Quel mercatino non s’ha da fare…

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I minimi storici per il mercatino dell’artigianato di Barga (tutti le seconde domeniche del mese nel centro storico di Barga) si sono toccati forse domenica scorsa, con una edizione davvero sconsolata e semideserta di banchi.

Lo testimonia questa foto pubblicata su Facebook da un abitante di Barga vecchia, John Moscardini e che mostra una piazza Angelio desolatamente vuota.

E’ tempo di cominciare a pensare di mettere la parola fine a questa manifestazione, che così come è adesso porta solo danno all’immagine di Barga. E disagi anche per gli abitanti costretti periodicamente a subire sacrifici anche per il parcheggio (oltre alle multe), per un evento che poi alla fine non dice più niente a nessuno e spesso fa cadere le braccia per quanto misero

E’ tempo, lo pensano in tanti, di chiudere con il passato; per poi magari cercare di ricostruire e reinventare la manifestazione, con una presenza più qualificata di banchi e di espositori che non quella attuale che non rende certo lustro all’immagine di Barga ed alla sua vocazione turistica. Lo chiedono sempre più persone e la cosa è emersa anche ieri sera durante la riunione per parlare delle elezioni della Pro Loco di Barga.

E’ stato ad esempio il pensiero di Andrea Guzzoletti, musicista. “Qui manca il gusto e la visione generale della cosa. Non si capisce perché una cosa fatta bene con questo mercatino non si riesce a farla. Quel che certo è che così com’è va chiuso”.

Proprio la Pro Loco ha tentato durante i mesi scorsi, da luglio a novembre, di tentare di cambiare le cose in una manifestazione caratterizzata da banchi e merci un po’ così. Poi ha deciso di tirare i remi in barca anche perché, e il presidente Francesco Talini lo ha ribadito anche nella riunione di ieri sera: “Per fare un mercatino come si deve ci vuole la possibilità di farlo; che sia data la possibilità a chi voglia prendere in gestione questo incarico, di poter fare un lavoro lungimirante e mirato, pensando alla qualità”.

“Per far questo – ci dice anche oggi Talini – bisognerebbe appunto azzerare il tutto. Ripartire da zero. E ricostruire tutto l’impianto dei banchi e degli espositori che possono dare una marcia in più ad una manifestazione che negli anni si è non poco squalificata.

Noi ci abbiamo provato, volevamo appunto ripartire da zero, ma ci siamo dovuti scontrare con accordi già presi dal Comune con alcuni espositori ed anche con una poca “mobilità” da parte dell’Amministrazione a mettere la parola fine a questo tipo di organizzazione. Visto l’approssimarsi delle elezioni abbiamo deciso di desistere, ma questo potrebbe essere senza dubbio uno dei primi ed importanti incarichi del nuovo direttivo. Fermo restando che l’Amministrazione deve avere un ruolo diverso in una possibile ed auspicabile futura operazione di rilancio e che chi verrà incaricato di tentare di risollevare la manifestazione deve avere carta bianca”.

La parola ora passa al Comune che si è già reso conto della necessità di intervenire sulla cosa già da alcuni mesi; ma che sicuramente a questo punto deve cominciare a valutare seriamente, di prendere intanto una decisione drastica. Chiudere questo mercatino. Fare tabula rasa. Per poi, dalle ceneri, magari pensandoci bene e trovando la gente giusta per farlo, ricostruire qualcosa che veramente serva e non metta in cattiva luce il paese.

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