Il muraglione del Duomo ha bisogno di aiuto

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Chi avesse l’occasione di salire la via della Speranza che dalla chiesa di San Felice conduce alla scala del Duomo, alzando gli occhi verso il muraglione del Duomo, potrebbe rendersi conto in quale stato si ritrova.

Erbe che proliferano e perfino una spontanea pianta vegeta sulla sua superficie, con l’evidente pericolo per la sua conservazione.

Questo è quanto mi è stato fatto osservare da un gruppo di persone di Barga che stavano guardando con preoccupazione l’inconsueto vegetare di quest’autentico pericolo, che se lasciato proliferare potrebbe rendere lo stato del manufatto a rischio stabilità.

Quest’evidente stato delle cose si protrae anche per il successivo corso del muraglione, esattamente di fianco alla chiesa del SS. Crocifisso, dove compaiono crepe e sassi che si stanno staccando.

In questo caso, nei momenti di pioggia, possiamo vedere a metà del muraglione che l’acqua del soprastante piccolo prato che sta in fianco dell’Arringo dove sono piantati i cipressi,, per capirci, filtra e scola tramite lo stesso muraglione. Probabile che la cunetta e le fogne dell’acqua piovana che dovrebbero riceverla, non siano più in grado di poter svolgere al meglio la loro funzione; anche qui con il pericolo che con il tempo la situazione si aggravi fino a delle cose irrimediabili, in tutti i sensi.

Non sarebbe la prima volta che quel muro subisce danni strutturali. Si pensi che nel corso del Seicento, certamente per le poche cure, quel muraglione cadde rovinando sulla chiesa del SS. Crocifisso. In quel momento la chiesa ospitava i fedeli a messa; alcuni rimase vittime del crollo.

Pier Giuliano Cecchi

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