A rischio la produzione di bossoli da cannone: dibattito tra sindacati e azienda

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Nubi di nuovo in vista sullo stabilimento fornacino di KME Italy, che, data la crisi e la lenta ripresa, sta valutando la chiusura del reparto Bossoli di Cannone, come spiegato in una nota della UILM Lucca:“Il giorno 23 Luglio 2010 presso la sede della KME Italy di Firenze si è tenuto l’incontro di coordinamento tra la Direzione Aziendale e le Rappresentanza Sindacale Unitaria di FIM (CISL), FIOM (CGIL), UILM (UIL) degli stabilimenti di Serravalle Scrivia, Fornaci di Barga e il centro Direzionale di Firenze, dove sono stati presentati i dati di bilancio dell’anno 2009 e dei primi sei mesi del 2010, che pur registrando segnali di ripresa restano ancora negativi.
Dopo un 2009 superato ricorrendo alla cassa integrazione straordinaria e il 2010 con l’accordo del mese di aprile sui contratti di solidarietà, un’altra tegola si abbatte sugli operai dello stabilimento fornacin. Infatti in questo incontro i vertici aziendali hanno annunciato che alla fine del mese di Settembre procederanno alla chiusura definitiva del reparto Bossoli da Cannone, reparto che storicamente ha sempre alternato picchi di produzione altissimi con oltre cinquanta addetti, a momenti di difficoltà come quelli attuali con una quindicina di unità, ma fino ad oggi, con esperienza e professionalità, ha sempre superato questi periodi e ha aiutato lo stabilimento a fare utili e creare occupazione. La UILM di Lucca, quindi, valuta negativamente questa scelta, che purtroppo si configura come un altro settore di produzione che viene dismesso e un altro pezzo di storia che non c’è più, dopo che negli anni passati si è assistito alla chiusura dei reparti Tubi, Trafileria, Tubi Saldati e alla cessione a Luvata dei Superconduttori, che ha poi chiuso il reparto e portato le produzioni in altri paesi. Ci sono ancora dei lavoratori (ex KME) a casa senza più ammortizzatori sociali e in cerca di nuova occupazione. Crediamo che questa ennesima cessazione di attività in futuro si ripercuoterà negativamente sull’occupazione della Valle del Serchio, così come si è verificato con la dismissione delle altre produzioni, se si pensa che negli anni novanta i dipendenti dello stabilimento erano più di novecento e oggi sono scesi sotto le settecento unità; in meno di venti anni abbiamo assistito inermi alla perdita di più di duecento posti di lavoro (un piccolo stabilimento).
La UILM di Lucca crede che anche le Istituzioni debbano mettere gli occhi su questa situazione e cercare di porre fine a questo (seppur lento) calo occupazionale, portando l’azienda a reinvestire sul territorio, cercando di risolvere alcune problematiche che da anni segnaliamo e non sono mai state risolte, come una viabilità stradale disastrosa, con collegamenti autostradali difficilmente raggiungibili e una linea ferroviaria insufficiente, perché teniamo a ribadire che la KME non è solo degli operai che ci lavorano, ma è un patrimonio di tutta la Valle del Serchio e come tale va tutelata”.

Questa la replica di KME Italy:

“L’Azienda ha preso la decisione di interrompere la produzione dei bossoli da cannone in ottone, ultima residuale produzione militare del Gruppo.
La decisione è stata presa, in continuità con la linea strategica avviata da anni, per i risultati negativi che il settore evidenzia, recentemente aggravati dai repentini tagli effettuati nel settore militare dai Governi dei paesi europei.
Per il personale attualmente impiegato, che ammonta a 14 unità, l’Azienda dichiara la sua disponibilità al reimpiego del più alto numero di persone in altre attività dello Stabilimento. Al riguardo è stato avviato il confronto con le rsu, che l’Azienda auspica di poter concludere positivamente.
La Direzione”

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