Ragnatele di vita

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Ieri la comunità barghigiana ha avuto occasione di conoscere e toccare con orgoglio un nuovo talento letterario “autoctono”: si è tenuta infatti nel suggestivo scenario di Villa Gherardi la presentazione del libro della fornacina Neva Biagiotti “Ragnatele di vita”. Neva, insegnante presso la scuola dell’infanzia della frazione, ha realizzato la sua prima pubblicazione con un lavoro a quattro mani, condiviso con la collega calabrese Carmela Mantegna.

A presentare il volume, di seguito all’introduzione dell’assessore Giovanna Stefani, è stato il prof. Vincenzo Masini, psicoterapeuta e direttore di PREPOS (acronimo per PREvenire è POSsibile), la scuola di counseling dove le due docenti si sono conosciute e hanno maturato il percorso formativo alla base di questo volume.

Le due colleghe hanno realizzato il libro per via “telematica”; in particolare Carmela chiese in origine a Neva di partecipare con propri contributi ad un suo blog; da questa proficua esperienza di collaborazione è nata, dopo qualche tempo, la proposta di scrivere un libro a quattro mani. Una realizzazione lunga e partecipata, viste anche le particolari situazioni familiari che le due insegnanti vivevano in quel momento e che permettevano loro di lavorare in perfetta sincronia, arricchendo da una parte il percorso di scrittura di proposte e collaborazioni, e maturando dall’altra stabili legami di amicizia e interfamiliari.
Scrivere questo libro è stato infatti per le due insegnanti un continuo e ricco confronto, dove si sono susseguiti lungo mesi, tra Lucca e Crotone, i suggerimenti e le domande su cosa sarebbe capitato al piccolo protagonista; così la storia è diventata l’inizio di una catena di storie, il cui maturare è stato condotto come un gioco tra bambine, ma vissuto con la saggezza e la consapevolezza di adulte.

In questo modo inizia la storia del ragnetto Bruno Prepos, protagonista di “Ragnatele di vita”, segnata dalla sua nascita, dalle sue vicissitudini, dalla maturazione della propria identità attraverso l’esperienza.
Questo tipo di lavoro si riflette anche sull’identità dei beneficiari del libro: se ad un primo sguardo appare come un volume per l’infanzia, in realtà il libro deve essere meglio definito come un libro per bambini ma mediato dagli adulti. La destinazione di questo volume infatti è polivalente rispetto all’età: il testo può essere apprezzato dai bimbi come dagli adulti, che vi possono trovare non solo una narrativa educativa, operativa e propositiva, ma anche abbondanti spunti e tracce del counseling e della teoria di PREPOS.

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