Tempo di battitura di castagne

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MONTAGNA .- Lo scorso 29 novembre siamo stati in Val di Vaiana  per assistere ad una lavorazione del periodo. Questi infatti sono giorni tipici dedicati nelle nostre montagne alla battitura delle castagne. Un rito antico e sempre nuovo che ritorna in Valle del Serchio e che prosegue il cammino per arrivare alla farina dolce, alla farina di castagne, base di tante specialità della tradizione.

Valdivaiana è uno dei piccoli punti di riferimento per quanto riguarda tutto quello che sta attorno alla coltivazione ed alla raccolta delle castagne per arrivare a produrre la farina di neccio. Così avviene in altre cinque o sei realtà nella montagna barghigiana; laddove funzionano ancora i metati cui fanno riferimento alcuni gruppi di famiglie. Valdivaiana è appunto una di queste realtà  in una zona da sempre vocata alla coltivazione e alla raccolta delle castagne.

Al metato di Giovanni Giovannetti, al secolo Giovannino, dopo oltre 40 giorni di essiccazione e affumicatura è stato spento e le castagne sono state fatte cadere nella stanza sottostante per procedere poi alla battitura. Per svolgere al meglio questo lavoro si adopera ancora oggi, come nel secolo scorso una macchina di molti decenni orsono ma c’è bisogno anche di tanto lavoro.

Giovanni, quando ancora era in corso la raccolta e le castagne venivano ancora portate nel metato, ci disse che la qualità della raccolta non era stata a livello dello scorso anno, ma dopo i risultarti della battitura ci ha riferito che le castagne si presentano molto meglio del previsto. Certo, si dovrà fare una bella selezione e ripulitura anche a mano,  prima di inviarle alla macinatura; forse non sarà una raccolta di grandissima quantità, ma la qualità sembra proprio assicurata.

Al molino, per la macinatura a pietra, le castagne essiccate arriveranno tra un po’. Nelle famiglie del metato di Valdivaiana, come pure in quelle che gravitano attorno a questa attività in tutta la montagna, ora si dovrà procedere alla faticosa quanto difficile pulitura a mano, per togliere ogni possibile impurità delle castagne (la cosiddetta “pecchia”) per rendere il prodotto ancor più di qualità.

Molto presto comunque anche qui si avrà la farina nuova, che in alcuni casi comunque è già in arrivo.

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