KME, muro contro muro o quasi. Il consiglio dice no al pirogassificatore: “Si trovino strade alternative”

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Il consiglio comunale sulla vicenda KME e pirogassificatore tenutosi lunedì sera al cinema Roma di Barga, ha sancito delle certezze: ovvero che per il comune di Barga, maggioranza e minoranza insieme a questo punto, il progetto pirogassificatore non può e non deve andare avanti; che si deve lavorare insieme, ma per cercare altre strade che consentano il rilancio di KME e della produzione del rame, ma senza passare dal bruciare il pulper. E che invece, dall’altra parte della barricata, per KME non esistano altri progetti economicamente ed anche a livello ambientale e di fattibilità validi come quello che sta portando avanti l’azienda; con il gassificatore che utilizzi per la combustione il pulper e serva a produrre le 100.000 megawatt necessari a KME per portare la produzione del rame a 85 mila tonnellate annue.  E con l’intenzione di portare avanti il proprio cronoprogramma con la presentazione a settembre del progetto definitivo alla Regione ed agli enti autorizzativi per poi avviare la fase autorizzativa del processo che passerà dalla organizzazione di una conferenza dei servizi che dopo altri 180 giorni autorizzerà o meno il progetto. Muro contro muro? No, ma quasi.

Questo in sintesi il consiglio comunale di ieri sera svoltosi di fronte ad un cinema Roma completamente esaurito, con una nutrita presenza dei comitati e le associazioni che sostengono il no al progetto, la Libellula in testa; tante maglie bianche, le mascherine bianche degli attivisti e della gente simbolo della protesta in platea;  un grande striscione appeso in galleria e prima ancora arrivato in corteo lungo via Roma; i fischi della gente ed il vociare che hanno accompagnato alcuni passaggi della presentazione del progetto di KME da parte dell’AD Claudio Pinassi, presente con il direttore dello stabilimento, Michele Manfredi e con l’addetto alle relazioni esterne Francesco Giubilei.

In sala non solo il consiglio comunale di Barga oltre ai movimenti dei no ed alla popolazione presente, ma anche i rappresentanti politici della Valle fra cui i sindaci Mario Puppa (Careggine), Pier Romano Mariani (San Romano), David Saisi (Gallicano), Andrea Tagliasacchi (Castelnuovo), Francesco Angelini (Pieve Fosciana), Michele Giannini (Fabbriche di Vergemoli) e Moreno Lunardi (Fosciandora).

“Come comune non ci faremo bypassare. Lo diciamo da giugno – ha dichiarato il sindaco Marco Bonini nel suo intervento dopo la presentazione di KME – Lo diciamo all’azienda e lo diciamo anche alla Regione. Farò il massimo che posso fare con i sindaci della valle, fermo restando la nostra volontà di voler in tutti i modi sostenere il rilancio di una fabbrica che è la fabbrica di tutta la Valle del Serchio; ma con la convinzione che tutto questo possa avvenire per vie e per progetti diversi da quello del gassificatore.

Dopo ferragosto convocherò un incontro insieme a tutti i sindaci della Valle per trovare una posizione comune per poi successivamente incontrare la Regione Toscana; per spingere tutti insieme nella stessa direzione che sarà comunque quella di salvare i posti di lavoro e aumentare la produttività della fabbrica, ma attraverso una forma diversa dal pirogassificatore”.

“Se la soluzione al problema KME è quella di avere un piano di autoproduzione energetica che la renda autonoma e competitiva sul mercato, la soluzione tutti assieme possiamo trovarla, compatibile con le esigenze di azienda, ma anche della Valle. Una soluzione condivisa, che sia calata dall’alto come invece è stato”.

E qui non sono mancate le bacchettate a KME : Non è vero, come è circolato troppo spesso in questi mesi, che non siamo disponibili al confronto. Lo siamo sempre stati ma fino ad ora siamo stati invece ignorati e la conferma è venuta anche stasera.  Nell’intervento di Pinassi non ho sentito una sola volta parlare del comune di Barga e del suo territorio… L’azienda, come invece aveva promesso, il confronto con il territorio, con il comune che lo rappresenta e con la sua gente non lo ha voluto fare; solo oggi viene a presentare il suo piano  che però per prima cosa ha presentato in Regione bypassando il comune e la sua gente, senza alcuna consultazione preventiva.

Il comune,  è bene che si sappia – ha aggiunto Bonini – che non si farà scavalcare da nessuno.

Ci auguriamo comunque che si possa tornare ad un nuovo confronto più aperto tra le parti; che l’azienda possa valutare la nostra richiesta di non fermarsi al solo pulper; strade diverse ci sono e vengono fuori anche dalla presentazione delle varie ipotesi che ha studiato KME. Non saranno forse così performanti e competitive come quella scelta sul pulper, ma permetterebbero di salvaguardare maggiormente le esigenze della Valle. Si possono insomma scegliere strade condivise da tutti; strade sostenibili per questa Valle, che non può subire passivamente di essere l’unica soluzione ai problemi di smaltimento delle cartiere lucchesi. Una Valle come la nostra, con la sua conformazione, non può sopportare un impianto del genere ed il passaggio di 12 o più tir al giorno per il trasporto del pulper.

Dunque sì al piano di rilancio ma non pensando di perseguire questa unica strada.Chiediamo all’azienda di non presentare in Regione questo progetto ma di valutare prima, tutti insieme, con il nostro appoggio e sostegno e con il nostro contributo anche altre strade”.

Dunque un no secco al pirogassificatore che però l’azienda ritiene e continua a ritenere l’unica strada percorribile. Ne è convinto l’AD Claudio Pinassi  che ha ripresentato il progetto già illustrato ai lavoratori a giugno ed ai primi di luglio al tavolo istituzionale riunitosi a Lucca.

La principale necessità per l’azienda è quella di abbassare i costi energetici, che sono superiori del 20 per cento rispetto al resto d’Europa e ai principali competitori, in particolare Germania e Turchia: Per abbattere questa voce di costi, ha detto tra le altre cose l’ad Pinassi  si è studiato e valutato nei dettagli tutte le possibilità: dall’acquisto di energia dalla rete alla cogenerazione, all’utilizzo dei forni esistenti fino all’impianto di gassificazione. Sono stati valutati tutti i diversi parametri, ed alla fine la scelta migliore a livello emissivo, la più sicura, la più produttiva ed anche la più importante a livello di ricaduta occupazionale e di rilancio è stata quella del gassificatore con il pulper come combustibile, perché quello più a portata di mano vista la presenza del settore cartario a pochi chilometri; con un impianto pensato solo per rispondere alle necessità dell’azienda che sono di 100mila chilowattora l’anno. Per farlo serve immettere 100 mila tonnellate di combustibile. Tutte scelte che secondo l’azienda rispondono agli indirizzi europei in ordine all’economia circolare. Si tratterà di un impianto limitato, a basso impatto anche visivo e con una tecnologia consolidata in una quindicina di impianti in Europa. E che non produrrà scarti, scorie di lavorazione,  diversi da quelli che già la fabbrica smaltisce con la prduzione del rame: lo smaltimento sarà identico a quello che è previsto attualmente.
Pinassi ha ricordato il cronoprogramma che conta di realizzare l’azienda. A settembre il progetto verrà presentato a Regione ed enti autorizzativi ed aggiunge, tanto KME è sicura delle riduzioni delle emissioni della fabbrica con il nuovo impianto,  che in quella fase verrà anche richiesto  la riduzione delle emissioni globali autorizzate di tutto lo stabilimento.

Per KME questa è comunque la strada unica per riportare l’azienda alla massima competitività ed a essere leader nella produzione di laminati; per tornare ad essere ai livelli degli anni ’90.

Ha poi illustrato anche l’altra fase dell’operazione ovvero utilizzare l’ex centro ricerche per farlo divenire una academy  che divenga punto di riferimento internazionale  all’avanguardia proprio nel settore dell’economia circolare tramite già un accordo con la Sant’Anna di Pisa.

Pinassi ha infine confermato il risvolto occupazionale di questo progetto con un incremento occupazionale che arriverebbe,  tra impianto di produzione energia, reimpiego nella produzioen del rame e academy, a 135 unità di incremento totale.

In conclusione per Pinassi: “Il progetto proietta lo stabilimento KME di Fornaci di Barga verso il futuro, per sviluppare e consolidare l’attività metallurgica e farne un’eccellenza a livello mondiale; per far ciò è necessario ridurre i costi di produzione, trasformarsi da azienda che acquista energia ad azienda che produce energia.

È stata individuata dunque una soluzione che riduce l’impatto ambientale e che apporta importanti benefici alla comunità e alle aziende del territorio.

Allo stesso tempo verranno riqualificati edifici e  infrastrutture per fare nascere un polo accademico internazionale sull’Economia Circolare. Tutto ciò consentirà di rilanciare la produzione metallurgica con effetti positivi sull’occupazione, su tutta l’economia locale e sull’ambiente”.

Le slide del progetto illustrato da Pinassi le potete trovare cliccando qui:  Presentazione EPR_6 agosto 2018 rev.001(1)

Il video del consiglio integrale è invece qui sotto ed è stato realizzato dal nostro giornale e seguito durante il consiglio da centinaia di persone.

Per quanto riguarda il dibattito consiliare, ad intervenire a livello di consiglio comunale sono stati oltre al sindaco Bonini anche i consiglieri di opposizione Luca Mastronaldi e Umberto Sereni.

L’ex sindaco Sereni nel suo intervento suscita anche qualche reazione contrariata dalla platea, quando propone un controllo pubblico sulla struttura, con una quota di investimento non privata e quando ipotizza una intesa risarcitoria con Regione e azienda se l’operazione dovesse andare avanti.

Mastronaldi in particolare ha invece evidenziato la preoccupazione che è un po’ quella di tutto il consiglio comunale; ovvero che tramite il passaggio già deciso e programmato in regione ed agli enti autorizzativi del progetto di KME si vada a bypassare il comune di Barga e la Valle del Serchio intera che potrebbe trovarsi a vedere approvato suo malgrado un progetto non voluto.

In tal senso però, a chiusura della seduta, di nuovo le rassicurazioni del sindaco che ha concluso il consiglio ribadendo  e precisando intanto che il no al pirogassificatore e la richiesta di percorrere altre strade è una scelta che è stata concordata e condivisa da tutto il consiglio comunale.

L’impegno del comune rimane quello di fare tutto il possibile per rilanciare l’azienda, per dare opportunità di avere una  piattaforma energetica che azzeri o riduca drasticamente i costi energetici e la renda così competitiva, ma non con il pulper. Ci sono altre soluzioni possibili e quelle vanno perseguite. Non fossilizziamoci sul pirogassificatore – ha detto rivolgendosi a Pinassi ed a KME   – Dateci la possibilità di trovare una soluzione che non divida la valle. Noi ci prendiamo l’impegno a cercare una soluzione diversa da trovare tutti insieme. Così ci muoveremo nelle prossime settimane confrontandoci con i sindaci, con la regione, con il ministero”..

 

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Commenti

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  1. Ricordo uno striscione, sfilato a Lucca in Piazza S. Michele (dove lavoravo) nelle manifestazioni a difesa dell’ Ospedale S.Francesco negli anni passati, su cui c’era scritto ” Quando un Popolo si desta Dio si mette alla sua testa”.
    Certo è eccessivo, ma dopo ieri sera mi piace pensare sia vero……………….
    All’ epoca Assessore regionale alla Sanità era l’ attuale Presidente di Regione Rossi.
    Altri tempi, diversi problemi, sempre comunque contro la Valle e chi ci vive.


  2. Volevo far notare la pessima figura che ha rimediato il consigliere Sereni nel suo intervento. Il professore, che di solito non perde occasione per dimostrare di conoscere tutto e soprattutto tutto di tutti, questa volta non era molto informato.
    Mentre stava esponendo le sue farneticazioni su ipotetiche accise sull’inquinamento, Marco Bertoncini gli ha urlato “abbiamo già dato”. La risposta del Sereni è stata “hai soprattutto preso” non ricordandosi (o ignorando) la storia familiare di Marco. Magari allora gliela rammento io: negli anni sessanta (epoca in cui Sereni dall’estrema sinistra si batteva per i diritti dei più deboli, ma questo è un altro discorso), Marco, ancora in età infantile e orfano di padre, rimase orfano anche della madre che morì tragicamente alla Metallurgica dove era stata assegnata ad una macchina avvolgitrice lavorando da sola quando invece dovevano essere almeno in due, ed in un turno di notte. Le sembra allora professor Sereni che Marco abbia dato poco alla causa della SMI? Qualsiasi cosa abbia “preso” come lei sostiene, e che francamente nessuno è riuscito a definire, non potrà comunque mai ripagare quello che ha “dato”.


  3. Complimenti per gli interventi del sindaco Bonini, finalmente in linea con quello che già da tempo hanno dichiarato molti altri suoi colleghi della Valle e non solo. Era ora di vedere un sindaco di Barga che vuol lasciare un segno del suo passaggio che non siano solo tagli dei nastri. Magari però il sindaco faccia capire le sacrosante ragioni per il no all’inceneritore che ha lucidamente esposto, anche alla Regione che, a quanto si è capito, è l’istituzione che ha in mano il pallino delle decisioni. Sig. Sindaco ma la Regione Toscana mi sbaglio o è amministrata dal PD, ossia dal suo partito? E’ vero che il Presidente Rossi è passato a LEU, ma in Giunta sono rimasti tutti quelli del PD e Renziani come lei. Possibile che sia lei che il senatore Marcucci, l’assessore Remaschi, i consiglieri Giovannetti e Baccelli non possiate avere voce in capitolo sulle decisioni? Stento a crederlo.

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