Napoleone, storia di un prometeo moderno

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(foto napoleoneeilsuotempo.wordpress.com)

Duecentonovantanove giorni. Tanti, lunghi, tormentati giorni d’esilio, trascorsi in un paradiso in mezzo al mare, dove Napoleone era – e si sentiva – prigioniero. È un Napoleone intimo, segreto, per certi aspetti nuovo quello che Maurizio Bernardi ha voluto raccontare nella docufiction “Napoleone, storia di un Prometeo moderno”, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per omaggiare il bicentenario dell’arrivo dell’Imperatore all’Isola d’Elba.

La presentazione ufficiale della produzione, organizzata dalla Fondazione e dall’Associazione culturale Chirone, che ha sviluppato il progetto insieme a Infinity Blue, si terrà venerdì 19 dicembre alle 21 in Cappella Guinigi, nel Complesso di San Francesco.

La serata, a ingresso libero senza prenotazione, avrà per madrina d’eccezione Roberta Martinelli e proporrà, attraverso gli interventi di Luigi Mascilli Migliorini, storico e direttore della “Rivista italiana in studi napoleonici” ed Ernesto Ferrero, scrittore e direttore del Salone Internazionale del libro di Torino, una vera e propria full-immersion nella storia.

L’uomo e il personaggio, la storia e il racconto: con questo incedere la docufiction affronta una delle pagine meno note delle vicende napoleoniche, scavando dentro gli umori e i pensieri del Grande Corso, confinato all’Elba come “ingombrante sconfitto”. E lo fa in cinquantadue minuti – durata effettiva del documentario – di puro spettacolo, durante i quali le parti recitate si alternano a finestre di approfondimento, con interviste a critici e a storici, senza perdere mai di intensità e ritmo. La docufiction esplora così molti aspetti della vita del Gran Corso, ma anche le vicende della sua famiglia ed in particolare della sorella Elisa Baciocchi, che condivise un destino di esilio del fratello e fu costretta ad abbandonare il Principato di Lucca e Piombino sul quale regnava.

Napoleone in esilio, dal suo arrivo sull’isola d’Elba il 4 maggio 1814 alla fuga del febbraio 1815: le sue meditazioni sulla fuga, la nostalgia per la Corsica, la depressione dopo la sconfitta, i problematici rapporti con i potenti dell’isola, il suo rapporto con le donne e le sue ultime amanti. Il condottiero che ha segnato più di chiunque altro la storia del diciannovesimo secolo, esce dal suo ruolo storico come da una corazza e si ritrova qua vulnerabile agli affetti e ai sentimenti, spinto anche alle riflessioni più amare, che la docufiction raccoglie e interpreta, consegnando al grande pubblico anche questa fase della sua vita, considerata da molti storici una parentesi minore.

Nei panni di N c’è Alessandro Bertolucci, mentre Giulia Lippi indossa quelli della sua amante, Maria Walewska. La voce narrante è di Diego Reggente, doppiatore, tra gli altri, di Al Pacino.

Napoleone come Prometeo: lancia una sfida, perduta, ma nella sua sconfitta c’è la vittoria del genere umano che continua a progredire provando, osando.

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