Fornaci: nascita di un paese

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L’insediamento più antico e che da origine al paese, all’interno dell’area in cui oggi si è dilatato Fornaci di Barga, si sviluppò nel luogo chiamato Catarozzo, una lunga striscia di terra sulla riva del Serchio. (…) Intorno al Mille (…) era ancora un modesto agglomerato di case. I suoi abitanti lavoravano nei campi, pescavano nei pozzi del fiume e legavano con funi incrociate i tronchi d’albero (le cosiddette magliate), che servivano come legname da lavoro o per ricavarne il carbone utilizzato per stendere il ferro e produrre armi bianche. (…)

La sparuta popolazione di Catarozzo, come gli abitanti delle località circostanti, con la guerra fra i Lucchesi e il Papato per il possesso della Garfagnana, furono costretti a spostarsi sulla montagna barghigiana. L’esodo aumentò dopo la morte di Castruccio Castracani, avvenuta nel 1328. (…) Intorno al 1440, per la ricostruzione delle mura del castello di Barga, furono riattivate le fornaci di Catarozzo ormai ferme da inizio 1300.

Per il trasporto dei materiali, quali calce, rena e laterizi, fino al castello barghigiano, fu utilizzata una vecchia mulattiera che Firenze, ai primi del 1500, fece allargare e lastricare con pietrame del Serchio. La strada, all’inizio della quale fu costruita una mestaina, era detta della Giovicchia. Per sopperire alla mancanza di fornaciai in loco furono assunti uomini esperti nella produzione di calce e di laterizi del castello di Verzano (Lunigiana), mentre per coltivare la terra, arrivarono famiglie di coloni da Cardoso, Cascio, Lucignana, Riana, da altri Comuni della media e alta valle del Serchio e dalla valle del Magra. I fornaciai si stabilirono nella zona dell’attuale Fornaci Vecchia, mentre la maggior parte dei coloni nel luogo denominato Loppia di Sotto (…). Quelle famiglie, prendendo nome dal luogo di provenienza, furono cognominate in Verzani, Casci, Cardosi, Riani, Magri, Lucignani… casate ancora presenti sul territorio fornacino.

Intanto, le scorribande guerresche continuavano. (…). Agli inizi di quel secolo (1506) Catarozzo era formato da appena 5 case e qualche capanna, mentre alcune abitazioni, in seguito all’arrivo dei verzani, erano state da poco innalzate nei pressi dell’attuale Fornaci Vecchia. Col tempo, attorno al primo nucleo di case dei fornaciai, furono realizzate nuove dimore e nel 1740, al posto della mestaina ai piedi della mulattiera, fu costruito un piccolo oratorio. I due nuclei abitativi, Catarozzo e Le Fornaci, col tempo si fusero e diedero vita a “Fornaci di Catarozzo”, nome che rimase fino a tutto il 1700, quando, il paese, assunse l’attuale denominazione di Fornaci di Barga. (…) Nel paese di Fornaci di Barga, (…) benché intorno al 1880 fosse ancora costituito da poche case e dal suo piccolo oratorio, già dal 1870 aveva iniziato a funzionare una ricevitoria postale e, dal 1879, una scuola elementare per tre classi miste.

Uno sviluppo di Fornaci, se ancora pur lento, che segnò praticamente l’inizio della toponomastica del paese, fu dovuto alla costruzione della strada che avrebbe collegato Calavorno con Campia, tracciato facente parte della carrozzabile transap-penninica Livorno-Mantova aperta al traffico dall’anno 1887. Fu così che in via “Nazionale”, oggi in buona parte Via della Repubblica, sorsero nuovi edifici, mentre altri furono costruiti lungo la via Provinciale, oggi detta anche di Loppia (il bivio fra le due arterie stradali fu denominato “Alle Due Strade”). Buona parte delle case, edificate soprattutto nella vecchia località Caterozzo, furono costruite con i risparmi degli emigranti. Un ulteriore crescita del paese derivò dall’arrivo della ferrovia e, pochi anni dopo, dall’insediamento di un opificio metallurgico.

Da quel momento in poi, la vita della comunità fornacina in particolare, ma anche di alcune di quelle circostanti, fu, per certi aspetti, condizionata dalla presenza della fabbrica, che, nel tempo, pur alternando momenti di grande produzione con utilizzo di molta manodopera, ad altri in cui gli addetti calarono vertiginosamente, produsse trasformazioni urbanistiche e sociali.

Oggi, XXI secolo, benché ancora molto ruoti intorno alla “Metallurgica”, con la presenza sul suo territorio di numerose e differenziate attività, Fornaci di Barga è divenuto un importante “Centro Commerciale Naturale” (istituzione che comprende anche Ponte all’Ania), dove vi si può trovare ogni genere di mercanzia.

Ivano Stefani

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