Il giardino in sospeso tra un inverno latitante e la primavera

-

Consultiamo febbrilmente i bollettini meteo curati dal nostro bravo David Sesto per capire se davvero avremo finalmente un po’ di inverno. A guardare indietro non sembra proprio di aver vissuto dicembre e questa prima metà di gennaio in un vero inverno. Poca neve sui monti, giornate a tratti tiepide alle quote minori e nella piana di Lucca. Qualche incursione in Versilia mi ha dato addirittura l’impressione che l’autunno stia sfumando nella primavera.

Le piante del giardino, e non solo, hanno subito strani destini. Alcune di loro non hanno perso le foglie, salvo subire danni da una gelata del tutto sporadica. Guardo le ortensie nel mio giardino e provo un po’ di pena: ancora vegetavano quando una notte il freddo ha “lessato” le loro foglie. Ora sono lì pendule e secche non lontano da una rosa che non si è limitata a conservare le foglie: proprio stamani ci ha regalato un fiore. Già, le rose in fiore a gennaio: capita anche questo nei dintorni di Lucca nel 2013.

A guardare meglio, alcune piante cominciano a gonfiare le gemme, come a dirci che tra poco le apriranno per regalarci nuove foglie e nuovi fiori. “E tu non hai ancora potato?”, verrebbe da chiedersi. No, io non ho ancora usato le cesoie in giardino perché mi aspetto, finalmente, il freddo. Non so se sarà quello dei questa settimana, ma mi ostino a sperare in un inverno con almeno una decina di giorni freddi. La seconda metà di gennaio e la prima febbraio, se vogliono bene alle piante, dovrebbero davvero regalarcelo questo freddo. Il freddo invernale deciderà quali gemme potranno rimanere in vita e quali saranno danneggiate.

E’ in quel momento che con qualche taglio attento raccorcerò i rami delle ortensie cercando due gemme vigorose e rimuoverò il legno più vecchio tagliando alcuni rami molto più in basso. Non lo farò con l’ortensia quercifolia che darà i fiori dalla gemma apicale: se dovessi raccorciare tutti i rami perderei tutti i fiori. Solo dopo la fioritura, tra qualche mese, poterò in questo modo. Ora mi limiterò a rimuovere i rami secchi o quelli che portano le piante fuori dalla forma desiderata.

Muovendomi nel giardino incontrerò la forsitia (o forsizia) che lascerò indisturbata per avvicinarle le cesoie solo dopo la bella fioritura gialla di primavera. Non ho il lauroceraso, che invece trova una certa diffusione in Valle del Serchio, ma con lui accorcerei i rami che hanno fiorito fino ad una grossa gemma ed eliminerei qualche ramo troppo vigoroso. L’aucuba, a volte confusa proprio con il lauroceraso, rimarrebbe indisturbata: è troppo bello lo spettacolo delle sue bacche. Solo a primavera interverrei rimuovendo i rami più vigorosi ed eliminando quelli verdi sulle piante variegate.

Eccomi alle rose. Quelle rampicanti hanno già subito potature nella stagione vegetativa 2012, spesso più di una per contenere alcune di esse, si gioveranno dell’eliminazione di una parte degli steli più vecchi. Gli altri saranno raccorciati solo dopo la fioritura. Le rose arbustive assaggeranno la lama affilata delle mie cesoie per vedere i propri rami più vigorosi raccorciati anche a 1/3. Quelli più vecchi li taglierò proprio alla base. I cespugli saranno raccorciati a circa 30 cm da terra lasciando più gemme se si tratta di rose dai grandi fiori isolati. Sugli arbusti di rose floribunda, cioè che fanno i fiori a grappolo, taglierò i rami una decina di centimetri sopra il punto in cui è iniziata l’ultima crescita. Infine, per le rose ad alberello opererò dei raccorciamenti per ripristinarne la forma.

Mi guardo intorno e vedo piante officinali, alberi da frutto e qualche grande albero. Cosa faccio? Quasi quasi vi lascio in attesa e dedico ad ognuna un articolo ad hoc!

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.