Le Note poetiche di Matilde Estensi

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BARGA – Ancora un incontro con la poesia di Matilde Estensi, Paola Giovannetti di Barga, che come nel recente passato ha pubblicato dei suoi lavori in un libro con altri tre poeti, il cui titolo è Note. Certamente il titolo è stato scelto dalla casa Editrice Pagine per predisporre il lettore al silenzio dei pensieri, più che altro delle voci o rumori, che si richiedono all’ascoltatore a ogni inizio di opera musicale nel momento in cui il direttore alza la bacchetta e con la mano indica a tutti il momento massimo della concentrazione prima dell’inizio. Poi, ecco le note, i dolci e soavi suoni che mai avranno parola in sé, ma parlano, chiacchierano con il nostro io, lo carezzano, la emozionano sino al pianto, lo struggono, lo tengono come in attesa di un qualcosa che mai potrà risolversi o esplodono dentro come sol l’amore può emulare. Ecco, così è la poesia che se anche non muove aria, dagli occhi poi canta dentro uguale e a volte si fa voce ma deve esser tempo che riprenda il ritmo della musica, che ci parli e non disturbi, che ci svegli dentro ma non traumatizzi. Non tutta la Poesia è o dovrebbe essere così ma noi parliamo ora di quella di Matilde Estensi.

La pubblicazione di questo libro di poesie a quattro mani non è recente è del 2019, ma perché, come per una triste magia, da allora a oggi c’è di mezzo più di un anno, vissuto e non goduto con un tutto che si è sospeso rimanendo fermo il tempo del vivere alla splendente vita vissuta del 2019, quindi ogni cosa di allora è quasi naturale, ci arrivi pur sempre attuale. Poi, lo diciamo con piacere, che parlare di poesia e di una poetessa come Matilde Estensi, ci fa anche contenti, perché il suo scrivere l’emozione che a lei si affaccia al cuore, non ha il grido ma la pacatezza di un giorno estivo passato seduti sulle pietre di Barga castellana, come assisi al sogno di un venturo, là dove solo un refolo d’aria sottile e breve va e torna e ci accarezza.

Per quanto detto or ora, sicuramente ognuno avrà colto che il libro non è stato presentato come di solito possiamo vederli nel loro frontespizio, bensì abbiamo posto la copertina in fronte a uno dei palazzi più indicativi che ha questa Barga castellana, il cinquecentesco palazzo dei Pancrazi, oggi sede del Comune. Questo perché Matilde in fondo con le sue poesie, parlando di Pania, di monti Apuani, della Corsonna, della nostra montagna in cui lei ha vissuto la fanciullezza e da dove, dai tempi arcaici una Befana accoglie i fanciulleschi sogni e si alza nei suoi giorni di gloria a possedere quel mondo fatto di stupite paure, certamente valorizza anche il nostro territorio.

Gli altri poeti che accompagnano Matilde in questa pubblicazione sono Piero Angeli, Barbara Del Terra e Rosalia Meggiolaro. Tutti e quattro nel libro hanno pubblicato più di venti poesie, espressione del loro sentire di cui lo scrivente non vuole e può dir niente per essere come il musicista che “suona a orecchio”. Qualcuno potrebbe obiettare e allora perché ci parli di Matilde Estensi? Perché mi ha voluto fare omaggio del libro, poi perché la conosco e, infine, mi piace il messaggio della sua poesia; mi sento di condividere umanamente quel suo calmo racconto, quasi una biografia in versi, dove si colgono valori, minimi per questo mondo che fugge come una saetta impazzita, però, che finito il percorso tornerà a vedere.

 

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