A Barga si ricorda “L’interprete” di Auschwitz: Arminio Wachsberger

-

“Non possiamo vivere il presente e il futuro se non conosciamo il nostro passato”. Con questa frase il sindaco di Barga Marco Bonini e la delegata alla cultura Giovanna Stefani hanno inaugurato il secondo incontro dedicato alla Giornata della Memoria. Dopo l’incontro di sabato 22 gennaio con il superstite del campo di concentramento di Buchenwald Gilberto Salmoni, lunedì 24 nella sala consiliare di palazzo Pancrazi, alle ore 17, le figlie di Arminio Wachsberger, Clara e Silvia, hanno presentato il libro “L’interprete”.La storia è quella dell’ebreo romano Arminio Wachsberger, nato a Fiume, che fu vittima il 16 ottobre del 1943 della razzia di Roma da parte delle SS naziste. Nella notte 1022 ebrei romani furono prelevati dalle loro abitazioni e dopo alcuni giorni di detenzione furono inviati con dei carri bestiame nel campo di sterminio di Auschwitz. Il protagonista del diario conoscendo il tedesco divenne l’interprete del folto gruppo italiano, assistendo alla divisione tra
gli abili e gli inabili. In quel momento perse per sempre la moglie e la figlia Claretta di 5 anni, spedite alle camere a gas e poi bruciate dei forni crematori.
Le figlie Clara e Silvia dopo la morte del padre hanno raccolto il testimone della memoria ed oggi si prodigano affinché il “male assoluto” non venga mai più perpetrato.
Arminio Wachsberger come traduttore conobbe il medico tedesco Mengele tristemente conosciuto come “l’angelo della morte”, Colui che provvedeva personalmente alla scelta dei prigionieri da sopprimere, autore di indicibili esperimenti sui gemelli usati come cavie umane e personalmente omicida con punture nel cuore di numerosi bambini.
Trasferito prima a Varsavia e poi a Dachau Wachsberger, deceduto pochissimi anni fa, fin dal 1945 ha iniziato – al contrario di molti altri superstiti – a raccontare le indicibili sofferenze subite nei campi di sterminio. Le figlie, consapevoli del peso e della difficoltà, seppur profondamente segnate da una famiglia (anche la madre di origine ungherese è superstite dei campi di sterminio nazisti) di sopravvissuti, da anni lavorano con i giovani nelle scuole per non far dimenticare.
Barga, al contrario di molte altre realtà, ha deciso con Salmoni e Wachsberger di entrare nel vivo della Giornata delle memoria non risparmiando il dolore del ricordo e la sofferenza di chi è rimasto. Un segno tangibile che si racchiude nelle parole di apertura e chiusura degli eventi: “Non possiamo vivere il presente e il futuro se non conosciamo il nostro passato”.

Tag: ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.