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- di Redazione

KME, preoccupati i sindacati dalle prospettive emerse nel confronto con l’azienda

Era in programma per oggi a Firenze il confronto tra KME e sindacati per capire gli sviluppi della situazione ed alla fine non sono arrivate notizie in grado di attenuare la preoccupazione dei lavoratori ormai costante da mesi. I sindacati si attendevano di avere qualche certezza in più sul futuro di KME Fornaci ma di certezze ce ne sono state poche a cominciare dagli sviluppi della joint venture di cui è in corso la trattativa con il Gruppo Gnutti Metalli; casomai sono emersi altri dubbi ed altre perplessità riguardanti proprio il futuro dello stabilimento a cominciare da quelli sul futuro della produzione del rame. Dopo il confronto di oggi i sindacati hanno deciso di rimettere in mano ai lavoratori la decisione sul come affrontare in futuro la situazione, condividere con loro le preoccupazioni e decidere insieme le azioni da mettere in campo. Lo faranno in assemblea il prossimo 9 marzo, mercoledì. Tra i primi punti dovrà essere deciso anche il…

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KME, entro gennaio si conoscerà il futuro tra rame e idroponica

Entro la fine di gennaio si conoscerà con sicurezza il futuro dello stabilimento KME di Fornaci di Barga. Se la trattativa con il gruppo Gnutti non sarà conclusa questa strada verrà definitivamente abbandonata e si proseguirà con il progetto di riconversione all’idroponica. Ma per il momento entrambe le strade hanno il 50% di possibilità di essere perseguite. Parola di sindaco Marco Bonini, durante il consiglio comunale tenutosi a Barga lunedì scorso e dove, nelle comunicazioni del primo cittadino, si è parlato anche della delicata situazione di KME.- Il sindaco ha riferito che la settimana scorsa c’è stato in Regione un incontro che ha coinvolto Regione, comune e azienda dove si è parlato della nuova possibilità emersa nelle settimane scorse tramite una possibile joint venture con il gruppo Gnutti. Da parte delle istituzioni, ha detto, è alta l’attenzione verso questa trattativa come pure proseguono le verifiche per capire la reale possibilità di realizzare a Fornaci un progetto dedicato all’agricoltura idroponica: “Se…

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Idroponica o rame per KME Fornaci? Tutto è ancora in ballo

Che sia un nuovo inizio con l’avvio della produzione di agricoltura idroponica, o che invece sia un nuovo percorso di una produzione già consolidata a Fornaci come quella del rame, di sicuro c’è per il momento solo una cosa nella vicenda KME che sta tenendo banco dall’ottobre scorso: l’azienda ha formalmente confermato che comunque vada, sia che si vada avanti con il progetto idroponica che si porti invece a compimento la joint venture che avevamo annunciato nelle settimane scorse con il gruppo Eredi Gnutti Metalli per quanto riguarda lo stabilimento metallurgico di Fornaci di Barga, saranno garantiti i livelli occupazionali. E’ emerso questo e questo sostanzialmente i sindacati hanno già anticipato ai lavoratori della fabbrica, nell’incontro tra KME e organizzazioni sindacali che proprio oggi era atteso e si è regolarmente tenuto a Firenze, nel proseguo delle trattative in corso. Ma non sono solo queste le novità di rilievo. L’incontro è servito appunto per capire meglio che cosa bollisse in pentola…

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Il futuro di KME Fornaci. Allo studio anche soluzioni alternative?

Ci potrebbero essere sviluppi alternativi attorno alla vicenda della possibile riconversione dello stabilimento KME di Fornaci di Barga? Probabile, anche se non è detto e fin qui niente di ufficiale si sa se non che va avanti il discorso idroponica. Certo è comunque che nel resoconto intermedio di gestione approvato dalla Intek Gruop, che gestisce la controllata KME partecipazioni, a metà novembre, per quanto riguarda le attività nel settore rame viene ribadito che è stato presentato un progetto che prevede la cessazione con il 2016 delle attività “rame” nello stabilimento di Fornaci di Barga (Lucca), le cui produzioni, laminati e prodotti speciali, saranno concentrate in altre unità del Gruppo (Germania in particolare ndr) e che: “È allo studio un progetto di riconversione dell’intera area con quello che potrebbe diventare il più grande impianto europeo di agricoltura idroponica, il cui risultato sarebbe anche quello di ridurre al minimo gli impatti sociali della ristrutturazione di cui sopra. Il dialogo con le rappresentanze…