La musica di Piazzolla per raccontare il Pascoli moderno. Il nuovo corso della Serata Omaggio

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Un nuovo corso per la Serata Omaggio a Pascoli (10 agosto 2013, nel giardino di Casa Pascoli con la partecipazione di Sergio Rubini), all’insegna delle novità, delle contaminazioni culturali e della valorizzazione della storia di questa terra, ma anche delle culture dei popoli. Musica e poesia saranno ancora i protagonisti di questo appuntamento, ma le novità sostanziali sono davvero tante.
Ce ne parla il presidente della Fondazione Pascoli, Alessandro Adami, forse il più convinto sostenitore di questa nuova strada per il grande evento pascoliano che lo scorso anno, con la partecipazione di Giancarlo Giannini, è stato in grado di richiamare a Castelvecchio più di 1000 spettatori.

Lo scorso anno, riportando la cronaca della manifestazione, scrivemmo che forse, visto le sue affermazioni sulla modernità del Pascoli, sulla sua contemporaneità, sarebbe stato meglio abbinare la sua poesia ad una musica meno datata e collocabile temporalmente come invece è la lirica. Ci ha preso in parola. Quest’anno la poesia pascoliana si associa alla musica contemporanea, al tango di Piazzolla, al ballo…

Lo dissi allora e lo ribadisco, Pascoli era moderno ed innovatore. Pascoli è moderno ed innovatore.
E moderne e contemporanee furono sicuramente le sue visioni sull’emigrazione. Pascoli fu forse l’unico, tra ‘800 e ‘900, a guardare a quel processo non tanto come ad un fenomeno da nascondere, in quanto esempio di un’Italia povera. Vedeva invece in questo l’apertura verso nuovi mondi. Dove i nostri concittadini iniziavano a costruire una nuova storia italiana. E questo è sicuramente qualcosa di molto attuale nella nostra contemporaneità perché oggi il mondo che viviamo è un mondo di migranti: per lavoro, per trasferimenti di tecnologie, per i mezzi di trasporto che esistono, per le nuove strade che ci hanno aperto internet ed i social media.
Ma ci sono anche comunità che migrano per trovare in paesi più avanzati una vita migliore. Che era il motivo che spingeva a partire i nostri antenati. Partire, lasciare tutto per costruire una vita migliore rispetto a quello che l’Italia poteva in quel momento offrire
Così è stato anche per tanti cittadini di questa nostra Vallata che in altre terre hanno conosciuto una seconda possibilità e che in esse hanno contribuito a costruire e ad arricchire le culture di quelle popolazioni. E’ per questo che con l’edizione 2013 vogliamo aprire una finestra sul mondo, soprattutto in quel mondo che nella storia è stato interessato proprio da una forte emigrazione italiana. E lo faremo proprio con la musica e il ballo.
Questo è il nuovo corso della “Serata Omaggio”. L’idea di far divenire ogni anno questo 10 agosto non solo un omaggio al nostro poeta, ma anche alle culture dei popoli della terra.
Si parte simbolicamente con l’Argentina e la sua musica. Le motivazioni sono già state anticipate sulla stampa, ma è bene ricordarle brevemente. Pascoli, sostituendo Edmondo De Amicis, collaborò co il giornale argentino “La Prensa” per il quale scrisse il bellissimo articolo “Meditazioni di un solitario italiano. Un paese donde si emigra”. Un spaccato sulla nostra emigrazione in quella terra.
Parlando di Argentina non potevamo non rendere omaggio al tango e soprattutto alle musiche di Astor Piazzolla; anche lui, cosa davvero singolare ed importante, a sua volta protagonista di questo omaggio all’emigrazione italiana: sua madre era figlia di emigrati in Argentina da Massa Sassorosso.
I motivi per rendere omaggio alla cultura argentina sono oggi più che mai attuali. Non dimentichiamoci anche Papa Francesco, primo pontefice argentino nella storia. Abbiamo appunto pensato anche a lui e per questo motivo in quella serata affideremo a Mons. Lorenzo Baldisseri (che ritirerà proprio a Castelvecchio il San Cristoforo d’oro conferitogli dal comune di Barga ndr) uno speciale messaggio ed un invito da parte della Fondazione Pascoli e del Comune di Barga.

Di che genere?

Ne riparleremo il 10 agosto.

La Serata Omaggio sarà però anche poesia e prosa Pascoliana con Sergio Rubini…

Dopo il grande Giancarlo Giannini continua la serie di grandi nomi del nostro cinema ad interpretare Giovanni Pascoli a Castelvecchio. Stavolta tocca a Sergio Rubini e non potevamo capitare meglio. Sarà bello sentirlo leggere tra gli altri alcuni passaggi di quell’articolo che Pascoli scrisse per “la Prensa”: ‘e mi affaccio e guardo dall’altana, che bella piccola America […] E le Pampe? Niente Pampe. Basti dire che dalle Montagne Rocciose alle Ande, voglio dire dall’Alpi Apuane agli ultimi contrafforti dell’Appennino, in questa conca digradante da Barga al Serchio, non c’è un palmo di terra che non sia, solcato da aratro e sconvolto dalla vanga…’

E ci sarà quest’anno, per la prima volta anche la danza…

Alcuni dei brani del Quintetto Q5 Tango e del loro omaggio a Piazzolla sarà ballati da Margarita Klurfan e Walter Cardozo. Gli artisti di Q5 saranno invece Juanjo Mosalini, Vincenzo Albini, Michele Paperini, Guglielmo Caioli e Adrian Fioramonti.

In questo anno ricorre anche il 60° della morte di Maria Pascoli. Avete pensato anche alla sorella di Pascoli per questo appuntamento?

Certamente. La Serata del prossimo 10 agosto sarà anche un omaggio a Mariù e non poteva essere diversamente. Ricordiamoci che a Mariù dobbiamo tantissimo. Ha lasciato tutti i beni al comune di Barga e negli anni che è vissuta ha conservato e organizzato casa Pascoli intuendo che sarebbe diventato per le future generazioni un luogo di cultura. Insomma, per la comunità barghigiana e più in generale per la cultura italiana Mariù è stata una grande donna e quindi è giusto renderle omaggio.

Qualche anticipazione invece per l’edizione 2014? Dopo l’Argentina dove vi sposterete?

Sarà un omaggio agli Stati Uniti, altra terra di nostra forte emigrazione. Mi viene in mente in tal senso la musica di Caruso, ma anche il blues… vedremo.
Da ottobre cominceremo da subito a lavorare a questo nuovo progetto per avviare una serie di relazioni con le ambasciate, con le associazioni culturali negli Stati Uniti, il Ministero.
Insomma proseguirà il nostro percorso che punta ad una internazionalizzazione dell’opera pascoliana e che avrà sviluppi interessanti nei prossimi mesi anche su altre strade. Stiamo infatti prendendo tra le altre cose contatti con il premio Nobel Seamus Heaney, il poeta irlandese che recentemente ci ha colpito con una sua frase. Su La Repubblica ha citato Virgilio e Pascoli come ispiratori della sua poesia. Come non pensare quindi di instaurare con lui un qualche tipo di collaborazione?

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