“Cinquantacinque anni…” e “Sbricio…lando…”: presentati gli ultimi due lavori di don Silvio

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“Cinquantacinque anni: non di solo pane vive l’uomo…” e “Sbricio…lando…”: questi sono i titoli delle ultime due fatiche letterarie di don Silvio Baldisseri, presentate nel pomeriggio dell’Epifania presso le sali parrocchiali di Filecchio. Tanti i presenti al pomeriggio, introdotto dal consigliere comunale Lorenzo Tonini e dal direttore dell’Istituto Storico barghigiano Sara Moscardini: amici e fedeli delle molte parrocchie dove don Silvio ha prestato servizio, soprattutto da quella di Loppia, che è appunto oggetto della narrazione dei due libri di don Silvio.

I cinquantacinque anni del titolo sono infatti quelli che separano l’oggi dal 1961, anno in cui don Silvio entrò a Loppia come pievano. I pieni anni ’60, momento di fermenti, cambiamenti ed innovazioni (anche nella Chiesa – si pensi al Concilio Vaticano II), arrivarono anche nella comunità di Filecchio in tutta la loro dirompenza: don Silvio ne fu non solo testimone diretto ma uno degli interpreti principali. La comunità di Filecchio riuscì in un’impresa non facile: affacciarsi all’epoca contemporanea coniugando la necessità dell’innovazione con il mantenimento della tradizione (un po’ come il gattopardiano “Perchè tutto cambi bisogna che resti tutto com’è”). Don Silvio nel guidare la sua parrocchia fu un sacerdote lungimirante, che ha saputo guardare avanti e ha partecipato in prima persona e incoraggiato queste vicende: nel quotidiano (nuove viabilità, l’apertura della scuola materna), nell’impegno concreto (la liturgia, il lavoro agricolo, i restauri alle chiese) e nel creare momenti di aggregazione (il coro, le colonie e le gite). In questo solco si inscrive anche la nascita della Sagra Polenta e Uccelli, iniziata proprio durante gli anni di don Silvio, nel 1966: una Sagra che intendeva ricomporre e avvicinare la comunità a partire dall’esperienza quotidiana della famiglia a tavola, e dal piatto garfagnino per eccellenza, la polenta. Apice di tutte queste operazioni fu il pensare e creare le basi per un nuovo centro parrocchiale, che nei decenni ha preso forma ed è diventato cuore di tutte le attività paesane.

I libri raccontano una vita di comunità e riportano indietro con la memoria a tanti volti, tanti nomi, immagini ed eventi che don Silvio ha illustrato con la sua usuale verve. Il pomeriggio si è concluso con il saluto di un visitatore a sorpresa: don Alessandro Pierotti, parroco di Loppia a cavallo del nuovo millennio e grande amico di don Silvio.

Foto: Graziano Salotti

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