Alla scoperta di un mistero di Barga (prima parte)

-

Chi venisse in visita al Castello di Barga e si trovasse ad ammirare il nostro Teatro dei Differenti, certamente non potrebbe che restare attratto da una strana costruzione che si erge sul suo fianco sinistro, prontamente realizzando e cogliendovi un che di strano, se vogliamo di misterioso.

Nonostante la familiarità, la sensazione è anche nostra, perché all’eventuale domanda del presunto ospite: mi scusi, cos’è? Credo non si saprebbe rispondere convincentemente, se non cincischiando che è una struttura antica, poi… silenzio o quasi.
Con quest’articolo, a riprova del suo mistero, non andremo tanto più in là di quanto detto, però, almeno, inizieremo ad articolare qualche idea.

Tracceremo tre strade, dicendo sin da ora, che l’ultima e quella che più ci convince, tra l’altro, essendo molto intrigante circa l’idea dei misteri di Barga.

Iniziamo dicendo che la costruzione, così come la vediamo nell’immagine, si presenta con quattro archi in alto a tutto sesto, ben fatti e similari. Questi per quattro quinti e stranamente sono chiusi da un muro con finestre e porte tra loro in sufficiente simmetria.
Nella parte iniziale della costruzione possiamo vedere una mezza volta che dista e s’innalza da terra, dalla strada, per circa 4 metri, il cui sesto intero dell’arco vediamo confondersi con i sassi della muratura che sta sotto il primo arco superiore.

Nel centro dell’arco della volta in oggetto, compie il suo primo angolo retto, la muratura della facciata che ha sopra i quattro archi. Altro angolo lo compie all’inizio dello stesso arco o volta, da dove parte la facciata che va a collegarsi con il poggio o sbalzo del terreno che scende dalla piazza Beato Michele o della Propositura, al cui centro, in alto, si apre un arco a tutto sesto, dove, in epoche successive rispetto all’origine del manufatto, per sicurezza si costruì un pilastro centrale a rinforzo.
Che cosa era questa costruzione così imponente? La domanda è delle più affascinanti e noi, come detto, tenteremo di dire qualcosa, frutto dell’osservazione.

Per prima cosa va detto che la costruzione sta contro uno sbalzo del terreno che supera l’altezza dello stesso manufatto di altri 3 o 4 metri, arrivando fino a piazza Beato Michele o della Propositura.

Sul piano sopra gli archi, si costruì in un’epoca non precisabile una casa di due piani, che appoggia per più di due terzi sulla struttura. Davanti a essa corre un terrazzo che gira intorno alla stessa casa a formare un’elle, con l’asta più lunga che corre lungo la facciata del sottostante manufatto con i quatto archi (vedi l’immagine) mentre l’asta più corta dell’elle va a sinistra sino al fondo della casa bianca che combacia con l’inizio dello sbalzo del terreno.

La struttura si presenta veramente misteriosa, anche perché non è tanto logico pensare che sia stata fatta per collocarvi sopra quella casa. Per quell’unico fine appare troppo complessa ed è pensabile che solo in seguito, poiché le presunte stime edilizie lo consentivano, si fosse deciso di utilizzare quell’ampio spazio in alto per un fabbricato.

Osservando dall’esterno la struttura in pietra oggetto dell’articolo, veramente si resta perplessi all’idea di cosa fosse in antico, anche perché si colgono degli interventi murari che spiazzano ogni intuizione.

Analizzarli in questa chiacchierata in forma di articolo forse non ha molto senso. Comunque si pensi agli stessi quattro archi della facciata e al muro sottostante che in gran parte li chiude a formare, appunto, la strana facciata che ha delle finestre e porte, come all’arco sul lato di fianco. Veramente è un rompicapo, cui si aggiunge il silenzio della storia scritta conosciuta.

Personalmente ho preso contatto con delle persone che hanno abitato la casa che sta sopra, ma i risultati sono stati nulli, perché anche loro non conoscono la storia della struttura e non saprebbero dire per quale fine sia stata costruita.
Come detto praticheremo tre tracce, tre idee nate dall’osservazione del manufatto, ripetendo che solo la terza pensiamo abbia una sua logica stringente e per certi versi, come vedremo, molto ma molto affascinante. Ci aiuterà in questa passeggiata storica un articolo stilato da Renzo Salvi per un Giornale di Barga del 1971, dicendo subito che la prima idea, in senso generico e che vedremo subito a seguire, in un certo senso, è da mettersi in relazione con la terza. Vediamo allora:

Prima idea
Ci porta a dire che potremmo trovarci di fronte ad un manufatto eseguito per togliere dal Castello quell’evidente pericolo costituito dallo sbalzo del terreno tra piazza Beato Michele o della Propositura, magari, per cause naturali, soggetto a continue piccole frane, allora costruendovi un appoggio murario, poi avanzato con la costruzione degli archi, dopo utilizzato per alloggiarvi sopra la casa.

Seconda idea
Pensando ai confinanti frati di S. Agostino, il cui orto arrivava a combaciare alla facciata del nostro manufatto con l’arco rinforzato da colonna interna, si potrebbe anche azzardare l’idea che vedremo subito.
Infatti, osservando esternamente la costruzione potremmo vedervi anche una chiesa rimasta incompiuta, cioè al suo scheletro. Tal effetto si ha anche all’interno.

Tutti sanno che quei frati avevano la loro chiesa che si affacciava con il lato destro sulla piazza Angelio; quindi? Potremmo congetturare che in qualche tempo avessero acquisito quell’area esterna e confinante con il loro possedimento ortivo avendo deciso di rifarvi la chiesa, più grande o più bella. Ripetiamo che è un’idea, perché non sono mai apparsi documenti che confermino un tale acquisto o inizio di costruzione; Il nostro è quindi un azzardo, che pratichiamo proprio per escludere questa possibilità e posto per quanto segue.

Infatti, la sopra esposta ipotesi (vedi terza immagine), è indotta e suggerita dall’osservazione della misteriosa costruzione vista al suo interno, dove possiamo osservare che i quattro archi esterni hanno i loro gemelli all’interno e paralleli, con tanto di colonne interne che dall’alto scendono a terra. Parimenti nella muratura esterna che ottura per quattro quinti gli archi dall’alto verso terra, possiamo vedere il sembiante di colonne che scendono fino a terra. Gli archi esterni e interni, nel cielo sono congiunti da quattro volte a crociera, con le vele costruite in mattoni e a regola d’arte.

Osservando l’immagine, si può vedere, restando ognuno attonito, che la costruzione assomiglia proprio a una navata di chiesa. Il robusto pilastro che sale, al cui piano del capitello appoggiano due archi in mattoni, mentre più in alto s’incastrano due spigoli di vele e altro arco in mattoni che avevano il loro peduccio e del quale è rimasto il solo incasso nella muratura. L’arco che qui poggia forma un angolo di 90° rispetto agli altri due archi che poggiano sul capitello.
In pratica gli archi sono parte di un rettangolo su cui si appoggia la bella volta a crociera in mattoni; questa disposizione e simile

per tutte le quattro volte a crociera.
Certo, guardando l’immagine che ci presenta una presunta navata, non possiamo tralasciare di dire che sul pilastro che sale a reggere la volta ci sono dei buchi, che sembrano alloggi di travi, come dire che ci fossero dei piani: uno a terra, poi il primo e infine il piano delle volte che forma un lungo terrazzo coperto o altana; quindi?

Terza idea
Che siano i resti di antiche strutture difensive e di pubblica utilità?
Questa terza idea è quella che più ci piace e forse anche la più credibile; vediamo allora di argomentarla con il prossimo articolo, anticipando che viaggeremo in una lontana Barga. (continua)

Tag: , , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.