Fantasma d’Oriente (decima puntata)

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26 – NARGHILE’ AL CAFFE’ KASSIM

La stretta via che dal molo sale al quartiere di Eyub, porta al caffè Kassim. Sotto l’insegna alcuni tavolini rotondi in ferro sono ingombri di tazze vuote di caffè e bicchieri di te. Intorno ad altri, su sgabelli in legno, sono seduti uomini baffuti vestiti in caffettano che fumano il narghilè. All’interno, dietro al bancone, sta un uomo corpulento dal viso sudato, vestito di bianco, intento ad asciugare un bicchiere di vetro.

Pierre e il Greco entrano.

IL GRECO

(rivolto a Pierre)

Cosa devo chiedere?

Pierre non gli risponde e si muove lentamente nel locale, scrutando ogni cosa. L’ambiente è spazioso e arredato con cura: panche di legno lungo le pareti sono imbottite di stoffe colorate ed ospitano cuscini rosso cupo, sui tavoli rotondi in legno, di fronte alle panche, sono sistemati dei colorati narghilè, alle pareti sono appesi dipinti che ritraggono angoli di Istambul, odalische, strumenti musicali, fotografie della Mecca. Infine, lampade di vetro multicolore pendono dal soffitto; da due finestre filtra una luce fioca.

Pierre si avvicina a un tavolo e sfiora il narghilè. All’improvviso rivive quei giorni: avverte la musica orientale che muoveva la danza dei dervisci dentro il Caffè Kassim. Si vede, più giovane, a fumare il narghilè. Poi, l’uomo al banco gli rivolge la parola, risvegliandolo dai suoi pensieri.

UOMO CORPULENTO

Messieurs, volete accomodarvi?

(Poi, rivolgendosi a Pierre)

Ma io vi conosco…venivate qui da me. Siete un marinaio, vero?

PIERRE

(piacevolmente sorpreso)

Sì, anche io mi ricordo di voi. Abitavo qui…una volta

UOMO CORPULENTO

(ridendo)

Sicuro! Nella casa della famiglia Ismael.

PIERRE

(rincuorato)

Abita qualcuno nel mio vecchio appartamento?

UOMO CORPULENTO

No, nessuno che io sappia. Volete vederlo? Vi interessa?

PIERRE

(esitando)

Sì…., mi farebbe piacere vederlo.

UOMO CORPULENTO

Salomone? Salomone!

L’uomo va in una stanza dietro al bancone e torna con Salomone, un ragazzino turco vestito decorosamente. Gli dice qualcosa in turco.

Salomone vi accompagnerà. Qual’è il vostro nome, Monsieur? Mi ricordo i visi di tutti, ma non i nomi di tutti.

PIERRE

Mi chiamo Pierre Loti.

UOMO GROSSO

Ah, Monsieur Loti, ora vi riconosco veramente: venivate qui con una splendida creatura al vostro fianco, una ragazza dai capelli rossi di rara bellezza.

Pierre arrossisce e il cuore gli si riempie di speranza.

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