KME, entro gennaio si conoscerà il futuro tra rame e idroponica

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Entro la fine di gennaio si conoscerà con sicurezza il futuro dello stabilimento KME di Fornaci di Barga. Se la trattativa con il gruppo Gnutti non sarà conclusa questa strada verrà definitivamente abbandonata e si proseguirà con il progetto di riconversione all’idroponica. Ma per il momento entrambe le strade hanno il 50% di possibilità di essere perseguite.

Parola di sindaco Marco Bonini, durante il consiglio comunale tenutosi a Barga lunedì scorso e dove, nelle comunicazioni del primo cittadino, si è parlato anche della delicata situazione di KME.-

Il sindaco ha riferito che la settimana scorsa c’è stato in Regione un incontro che ha coinvolto Regione, comune e azienda dove si è parlato della nuova possibilità emersa nelle settimane scorse tramite una possibile joint venture con il gruppo Gnutti.

Da parte delle istituzioni, ha detto, è alta l’attenzione verso questa trattativa come pure proseguono le verifiche per capire la reale possibilità di realizzare a Fornaci un progetto dedicato all’agricoltura idroponica: “Se fosse questo il progetto alla fine scelto, – ha sottolineato – ci sarebbe da lavorare in quanto si parla di una trasformazione completa”.

Per il momento è ancora in corso però la trattativa tra l’azienda ed il Gruppo Gnutti, sulla la joint venture per continuare ancora nel settore del rame. Decisioni definitive sulla strada da percorrere verranno prese tra il 20 ed il 30 gennaio 2016, quando qualcosa dovrebbe muoversi proprio in seno alla trattativa avviata. “E’ chiaro – ha sottolineato Bonini – che alla fine una ipotesi escluderà l’altra, ma entrambe hanno al momento il 50% di possibilità di realizzo”.

Proprio perché le due strade sono ancora aperte, mercoledì mattina (stamani) si terrà a Barga un incontro tecnico con l’ufficio urbanistica per approfondire la strada idroponica. Per capire cosa eventualmente bisognerebbe fare per consentire la riconversione dello stabilimento.

Su KME anche l’intervento di Umberto Sereni per l’opposizione secondo il quale lo scenario che si prospetterebbe con la possibile creazione di un a joint venture e la prosecuzione della produzione del rame, sarebbe più tranquillizzante rispetto ad una riconversione in azienda idroponica: “Firmerei per questa alternativa – ha detto – perché l’altra ha l’aspetto di una sfida con tempi più lunghi”.

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