Casa della Comunità di Piazza al Serchio: ecco il nuovo progetto per le cure primarie; l’assessore regionale Bezzini elogia il modello

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PIAZZA AL SERCHIO – E’ stato presentato ufficialmente oggi (19 marzo) – alla presenza dell’assessore regionale alla sanità e al diritto alla salute Simone Bezzini e della direttrice generale Asl Maria Letizia Casani – il progetto di riqualificazione della Casa della salute di Piazza al Serchio, che permetterà di potenziare la sanità territoriale, aumentando l’attività ordinaria dei medici di famiglia ma anche prevedendo una presa in carico sempre più proattiva della cronicità.

Un modello che è stato elogiato dall’assessore Bezzini: “Competenza, impegno e passione emergono chiaramente dagli interventi di oggi. L’esperienza che viene portata avanti qui a Piazza al Serchio è proprio il senso vero della Casa  della Comunità: le persone vengono prese in carico, sono accompagnate nei percorsi, gli viene anche dato conforto se necessario. E’ così che deve essere una struttura territoriale efficiente ed è questa una prova concreta di come può essere sviluppato correttamente il tema delle aree interne,  con l’aiuto dei professionisti e del volontariato”.

“Il potenziamento dei servizi sanitari nelle aree interne – ha proseguito l’assessore regionale al diritto alla salute – è una delle misure previste dalla riforma della sanità territoriale, che deriva a sua volta dalle indicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (missione 6, componente 1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”) e del decreto ministeriale 77 del 2022. Siamo convinti che occorrano soluzioni diverse a seconda dei territori in cui si opera. La formula non può infatti essere la stessa per tutti gli ambiti ma l’obiettivo deve invece essere unico: assicurare a ogni cittadino l’accesso a percorsi di cura e a servizi vicino a casa, il tutto sulla base di lavori di equipe e con la collaborazione di medici e pediatri di famiglia. Nel recepire il DM 77 non ci siamo limitati a un semplice adempimento burocratico ma ci abbiamo aggiunto un pensiero e un programma. Il progetto approvato dalla Asl Toscana nord ovest per l’alta Garfagnana è in linea con questa nostra idea generale e vuole migliorare la capacità di risposta rispetto ai bisogni dei cittadini”.

“Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto – ha osservato il sindaco di Piazza al Serchio Andrea Carrari – che permette uno sviluppo e non solo un mantenimento delle attività, portando quindi nuovi servizi alle persone. Un grazie particolare al personale e al coordinatore dei medici, dottor Romei. Esprimo grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, frutto di un lavoro in rete con Asl, Regione, la presidente della Conferenza zonale dei Sindaci Caterina Campani, il presidente dell’Unione dei comuni Andrea Tagliasacchi e i colleghi sindaci dell’alta Garfagnana tra cui Nicola Poli (Minucciano), Marco Reali (Sillano Giuncugnano), Raffaella Mariani (San Romano), Francesco Pifferi (Camporgiano) Giovanni Lodovici (Vagli di Sotto).

Anche la presidente della Conferenza dei sindaci della Valle del Serchio Caterina Campani si è dichiarata molto soddisfatta dell’iniziativa e del lavoro di squadra che è stato portato avanti tra amministratori locali e con gli altri enti ed ha evidenziato l’attaccamento alla propria attività e al territorio mostrato in ogni circostanza dagli operatori.

Il presidente dell’Unione dei comuni Andrea Tagliasacchi, sottolineando che il personale socio-sanitario rappresenta il perno dell’attività territoriale, ha ricordato che anche a seguito dell’esperienza del Covid è cresciuta la consapevolezza delle rilevanza strutture distrettuali. “C’è stato in questo caso – ha detto – un confronto positivo per arrivare a un   rafforzamento e a strumenti innovativi. Vorrei anche sottolineare l’integrazione con il progetto Proximity Care dedicato proprio alle aree interne come la nostra”.

“Il piano predisposto per l’alta Garfagnana insieme a Regione Toscana, comuni della Valle del Serchio e medici di medicina generale –  ha affermato la direttrice generale Asl Maria Letizia Casani – permetterà di realizzare un potenziamento dei servizi offerti dall’assistenza primaria (medicina generale e continuità assistenziale) anche nell’ottica del passaggio da Casa della salute a Casa di comunità hub.  Vogliamo così ridurre la pressione sul Pronto soccorso, integrare la continuità assistenziale nella rete dei servizi territoriali e creare un polo sanitario di riferimento per la popolazione residente che abbia bisogno di prestazioni di primo livello a basso impatto tecnologico. Sarà inoltre possibile favorire l’integrazione tra i servizi sanitari di base, quelli specialistici di primo livello e quelli sociali, in una logica di collegamento e cooperazione”.

La direttrice generale ha quindi presentato le tre nuove infermiere assunte nell’ambito del progetto sulle aree interne e il resto del personale che lavora a Piazza al Serchio con competenza e passione e ha messo in evidenza l’importanza dei rapporti tra ospedale e territorio. Da qui anche la presenza della responsabile della direzione ospedaliera della Valle Romana Lombardi.

Il direttore di Zona distretto Fabio Costa ha illustrato nel dettaglio il progetto, frutto di un accordo impegnativo ma stimolante per l’Azienda sanitaria, con l’obiettivo di garantire a regime un’offerta 7 giorni su 7 sulle 24 ore grazie a un ambulatorio ad accesso libero in cui sarà presente personale medico e infermieristico.

Fanno inoltre parte del progetto: l’ulteriore sviluppo della sanità d’iniziativa per la gestione delle patologie croniche (Chronic care model) per diabete, BPCO, scompenso cardiaco; l’attivazione di ambulatori specialistici in cooperazione con le unità operative ospedaliere, con possibilità di consulti a distanza, per patologie ad elevato impatto; la definizione di protocolli condivisi con le strutture ospedaliere per la gestione di patologie acute da inserire in percorsi diagnostici dedicati; l’organizzazione di programmi di formazione a carico dell’Azienda per medici di medicina generale e di continuità assistenziale in forma integrata.

Per i percorsi ospedale-territorio, in particolare quelli  su BPCO e diabetologia, da sottolineare la partecipazione all’evento della nuova responsabile della Pneumologia area nord Valentina Pinelli  e del direttore della Diabetologia di Lucca e Valle del Serchio Alberto Di Carlo. Costa ha anche ricordato la collaborazione, oltre che degli enti e dei professionisti, del volontariato e del comitato di partecipazione zonale.

Il coordinatore sanitario della Zona della Valle Marco Farné ha detto che si è trattato di una giornata importante in cui sono stati presentati nuovi strumenti operativi e l’evoluzione dell’assistenza primaria. “Si tratta – ha precisato – di un modello organizzativo innovativo, replicabile anche in altre aree. La Casa della Comunità deve rappresentare per i cittadini un punto di riferimento costante: una struttura in cui ci sia sempre una luce”.

Il coordinatore della medicina di gruppo di Piazza al Serchio Rino Romei,  insieme a tutta la sua affiatata squadra, ha fatto presente che questo lavoro viene da lontano e punta a offrire sul territorio prestazioni sempre più qualificate sul territorio

Per adesso i cittadini troveranno sempre nella struttura, sulle 12 ore, un medico di famiglia insieme all’infermiere in grado di assicurare una presa in carico. In più è prevista la dotazione di strumenti per diagnosi di primo livello, in linea con le indicazioni del PNRR per la sanità territoriale e del decreto ministeriale 77 del 2022, recepite e confermate dalla delibera della Regione Toscana 1508 del 2022 (ECG, ecografo, ecocolordoppler, spirometro, strumento per esami ematochimici, holter cardiaco, holter pressorio, collegamenti per la telemedicina) con la possibilità quindi di effettuare esami di primo livello e  anche percorsi di screening.

 

Il progetto

Il piano per Piazza al Serchio è stato approvato dall’Azienda USL Toscana nord ovest con la delibera numero 120 del 9 febbraio 2024 ed è legato ad un accordo siglato dalla direttrice generale Maria Letizia Casani, dal coordinatore della medicina di gruppo di Piazza al Serchio Rino Romei, dal direttore di Zona distretto della Valle del Serchio Fabio Costa e dalla direttrice del dipartimento della Sanità territoriale Antonella Tomei,  grazie anche alla collaborazione della direttrice del dipartimento aziendale di Medicina generale Maria Stella Adami e del coordinatore sanitario della Zona della Valle Marco Farné.

Nella Casa della Salute e poi Casa della Comunità di Piazza al Serchio è dunque partito questo progetto legato al potenziamento dell’assistenza primaria e quindi della sanità territoriale, e alla struttura distrettuale di Gallicano, attualmente in fase di completamento.

Nella struttura lavorano già 5 medici di famiglia, associati in una medicina di gruppo denominata “Centro medico Alta Garfagnana”, aderenti all’AFT Garfagnana, con il supporto di un’infermiera e un assistente di studio. Questa esperienza è molto apprezzata dalla popolazione e caratterizzata da riscontri positivi, con un numero consistente di accessi da parte degli assistiti. Per questo è stato deciso di svilupparla.

La prima azione per il raggiungimento dell’obiettivo è stata l’estensione dell’attività diurna feriale dei medici dell’assistenza primaria da 7 a 12 ore giornaliere (8-20) attraverso l’integrazione dell’attività dei professionisti “a ciclo di scelta” con quelli “a ciclo orario”, in modo che i cittadini possano sempre trovare una risposta al loro bisogno di salute. A questo scopo sono stati creati due percorsi: uno ad accesso programmato per visite e presa in carico proattiva delle cronicità e uno ad accesso diretto senza prenotazione per visita e prestazioni mediche non differibili (urgenze sanitarie di lieve entità, prescrizioni urgenti di farmaci o prestazioni specialistiche, certificati di malattia, etc.), durante gli orari diurni e notturni, in modo da evitare anche accessi impropri al Pronto soccorso.

La Casa della Salute di Piazza al Serchio, oltre che sede di una postazione di continuità assistenziale (ex guardia medica), è anche adiacente a una postazione dell’Emergenza territoriale (PET) e per questo, dopo la definizione e applicazione di protocolli e procedure condivise, sarà anche possibile coinvolgere il personale non medico del PET per potenziare il primo intervento sulle 24 ore e sui 7 giorni.

Ovviamente per mettere in pratica la riqualificazione della struttura è necessaria la condivisione dei dati e delle informazioni sanitarie degli assistiti tra i medici a ciclo di scelta e i medici a ciclo orario, nel rispetto della normativa sulla privacy, per migliorare la presa in carico del paziente dal punto di vista diagnostico-terapeutico-assistenziale.

Viene inoltre promossa la cooperazione con gli infermieri di famiglia e di comunità, con l’aumento delle ore di presenza del personale infermieristico a 12 giornaliere, con il potenziamento del servizio sociale di prossimità, anche attraverso il Punto insieme e il Punto unico d’accesso (PUA) e con l’incremento di ore del personale amministrativo.

Hanno partecipato all’incontro di Piazza al Serchio molti altri responsabili di servizi, vari professionisti sanitari e anche il consigliere regionale Mario Puppa, che ha seguito fin dall’inizio questo percorso

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