo nascondervi la mia curiosità circa quel genere di lettura. PIERRE (incuriosito) La prego, di che si…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (Seconda puntata)

7. LETTERA CHE PIERRE HA SCRITTO 5 ANNI PRIMA ALLA REGINA ELISABETTA DI ROMANIA, SUA CONFIDENTE – BIBLIOTECA DEL CASTELLO Alla luce di un candelabro, due mani femminili aprono una lettera, su cui è riportata, in alto a destra, la data: 10 agosto 1884. PIERRE Cara Elisabetta, non ho altra scelta che quella di dimenticarmi di lei, di lasciare che Azyadè diventi il ricordo di un amore perduto. Un abisso di cultura e di religione ci dividono. Come potremmo mai essere felici? La lettera continua. Le mani la ripiegano con delicatezza e la depongono con cura in un cassetto, insieme ad altre lettere scritte con la stessa calligrafia: tutte portano la firma di Pierre Loti. 8. PIERRE LEGGE DELL’INAUGURAZIONE DELLA STAZIONE DI SIRKECI – CASA DI PIERRE IN ALVERNIA Pierre esce dalla sala turca ed incontra la zia, che gli si avvicina con il giornale in mano. ZIA Pierre, il trasporto passeggeri fa progressi! Lascia il giornale a Pierre e…

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