Caro Babbo Natale: portaci un po’ di serenità

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Caro Babbo Natale,

ci sarebbero tante e tante cose da chiederti, ma in questo momento cosa una ci sta più a cuore di altre. Una cosa, o meglio un concetto, un’aspirazione, vorremmo trovare sotto l’albero.

In questi giorni abbiamo spedito i “Sorrisi natalizi”, gli assegni che siamo riusciti ad elargire a tante persone del nostro comune in difficoltà. Sono sempre di più. Mai forse di numero elevato come in questo anno difficile. Persone che a volte nemmeno ti aspetteresti. Tutte con grandi difficoltà economiche da superare. Tutte bisognose anche di quegli spiccioli per vivere un giorno in più senza stenti.

Ognuna ha la sua storia alle spalle ed ognuna porta sulle spalle una storia fatta di difficoltà, di vera e propria piccola (o grande) povertà. Sono ormai storie di quotidianità. Anche nel nostro comune.

Per quanto ci riguarda, quest’anno siamo riusciti a fare qualcosa in più, grazie alla generosità di tante persone di buon cuore che hanno aiutato i “Sorrisi natalizi di Suor Marianna Marcucci”. Grazie in particolare alla generosa donazione lasciataci dopo la sua morte da Gualtiero Pia, che continua anche da lassù a fare del bene a questa comunità.

Quasi cinquemila euro raggiungeranno o hanno raggiunto tante persone che ne hanno bisogno. Un po’ di sostegno economico per alcune famiglie. I soldi, si dice, non fanno la felicità, ma in questo caso ci auguriamo siano riusciti a portare un piccolo sorriso nel cuore di chi voglia di sorridere non ha.

Ma è una piccola goccia in un mare che

oramai minaccia tanti tra noi. Un mare di spese e di debiti, fatto di tasse, di mutui che non si riesce a pagare, di multe che ogni tanto i vigili farebbero bene a non fare, di spese per l’affitto, di quelle per la spesa di tutti i giorni che oramai sono insostenibili; e poi ancora di spese mediche, di quelle per gli imprevisti che non mancano mai….

Impossibile davvero impossibile aiutare le tante persone in difficoltà, che ha stento stanno a galla in questo mare nero e cupo. Impossibile arrivare in tutte quelle case dei paesi del nostro comune dove c’è gente che soffre e che sta conoscendo la miseria, la povertà, la mancanza di serenità e la preoccupazione. Di fronte a questo cisi sente sgomenti. Impotenti.

Di fronte a tutto questo forse solo tu, Babbo Natale, potresti fare qualcosa. Per questo ti chiediamo un po’ di aiuto. Per tutti quelli che un Natale sereno non lo passeranno.

Delle volte basterebbe poco, anche solo una parola di incoraggiamento. Delle volte una pacca sulla spalla e via non basta davvero. C’è bisogno di ben altro.

Una volta, tra le buone speranze per il Natale c’era la pace nel mondo, aspirazione mai tramontata ma un po’ in disuso se non nelle grandi occasioni; poi c’era lo sconfiggere la miseria e la fame nei paesi poveri. Come ci sembravamo lontani quei paesi poveri una volta… Beh, adesso tra i paesi poveri ci siamo anche noi. Sperare in minor miseria vuol dire sperare anche per tutti noi. Dacci una mano, Babbo Natale. Porta tanti sorrisi ai nostri piccoli che ti aspettano ormai da giorni con i tuoi doni. Ma porta a tutti noi il dono più bello. Quel minimo di serenità che dovrebbe essere un diritto. Ed un po’ di fiducia per il futuro.

Sarebbe questo il Natale che vorremo che tutti potessero passare. Credenti e non credenti, cristiani e musulmani. Atei e agnostici, ricchi e poveri. Ci puoi aiutare? Noi speriamo tanto di sì.

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