L’esule Claudio Bronzin a Barga per il Giorno del Ricordo

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Per il Giorno del Ricordo Barga (sabato 11 febbraio alle ore 11 presso l’aula magna dell’ISI) ospiterà Claudio Bronzin, esule di Pola, testimone oculare 70 anni fa della più grande strage avvenuta sul territorio della Repubblica italiana in tempo di pace.

Organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con ISI Barga, Tra le righe libri e ANVGD Lucca (l’associazione che riunisce gli esuli istriani, dalmati e giuliani), l’incontro vedrà la presenza del sindaco di Barga Marco Bonini, dell’assessore alla cultura Giovanna Stefani, della dirigente scolastica Catia Gonnella e di Nadia Stossi delegata per le associazioni degli esuli.

Il testimone, che sarà intervistato da Andrea Giannasi, oggi residente a Firenze, all’epoca dei fatti aveva 11 anni. La strage di Vergarolla avvenne nell’agosto del 1946 e causò ufficialmente circa 75 morti (ma la stima più precisa parla di 110/116 morti vista la fortissima deflagrazione e la presenza di numerosi esuli non registrati) e indusse anche i più riottosi cittadini italiani ad abbandonare definitivamente le proprie case e rassegnarsi all’Esodo. L’esplosione fu provocata da una trentina di ordigni bellici accatastati sulla spiaggia e ai quali erano stati tolti i detonatori. Gli assassini rispondevano all’organizzazione OZNA legata al regime di Tito, che aveva deciso di provocare la strage, con lo scopo di terrorizzare la popolazione italiana. La storia ricorda soprattutto il sacrificio del dottor Geppino Micheletti, eroe e Medaglia d’Argento al Valor Civile, che, pur avendo perso due figli nella strage, continuò a operare i feriti per più di 24 ore consecutive. Di tutto questo avremo la toccante testimonianza di Claudio Bronzin, all’epoca un bambino che ebbe la fortuna di sopravvivere a quella tremenda esplosione, perché distante oltre cento metri dal luogo affollatissimo dove si trovavano le mine.

Il 10 febbraio 1947 veniva firmato il Trattato di Parigi tra l’Italia e le potenze alleate. Da quel giorno l’Italia ha dovuto cedere, tra l’altro, all’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, quasi tutta l’Istria e le città di Fiume e Zara. Dopo 57 anni di silenzio, nel 2004 il Governo italiano ha istituito il Giorno del Ricordo per commemorare, ogni 10 febbraio, le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

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