Rubriche

- di Pier Giuliano Cecchi

Le memorie della Grande Guerra nel comune di Barga (seconda parte)

Continuiamo il nostro percorso alla riscoperta delle memorie della Grande Guerra che ancora oggi si possono vedere nei vari paesi del Comune di Barga. In quest’articolo si prendono in veloce esame cinque ricordi, iniziando con Renaio, poi Sommocolonia, Tiglio, Castelvecchio Pascoli e San Pietro in Campo. Prima di andare a leggere i contenuti viene spontaneo rilevare che, se non tutte, alcune memorie hanno subito nel tempo un certo deterioramento e queste avrebbero bisogno di una rivisitazione, magari nelle incise scritte, le quali hanno perso il loro colore per evidenziarle.   Renaio: Lapide di marmo. Qui i nomi ricordati e onorati sono 8. La lapide, con fregi, è alla Chiesa di San Paolino, entrando nel loggiato che sta in fronte a essa, sul muro di facciata a sinistra. La lapide è priva della data dell’apposizione. Il ricordo è introdotto dalle seguenti parole: “1915 -1918 – Il popolo di Renaio ai suoi Figli Caduti per la Patria”.          …

- 2 di Pier Giuliano Cecchi

Le memorie della Grande Guerra nel comune di Barga (prima parte)

Intanto iniziamo informando i lettori che l’elenco dei Caduti e Dispersi del Comune di Barga nella Grande Guerra, redatto dallo scrivente nel 2015 e pubblicato in due articoli sul Giornale di Barga Online, sotto il titolo: “La storia dei Caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale”,  il primo del 14 ottobre, l’altro del 22 ottobre 2015, oggi, sempre a cura dello stesso scrivente è stato aggiornato. Il precedente elenco, che già aveva già comportato un non indifferente lavoro di ricostruzione storica, partito dall’osservazione della lapide commemorativa di tutti i Caduti del Comune presente al Cimitero di Barga, che ne assomma 149 di cui 6 nomi erano stati inspiegabilmente doppiati, quindi 143 effettivi, allora salirono a 153. Oggi, in occasione del Centenario dalla fine di quel conflitto 1918 – 2018, dopo altra indagine, effettuata incrociando quei 153 nomi con quelli presenti sulle lapidi che a suo tempo furono messe in varie frazioni del Comune di Barga e altre osservazioni, l’elenco è…

- di Redazione

Nel ricordo di don Mario Consani, il “Grillo Moro”

Nel periodico diocesano Toscana Oggi del 9 settembre 2018, nella rubrica Chiesa e Toponomastica nella diocesi pisana, si parla di San Pietro in Campo ed in particolare si va alla scoperta del perché qui ci sia la via intitolata a don Mario Consani. “L’indirizzo ufficiale della chiesa di San Pietro in Campo è, significativamente, via don Mario Consani, 1. – scrive Toscana Oggi in un lungo servizio scritto da Antonio Gimigliano – Don Mario Consani è stato qui parroco dal 1945 al 1983. Trentotto anni che hanno profondamente e proficuamente segnato la vita sociale della comunità del paese. In precedenza, per tre anni, gli anni terribili della II guerra mondiale, era stato parroco della chiesa di San Paolino a Renaio, piccola frazione di Barga, posta a poco più di mille metri di altezza, che in passato per la sua posizione strategica costituiva un passo obbligato per quanti dal modenese si recavano nel barghigiano e i cui abitanti oggi sono ridotti…

- di Pier Giuliano Cecchi

San Cristoforo nel pulpito del duomo di Barga?

Non è una provocazione culturale, anche se potremmo definirla tale, il considerare quella figura che chiude o apre la storia religiosa raccontata dal pulpito del Duomo di Barga, come l’effige del patrono San Cristoforo. In effetti, guardandola e vedendola occupare non solo l’ultimo arco cieco ma uscendo dallo stesso, Guido di Bigarelli di Bonagiunta, detto Guido da Como (vissuto circa i primi tre quarti del secolo XIII), autore della totale scultura del pulpito, non è da considerarsi colto in un errore di proporzioni. Ciò non è da guardarsi come detto, bensì, che avesse scolpito una figura gigantesca rispetto alle altre, con il nimbo del Santo fuoriuscente dall’arco superiore e con i piedi dello stesso poggianti sotto il profilo inferiore dello stesso arco cieco, perché l’Opera del Duomo gli aveva commissionato di rappresentare San Cristoforo. Giova ricordare che il primo nucleo dell’attuale Duomo vide la sua costruzione sul finire del secolo XII, intitolata ai Santi Jacopo e Cristoforo. A tale proposito…

- di Redazione

Liberamente MaPà, bambini alla riscoperta della natura

MOLAZZANA – Si è tenuto a Cascio un laboratorio aperto dedicato ai bambini di tutte le età organizzato dall’associazione “Liberamente MaPà” che si impegna affinchè i propri figli possono crescere senza troppi condizionamenti e nella libertà di muoversi e di giocare come meglio desiderano. Magari facendo anche dei percorsi dove giocando possono imparare a riconoscere gli oggetti per mezzo del tatto – – – – riconoscere piante e fiori dal loro profumo e i prodotti dal loro sapore. Ecco le motivazioni della partecipazione di alcune mamme che hanno aderito all’iniziativa. Va detto che è ammirevole l’iniziativa di questi giovani genitori nel ricreare nei loro bimbi le condizioni un po come nel passato quandoi spesso si cresceva a diretto contatto con la natura. Ora le cose sono cambiate parecchio e non sempre in meglio, per cui questi laboratori sono particolarmente utili per la crescita e la formazione delle nuove generazioni.

- di Redazione

Il saggio finale di “Teatro Scuola”

BAGNI DI LUCCA – Si è conclusa domenica scorsa a Bagni di Lucca l’edizione 2018 della rassegna Teatro Scuola, da 25 anni uno dei progetti più importanti a livello nazionale per promuovere e avvicinare il mondo della scuola al teatro. Domenica la premiazione delle scuole vincitrici e gli spettacoli più belli preceduta dal concerto dell’orchestra giovanile “Leonardo Bernstein”diretta da Tommaso Ussardi, Era la prima di questa rassegna per l’amministrazione guidata da Michelini con un progetto che si è rinnovato nella direzione artistica e nell’organizzazione. Il sindaco Paolo Michelini ha sottolineato il successo della manifestazione.  

- di Pier Giuliano Cecchi

Il 30 aprile 1479 moriva il Beato Michele da Barga. Il culto in Barga. (Seconda e ultima parte)

Come visto nel precedente articolo, sin dalla morte la memoria del beato Michele fu soggetta a venerazione, con dei picchi particolari nei vari secoli sino a oggi e che vedremo seguire. Iniziamo con il secolo XVII, tempo in cui fu tributata dai barghigiani una particolare attenzione al Beato. Infatti, come già osservato nel precedente articolo citando dei fatti avvenuti circa l’anno 1663, abbiamo capito che in quel tempo si fece pressante qualcosa di attinente alla memoria del Beato che ancora non si è detto e allora vediamo cosa accadde ancora in quell’anno a Barga. Il giorno è martedì 15 maggio 1663 e siamo entrati ora nel Consiglio Generale della Terra di Barga, situato nella sala grande di Palazzo Pretorio, convocato nel giorno precedente su richiesta del podestà Zanobi Pauli assieme ai Consoli e ora è radunato, “more solito”, dopo il richiamo sonoro della campana del Duomo. Vediamo che sui banchi siedono ventiquattro dei trenta ufficiali, tra Consoli, Capitani di Parte…

- di Redazione

Il 30 aprile 1479 moriva il Beato Michele da Barga (Prima parte)

Il beato Michele Turignoli da Barga, al secolo ritenuto Lodovico, nacque a Barga l’anno 1399. La famiglia, già allora di benestante posizione economica – in quel tempo fondeva e lavorava il ferro per cannoni a Gallicano (1) – “era fregiata del segnale guerresco” e dette uomini atti alle armi. Tra questi –valido condottiero del secolo XVI- Francesco Turignoli che si distinguerà alla difesa di Firenze repubblicana contro Carlo V, ovviamente distaccandosi –come gli altri- dalla santa figura del predecessore, che mai usò armi se non quelle affidategli dal Signore. In non più verde età –trentacinque anni- nel 1434, ascoltando la parola del Beato Ercolano da Piegale, sentì in lui farsi vivo e prorompente il desiderio dell’abito del Poverello e come questo Grande Santo lasciò gli splendori della famiglia –per quello che potevano essere- e privo di ogni agio volle dedicarsi al servizio di Dio. Divenne discepolo del Beato Ercolano, che in quel tempo stava costruendo il convento di San Bernardino…

- di Redazione

L’Istituto Alberghiero di Barga ricorda Stefano e il professor Lena

BARGA – Nel ricordo del sorriso di Stefano. Si è svolta anche quest’anno, la giornata che ogni anno l’ISI di Barga dedica alla memoria di uno studente dell’istituto Alberghiero, Stefano Antonetti, tragicamente scomparso a Marlia lungo la via del Brennero, nel 2008, a seguito di un terribile incidente stradale. Stefano è oggi ricordato da una associazione onlus “Il sorriso di Stefano” che  mette a disposizione ogni anno una serie di borse di studio destinate agli studenti più meritevoli dell’Alberghiero. Così è stato anche sabato quando, nell’aula magna dell’IUSI di Barga, sono state consegnate dai genitori di Stefano le borse di studio 2018. I riconoscimernti sono andati a Maria Sandru, per il miglioro voto all’esame di maturità (96), a Beatrice Ippia (settore Turismo) ed a Alessio Pistoresi (settore salabar/ oltre che a Edoardo Manfredini (settore cucina) assente però alla cerimoni a, per essere stati i migliori diplomati del triennio. Di seguito l’inaugurazione  della nuova sala ristorante dell’ISI di Barga intitolata a…

- di Pier Giuliano Cecchi

I medici Cocchi e Giannetti da Barga ed i rapporti con la cultura britannica. Ne parla a Firenze Manuele Bellonzi

Al “TheBritish Institute” di Firenze, mercoledì 2 maggio 2018, il dottor Manuele Bellonzi, abitante a Barga e molto conosciuto in tutta la Valle del Serchio, terrà una conferenza dal titolo molto interessante: “Due medici toscani del Settecento e i rapporti con la cultura britannica”. Si tratta del “mugellese” Antonio Cocchi (1695-1758) e Michelangelo Giannetti da Barga (1743-1796). Antonio Cocchi e Michelangelo Giannetti furono medici e lettori di anatomia nell’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze e ritenuti due fra i più importanti testimoni del forte legame fra Firenze, la cultura britannica e la sua comunità cittadina. Il Settecento, Siècle des lumières, è anche, per la capitale del Granducato di Toscana, un’occasione di convivenza con molti rappresentanti di diversi paesi europei. Prevale però, su tutti, un confronto privilegiato con gli inglesi che, dopo l’esperienza del Grand Tour, decisero di risiedere stabilmente a Firenze, una scelta non dovuta solo alla passione antiquaria, come rilevato da molti, ma prevalentemente un’occasione d’incontro e integrazione…

- di Redazione

Collage sezioni fratres NON INDUGIARE

- 1 di Vittorio Lino Biondi

La storia dimenticata di Camp Monticello. Mercoledì a Lucca la presentazione

LUCCA – Questa è una storia di guerra, di guerra minore, ma sempre di guerra. E’ la storia dimenticata di Camp Monticello e dei prigionieri di guerras italiani di quel campo. Tutto nasce dalla storia di un uomo: il sottotenente pilota Antonio Bizio, abbattuto con il suo caccia CR 42 nell’agosto del 1942 sul Mediterraneo, viene recuperato in mare da una nave britannica, e dopo una sosta ad Edimburgo ( U.K.), viene trasportato in America. Gli Alleati si erano spartiti il carico dei prigionieri per non far pesare sul solo Regno Unito l’onore della sorveglianza e del relativo mantenimento. Dopo un lungo viaggio viene rinchiuso in un campo per “Prisoner of War”, adiacente ad una piccola città dell’Arkansas, Monticello. Lì trascorrerà due anni di detenzione, assieme ad altri 3.000 prigionieri. italiani; alla fine questa prigionia si rivelerà meno pesante e disagevole di quella patita da tanti altri commilitoni in altri campi sparsi in America, in Kenya, in Canada, nelle Hawaii, in…