L’ultimo barbiere

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BARGA – Il barbiere, essere dalle dita agili sempre dotate di forbice o rasoio, dalle orecchie sempre pronte alla confidenza, custode di segreti personali e di una cultura popolare maschile; figura che rischia ormai di scomparire soppiantata da aggeggi elettrici, parrucchieri unisex, tempi sempre più veloci.

A Barga, fino all’anno scorso i barbieri erano tre: adesso resiste soltanto quello sul Ponte, Mario Carminati, l’ultimo rimasto nella sua bottega ferma nel tempo ad accogliere clienti per “barba e capelli”, ma soprattutto per i capelli, dato che le barbe, ormai, hanno trovato il loro paradiso nelle lamette ultratecnologiche  e nei sempre più funzionali rasoi elettrici.

Comunque non si perde d’animo, e ci dice, schietto “finché campo , questo è il mio lavoro”, anche perché è il lavoro che fa da una vita: aveva 13 anni quando ha cominciato, adesso ne ha 61 e potenzialmente ha ancora diversi anni davanti a se per radere gli uomini barghigiani.

Ma la lunga esperienza del Carminati non è utile solo all’abilità nella professione, serve anche a capire quanto sono cambiati gli usi e i costumi, e a dimostrare quanto l’aggregazione – al bar come sul sagrato della chiesa o, appunto, dal barbiere – sia importante.

E poi c’è tutto un mondo da scoprire attraverso le barbe degli uomini che nei decenni si sono seduti sulle sue poltrone: quanto sono cambiate le abitudini, gli stili di vita, il benessere generale, confronto a quarant’anni fa, quando i volti e le barbe erano ispidi e rustici; quando ogni cliente aveva il proprio asciugamano, custodito dal barbiere in un apposito cassetto, da usare e riusare fino a quando  – testualmente –  “stava ritto da solo”.

Dal barbiere passavano praticamente tutti, non solo per il suo servizio, ma anche per disquisire dei temi più disparati, dalla politica allo sport  – dal Carminati poco, per la verità, ammette lui stesso – dall’attualità più spiccia alle donne, delle quali si poteva parlare senza remore né censure: il barbiere è un posto off limits per il genere femminile e non c’era da preoccuparsi se si esagerava.

Inutile dire che negli ultimi anni le cose siano molto cambiate, ma restare l’ultimo aggiunge un che di leggendario che dà un valore aggiunto a un taglio di capelli su quella vecchia poltrona: anche certi stranieri, quando arrivano a Barga, non si privano del piacere di una seduta dal barbiere, ed alcuni barghigiani non cedono alle lusinghe degli shop accattivanti dei nuovi parrucchieri, ma continuano ad alimentare la storia di una professione in via d’estinzione.

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