Due secoli di banda a Barga: le celebrazioni al Differenti

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Nonostante la concomitanza con altre manifestazioni nel capoluogo, un buon pubblico ha comunque partecipato con interesse e calore alle celebrazioni per i 200 anni dalla nascita della prima formazione bandistica di Barga, tenute al Teatro dei Differenti sabato 28 ottobre.

In collaborazione con la Filarmonica Luporini, per l’occasione la sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese aveva allestito nell’atrio del teatro una mostra con strumenti, foto e documenti d’epoca, compresa la lettera da cui si fa risalire al 1823 la nascita di una banda nel nostro comune (se ne parla qui) e una parte musicale originale della marcia “Barga”, composta dal maestro Pasquale Mastronaldi e “ripescata” dalla Luporini grazie all’impegno in particolare dell’omonimo nipote del maestro, flautista nella banda odierna.

Due temi ripresi sul palco negli interventi introduttivi: il direttore della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese Sara Moscardini ha sottolineato quanto la presenza di una banda cittadina da due secoli sia sinonimo di civiltà e cultura per la nostra comunità, e infatti Pier Giuliano Cecchi ha annunciato che proprio grazie alle ricerche sull’archivio della banda sono emerse importanti notizie sui trascorsi barghigiani del grande violinista Arturo Artioli, scomparso nel 1973. La sindaca Caterina Campani ha invece espresso la volontà di far partire l’iter per nominare la marcia “Barga” inno ufficiale del nostro comune.

E proprio con “Barga” ha aperto le danze la Luporini, diretta come al solito dal maestro Rossano Emili il quale, sempre come al solito, ha curato anche programma e arrangiamenti del repertorio eseguito sul palco: soprattutto temi da colonne sonore e musiche dall’America del nord e del sud che, a giudicare da reazioni e commenti, hanno riscosso i favori del pubblico.

Durante la serata, sono state consegnate anche alcune targhe ricordo: alla famiglia di Giuseppe Abrami, presidente e principale artefice della rinascita della banda di Barga dopo quasi quaranta anni di inattività; a Rolando Marchetti e a Leda Fanani, colonne portanti da sempre e sempre presenti al fianco della Luporini, uno al clarinetto e l’altra con lo stendardo. Un modo per ribadire quanto sia ancora solido quel filo intrecciato duecento anni fa nel nostro comune, ben evidenziato negli oggetti e nelle immagini presentati nella mostra citata a inizio articolo. E un modo per ribadire, come nelle parole della dottoressa Moscardini, quanto la banda sia testimonianza di cultura e civiltà: un bene comune da tutelare e mantenere vivo, aggiungiamo noi.

 

Le foto del servizio sono di Pier Giuliano Cecchi e Sara Moscardini che ringraziamo per la gentile concessione

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