Un momento commovente e partecipato, quello vissuto nel corso della Visita Pastorale con l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e l’associazione barghigiana Gruppo Volontari della Solidarietà, che da quasi trent’anni opera sul territorio in favore dei ragazzi diversabili.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai ragazzi di Barga e della Valle del Serchio che normalmente seguono le attività, il proposto Mons. Stefano Serafini, il viceparroco don Shyam, il diacono Luigi Moscardini, Nicola Boggi in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e la dr.ssa Cinzia Benelli.
La presidente dell’associazione Myrna Magrini ha dato via al pomeriggio porgendo il benvenuto a S.E., che pur conoscendo a apprezzando da sempre l’operato del G.V.S., ha colto questa occasione per toccare per la prima volta con mano questa realtà. Il Gruppo in questi tre decenni ha sempre offerto una testimonianza di impegno cristiano e civile per dare voce a chi non ha voce, ricercando costantemente occupazioni ed attività di integrazione per le persone più fragili. Attualmente dà vita a sette laboratori che si svolgono, col supporto di volontari ed operatori, dal lunedì al giovedì, mentre il venerdì è dedicato alle uscite sul territorio. Oltre alle consuete attività, il Gruppo porta avanti una Bottega della Solidarietà coi prodotti realizzati dai ragazzi, uno sportello presso l’Istituito Superiore di Istruzione di Barga per la sensibilizzazione al tema della diversabilità, corsi di formazione per l’aggiornamento dei volontari, ed eventi straordinari quali la Settimana della Solidarietà (giunta quest’anno alla ventiquattresima edizione) e serate di solidarietà e condivisione con la comunità.
Tuttavia l’associazione ha dovuto impegnarsi nell’ultimo anno, oltre nelle consuete attività, nel trovare una nuova sede dopo che, col terremoto del gennaio 2013, l’abituale punto di ritrovo presso i locali della canonica è stato ritenuto non adeguato per la sicurezza. Attualmente il G.V.S. ha trovato una collocazione provvisoria grazie alla generosità di alcuni privati, ma si sta impegnando di concerto con la propositura per individuare una sede definitiva.
L’Arcivescovo ha quindi tenuto il suo intervento, interrogandosi su quali siano i fattori che hanno consentito a questa attività di andare avanti così a lungo. Il primo elemento che ha rilevato è stata l’assenza di interessi materiali: operando non ci si aspetta di riavere un interesse indietro, un ritorno. È la gratuità il punto focale: il fatto che ci siano delle persone che hanno la voglia e la possibilità di spendere qualcosa di sé . Solo in questo caso un cammino ha continuità e senso: dove invece ci si aspetta un utile, quando esso viene raggiunto, viene meno la disponibilità del dono.
La solidarietà comporta la relazione: una persona sola arriva fino a un certo punto, mentre insieme le nostre possibilità sono molto più grandi. Il Vescovo ha poi fatto un paragone con lo strumento del telaio, col quale i ragazzi lavorano abitualmente: il filo che va a intrecciarsi con la trama deve essere ben compattato, altrimenti si perde. La trama che ci intreccia è questa gratuità che ci viene dal di dentro e ci rende unici, permettendo di essere sostegno gli uni agli altri. A volte gli adulti non hanno coraggio a presentare ai giovani d’oggi itinerari di servizio, mentre un percorso come questo mostra bene una prova di maturità. Essere maturi vuol dire servire il prossimo senza aspettarsi di essere serviti.
Ricordando l’incontro avuto negli scorsi mesi con Papa Francesco, il Vescovo ha riportato le sue parole dedicate ai giovani di Pisa: che essi non si accontentino mai delle banalità, e che non si lascino rubare la speranza. Speranza non come illusione, ma come certezza che stiamo camminando verso qualcosa che vale la pena coltivare: mettersi accanto a chi non ha tutta l’autonomia perché nessuno rimanga solo. In questo modo non si è mai soli, è un invito a continuare questo percorso e intensificarlo. Non dobbiamo tenere per noi quello che abbiamo ricevuto, se diamo amore quello che ci ritorna sempre, e più ne diamo, più ne abbiamo.
La giornata si è conclusa con gli interventi dei ragazzi e la consegna di un dono all’Arcivescovo: un lavoro al telaio eseguito dai ragazzi e un dvd con disegni e poesie.
Tag: Stefano Serafini, vicariato del barghigiano, visita pastorale, gvs, Giovanni Paolo Benotto
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