“Caterino”, un libro di passioni e ricette scritto da Simone Togneri e Claudio Menconi

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Parla della bella Toscana e della sua ottima cucina il libro appena arrivato in edicola scritto dai barghigiani (d’adozione o doc, poco importa) Claudio Menconi e Simone Togneri.

Un lavoro a quattro mani pronto a deliziare anime e palati per voce del personaggio Caterino (da cui il libro prende il titolo), un toscanaccio verace, gestore di un agriturismo e cuoco sopraffino che, nell’evolversi della storia, rivela al lettore storie, passioni e soprattutto… le sue migliori ricette.

“Un Romantico duello in punta di Forchetta”, come narra il sottotitolo, dove il cuore palpita e i cuochi scalpitano, in una sorta di sfida tra cucina toscana e francese, quest’ultima inventata dai cuochi toscani ma rovinata dagli chef francesi, soleva dire il padre di Caterino.

Piacevole, divertente, a tratti anche familiare a noi Toscani dell’appennino (la storia è ambientata a Liliano, nelle campagne tra Siena e Firenze), questo libro integra perfettamente la narrazione schietta di Simone Togneri e l’esperienza culinaria di Claudio Menconi.

[dw-post-more level=”1″]Chiude il volume una sezione fotografica, dove con semplici passaggi Menconi insegna ai suoi lettori come realizzare alcune delle sculture vegetali che lo hanno reso celebre, nonché testimonial di Brandani Gift Group, sponsor della pubblicazione.

Mi chiamo Caterino. Caterino Del Dotto. Sono toscano. Uno di quei toscani che la Toscana se la porta addosso come fosse un vestito da mostrare con orgoglio. Uno di quelli che si vede da lontano, che si sente appena apre bocca. Vivo a Liliano, un paesino ‘n mezzo alle colline tra Firenze e Siena, e qui mando avanti l’agriturismo di famiglia. Cucino pe’ passione, prima che pe’ mestiere. E questa passione me l’ha data i’ mi’ babbo. Come m’ha dato questo nome così strano, `n omaggio a Caterina De Medici, fondatrice della cucina francese. Ma toscana. Sì, perché questo diceva sempre i’ mi’ babbo della cucina francese: che l’hanno inventata i cuochi toscani, ma poi gli chef francesi l’hanno rovinata. `N questo libro che mi son divertito a scrivere `nsieme a du’ cari amici ho voluto racconta’ la stessa storia che ormai racconto quasi tutte le sere agli amici che mi vengono a trova’ all’agriturismo. Una storia di cucina e d’amore, ma soprattutto una storia che m’ha ‘nsegnato una cosa importante, e cioè che bisogna imparare a guarda’ le cose da un punto di vista diverso da i’ solito. I’ mi’ ami’o Benvenuto direbbe così. E alla fine, bianco o nero, cucina toscana o francese, la chiave per rendere tutto più gustoso è la semplicità delle cose. (…source)

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