Alla Kedrion il dibattito sul presente ed il futuro dell’industria farmaceutica, elemento trainante dell’economia

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Un focus delle eccellenze farmaceutiche della Toscana, come Kedrion e Menarini, ma ancor di più la giornata della consapevolezza della forza dell’industria del farmaco. In Toscana ed in tutta Italia. Con lo sguardo rivolto al futuro ed al supporto che da Governo e istituzioni viene richiesto.

Così l’ultima tappa del roadshow di Farmindustria “Innovazione e Produzione di Valore”, che si è tenuta questo venerdì 19 maggio presso lo stabilimento di Kedrion Biopharma di Gallicano .

Un percorso di consapevolezza alla scoperta dei meriti e dei numeri dell’industria farmaceutica italiana: quasi 200 aziende, 64.000 addetti, 6.200 ricercatori, 2,7 miliardi di investimenti nel 2016. E poi 30 miliardi di euro di produzione, il 71% destinato all’export (21 miliardi). Secondo in Europa alla sola Germania per produzione, ma con il sano intento di arrivare al primo posto nel giro di pochi anni. “Nel breve ci arriveremo ma manca l’ultimo miglio – dichiara il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi – sta nel ruolo attivo che debbono avere le istituzioni. C’è bisogno di nuove soluzioni e di una nuova governance farmaceutica. Quale sia va deciso insieme, bisogna trovarla ma è indubbia la necessità di ritrovarsi attorno ad un tavolo per favorire ed assicurare la sostenibilità del sistema”

Nella consapevolezza, come poi sottolineato da Stefano Golinelli del comitato di presidenza Confindustria, che in Italia oggi i farmaci contribuiscono alla salute delle persone ma anche alla salute dell’economia.

Ruolo che comunque le istituzioni non negano ed intendono sostenere. Così se non altro la pensa l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi che ha chiuso il lungo dibattito: “Il ruolo delle istituzioni non è quello di fare impresa ma certamente è quello di creare le condizioni affinché la crescita si possa realizzare; deve essere quello di rimuovete gli ostacoli, le politiche pubbliche non possono frenare chi corre, che deve correre forte e trainarsi dietro anche chi fa fatica. Bisogna trovare un modo di garantire sostenibilità del sistema; è un interesse comune oltre che la grande sfida del futuro.
Noi abbiamo il dovere di giocare la partita insieme all’industria farmaceutica anche per promuovere la nostra eccellenza”.

L’eccellenza è sicuramente anche quella di realtà come Kedrion e Menarini. Eccellenza che per Kedrion è anche il frutto come dichiarato da Marialina Marcucci consigliere del CDA dell’azienda leader degli emoderivati, con sede centrale nel cuore della Garfagnana: Dell’’attaccamento al nostro territorio che non è una mania, ma un dovere”. Kedrion negli emoderivati è oggi quinto player mondiale e primo in Italia con 2300 dipendenti, ma tutto questo si realizza con la sinergia con il territorio in cui si opera: “Siamo un ponte tra Comunità, impresa e territorio che attraverso di noi si legano”.

Aziende come Kedrion e Menarini sono indubbiamente un fiore all’occhiello di un settore in Toscana, che come in Italia fa registrare numeri eccellenti. La farmaceutica toscana è al terzo posto in Italia dopo Lombardia ed Emilia Romagna, con 11 mila occupati totali, 15 stabilimenti produttivi e 9 imprese con centri di Ricerca. Una esportazione di 1,2 miliardi, oltre il 60% della loro produzione che è di circa 2 miliardi. Un export triplicato dal 2000 ad oggi.

Di Kedrion ha parlato in apertura il suo presidente Paolo Marcucci ricordando che la sua storia parte dalla volontà del padre, Guelfo Marcucci, che aveva sempre pensato che nella sua realtà la valle del Serchio potesse divenire la silicon valley della plasma derivazione.

Circa il futuro di Kedrion e sulla ricerca continua dell’innovazione ha parlato della joint venture firmata con la repubblica russa, con la più grande azienda strategica del paese, per poter esportare la tecnologia dell’impianto di produzione di emoderivati nella nazione.

La Russia come tappa più recente di un percorso che prima ha portato Kedrion in Ungheria e poi negli stati uniti con stabilimenti produttivi ed in oltre 100 paesi con i propri prodotti.

A Marialina Marcucci invece il compito di sottolineare della Kedrion impresa internazionale le radici italiane, ripercorrendo più nel dettaglio la storia, fatta sempre di coraggio determinazione, tenacia, fiducia, trasparenza, impegno, rispetto. Con il grande passo compiuto, dietro la spinta del padre Guelfo, nel 1989, quando la Valle del Serchio si stava peraltro deindustrializzando. E alla fine degli anni 90, con il cambio generazionale, con l’ingresso dei figli che iniziarono la nuova avventura di Kedrion Biopharma.

Oggi kedrion è realtà con 6 impianti in tre paesie quattro in Italia di cui tre in Toscana. L’ultima scommessa è l’apertura dello stabilimento di Castelvecchi Pascoli: “Apriremo Castelvecchio Pascoli con la fine del 2019 ed anche questa realtà avrà un ruolo centrale nello sviluppo di Kedrion Biopharma”

Tra gli altri interventi della mattinata quello del direttore Risorse Umane di Menarini, la prima multinazionale farmaceutica italiana, Ennio Troiano, che ha raccontato in particolare lo scenario futuro di questa eccellenza toscana: Innovazione applicata alla salute con nuove tecnologie per realizzare cure personalizzate per i pazienti oncologici; Ricerca e sviluppo con focus su patologie irrisolte in ambito oncologico attraverso accordi di co-sviluppo di farmaci innovativi; nuovi sbocchi sui mercati del Pacifico, USA, Egitto, Colombia e Perù; manufacturing e qualità, ovvero produrre con qualità.

L’intervento tra gli altri dell’on. Federico Gelli della commissione affari sociali della camera, ha aperto la mattinata anche ad altri temi di attualità, come la copertura vaccinale: “Siamo considerati a livello di sicurezza peggio che il Ruanda. Credo che su questa materia non dovremo spostarci su un dibattito politico. Qui si parla alla fine della tutela della salute pubblica che va garantita. Dobbiamo rendere obbligatoria la vaccinazione dei nostri figli perché è un diritto che riguarda tutti, ed il parlamento non deve lasciare soli su questo le regioni”.

Condivide senza dubbio l’assessore regionale Saccardi: “Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Bisogna avere il coraggio della decisione ed oggi i tempi ci chiedono di reinserire l’obbligo delle vaccinazioni a scuola. Noi ce la prendiamo questa responsabilità e lo facciamo oggi perché crediamo che questo sia il momento di decidere”

Un’eccellenza per il territorio. Un territorio di eccellenze

Firenze, Lucca, Siena, Pisa: i fiori all’occhiello del settore farmaceutico in Toscana. Con 11 mila occupati totali nella Regione tra quelli diretti (6.500, dei quali 850 ricercatori) e nell’indotto (4.500).

Firenze è la prima provincia, con circa 3.000 addetti ed è sede di importanti imprese del farmaco che producono medicinali destinati ai mercati internazionali.

Lucca, con oltre 850 addetti, è un polo internazionale per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di emoderivati grazie a Kedrion.

Siena, con più di 2.200 occupati, è un importante centro di ricerca e produzione di vaccini esportati in tutto il mondo.

E anche Pisa è sede di importanti centri produttivi che vendono all’estero circa il 50% dell’export hi tech della provincia.

Quattro province farmaceutiche che sono tra le prime 20 in Italia, con 15 stabilimenti produttivi e 9 imprese con centri di Ricerca.

Le aziende toscane esportano 1,2 miliardi, oltre il 60% della loro produzione che è di circa 2 miliardi. Un export triplicato dal 2000 ad oggi.

Non solo. L’incidenza delle esportazioni farmaceutiche sul totale hi tech della regione è pari al 64%.

E ancora: la Toscana è la terza regione in Italia per addetti nella R&S e quarta per investimenti in R&S (250 milioni). È nella top 10 dei poli hi tech in Italia. Può contare su imprese del farmaco fortemente specializzate nella ricerca: i ricercatori sono il 13% degli addetti, più che nella media del settore (10%) e di tutta l’economia (1%).

Senza dimenticare che si conferma la terza regione biotech nel Paese, con 8 centri di ricerca e 7 impianti di produzione.

Risultati raggiunti grazie al grande contributo di alcune tra le più importanti imprese a capitale italiano, ai primi posti per investimenti e per internazionalizzazione tra le imprese nazionali di tutti i settori manifatturieri.

E delle imprese estere per le quali l’Italia è un vero e proprio hub: con 30 miliardi di produzione l’Italia è seconda nell’Unione Europea, dopo la sola Germania.


KEDRION BIOPHARMA

Kedrion Biopharma sviluppa, produce e distribuisce in tutto il mondo farmaci plasmaderivati per il trattamento di malattie rare.

L’azienda opera in un ambito estremamente specifico:

emofilia e immunodeficienze primarie, ad esempio, sono patologie che colpiscono rispettivamente 400mila e 6 milioni di persone nel mondo.

Nel caso di alcune malattie, estremamente rare, si parla di poche centinaia di casi a livello globale.

Partendo dall’Italia, Kedrion è divenuta negli anni sempre più protagonista sulla scena internazionale e leader di mercato per specialità medicinali come le immunoglobuline iperimmuni anti-D. Con un fatturato di 660 milioni di euro, oggi l’azienda è il quinto player mondiale del settore e il primo in Italia; ha una presenza commerciale in circa 100 Paesi e aziende operanti in Europa, Stati Uniti, America Latina e Asia.

Kedrion si avvale della collaborazione quotidiana di oltre 2300 dipendenti a livello globale: quasi il 50% si trova in Italia, il 37% in Toscana; il 35% sono under 35; il 50% sono donne.

Lo stabilimento di Bolognana, in provincia di Lucca, gestisce l’intero ciclo di trasformazione del plasma ed è il fulcro del sistema industriale di Kedrion, network integrato di impianti produttivi in Italia, Ungheria e Stati Uniti.

Kedrion è l’unica azienda che realizza in Italia tutta la gamma dei propri prodotti e da sempre è partner del Sistema Sanitario Nazionale, con il quale collabora fattivamente perseguendo l’obiettivo dell’autosufficienza nell’approvvigionamento di farmaci plasmaderivati.

Kedrion è il ponte che collega donatori e pazienti, plasma e farmaco, ricerca e cura. All’interno dei propri stabilimenti produttivi, l’azienda processa ogni anno circa 2 milioni e mezzo di litri di plasma, derivanti da circa un milione di donazioni ricevute annualmente nei centri di raccolta KEDPLASMA in Germania, Ungheria e Stati Uniti e da quelle effettuate nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale italiano.

Valorizzando il gesto altruistico dei donatori, Kedrion trasforma il plasma in farmaci utilizzati per il trattamento di malattie rare e di pazienti con condizioni critiche, e per prevenire patologie gravi, a beneficio di milioni di persone in tutto il mondo.


LA MENARINI E LA PRESENZA IN TOSCANA 2017

Il Gruppo farmaceutico Menarini ha una storia lunga 131 anni, infatti è stato fondato nel 1886 e dal 1915 la sua casa madre ha sede a Firenze.

Menarini è presente in oltre 130 paesi al mondo, ha più di 16.700 dipendenti e un fatturato che sfiora i 3.5 miliardi di Euro.

Menarini possiede 6 centri di Ricerca e Sviluppo, dove vengono effettuati studi con l’impegno di oltre 900 ricercatori. La produzione farmaceutica, invece, è realizzata nei 15 stabilimenti produttivi, in Italia e all’estero, dove sono prodotte e distribuite nei cinque continenti oltre 570 milioni di confezioni l’anno.

In Toscana le sedi Menarini e delle aziende del Gruppo che si occupano di attività di ricerca, produzione e gli uffici amministrativi sono situati nella città metropolitana di Firenze, a Pisa e Siena (Rapolano). Oltre a Menarini fanno parte del Gruppo e hanno sedi, stabilimenti e centri di Ricerca in Toscana: Malesci, Guidotti, F.I.R.M.A. e Lusochimica. E’ inoltre presente Menarini Diagnostics che ha filiali in 12 paesi al mondo e VaxYnethic, joint venture recentemente creata che fa ricerche su nuove tecnologie di produzione dei vaccini. Il totale in Toscana dei dipendenti del Gruppo Menarini è di oltre 1.400 unità a cui si somma un indotto di 5.000 persone.

A Firenze è a disposizione delle mamme che lavorano in azienda l’asilo nido aziendale, il Menarini Baby, che ospita sino a 44 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

I farmaci prodotti in Toscana da Menarini sono esportati in circa 90 paesi al mondo, con un export del 95%. E’ da segnalare che lo stabilimento di Firenze – Sette Santi è l’unico del Gruppo a produrre fiale sterili e prodotti topici (in particolare gel) esportate in tutta Europa, Paesi ex-URSS, Sud America, Asia; inoltre lo stabilimento di Firenze – Scandicci è l’unico del Gruppo a produrre un antibiotico in compresse sia per il gruppo che per clienti terzi.

Lo stabilimento produttivo di Firenze- Sette Santi di Menarini a cui fanno riferimento queste immagini è specializzato nella produzione di topici e fiale. I farmaci prodotti presso Firenze- Sette Santi nel 2016 sono stati 28 milioni di confezioni di topici e circa 9 milioni di fiale.

Menarini impiega più di 2.200 dipendenti nel mondo per la produzione di farmaci di cui oltre 500 specialisti di controllo ed assicurazione qualità.

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